A Reggio Emilia dal 5 maggio al 9 luglio
Fotografia Europea: oltre i confini della memoria
Courtesy Francesca Catastini |
Francesca Catastini, Whosoever Doth Well Known Himself, Shall Know the Brute Beasts
Francesca Grego
02/05/2017
Reggio Emilia - Al nastro di partenza la XII edizione di Fotografia Europea, uno degli appuntamenti più attesi da cultori e appassionati dell’arte dello scatto, che con importanti collaborazioni conferma la sua posizione di rilievo sulla scena italiana e internazionale.
Dopo la seconda giornata degli Stati Generali della Fotografia, presieduti dal ministro Dario Franceschini, mostre, incontri, spettacoli e attività formative animeranno i luoghi nevralgici della cultura in città e nei dintorni: la prestigiosa sede espositiva di Palazzo Magnani, i Chiostri di San Pietro e di San Domenico, la storica Galleria Parmeggiani, ma anche gli spazi della Fondazione Mast di Bologna, lo Csac di Parma, la Fondazione Fotografia di Modena e la sede reggiana della Collezione Maramotti, tutte coinvolte nella fitta rete di partnership e sinergie attivata dal Festival.
Arte del contemporaneo per eccellenza, la fotografia si misura quest’anno con la memoria e con le sue infinite reinvenzioni nell’era del digitale. Gli sguardi critici o creativi degli artisti declinano in un vertiginoso caleidoscopio il tema “Mappe del tempo. Memoria, archivi, futuro”, scelto dal comitato scientifico composto da Diane Dufour, Elio Grazioli e Walter Guadagnini.
“Fin dagli anni Novanta – spiegano i curatori - ci si è chiesti cosa significhi avere a disposizione una massa di dati come mai era avvenuto prima, e in quale intrico di reale e virtuale, di verità e manipolazione, siamo immersi. Concentrarsi sugli archivi significa interrogarsi sul ruolo che vi svolgono le immagini, e in particolare la fotografia: puro documento, registrazione, dato, o interpretazione, espressione, immaginario, trasfigurazione? Mappe del tempo significa il potere dell’immagine di essere la carta topografica della memoria e insieme la rappresentazione propositiva del futuro. Archivio dunque non come un luogo chiuso, ma come luogo diffuso dove trovare storie e immagini che possono aiutare a comprendere il presente e a immaginare il domani ”.
Sette progetti sul tema, selezionati tra 600 proposte giunte da tutta Europa, saranno esposti negli spazi di Via Secchi 11 e della Galleria Parmeggiani: indagini di ispirazione scientifica, inusuali diari biografici, perturbanti collage, ritratti estrapolati da opere d’arte del passato tracciano le nuove frontiere della memoria, dall’Olanda alla Repubblica Ceca, dalla Finlandia alle più interessanti realtà del panorama italiano.
Tra le mostre, ai Chiostri di San Pietro si segnalano Dall’Archivio al mondo. L’atelier di Gianni Berengo Gardin, che schiude al pubblico i retroscena dell’opera di un maestro della fotografia italiana, e Up to Now. Fabrica Photography, che con oltre 100 opere ripercorre l’avventura della fucina di talenti creata da Benetton Group a metà degli anni Novanta.
Nella stessa sede A Short History of South African Photography apre una finestra sul recente passato del paese africano, in cui la storia raccontata dalle immagini gioca un ruolo cruciale nella metabolizzazione di un fenomeno potente come l’apartheid.
Attraverso una notevole selezione di opere di artisti internazionali, il progetto Les Nouveaux Encyclopédistes di Joan Fontcuberta rende omaggio agli artefici dell’Enciclopedia illuminista con un’ironica riflessione sugli sviluppi dei concetti di archivio, classificazione e conoscenza nell’era della saturazione delle immagini e della post-verità.
A Palazzo Magnani invece è di casa la grande fotografia artistica di Paul Strand. In Paul Strand e Cesare Zavattini. Un Paese. La storia e l’eredità, scatti provenienti dal Centre Pompidou, dal MAPFRE di Madrid e The Aperture Foundation di New York raccontano l’Italia del secondo dopoguerra attraverso gli occhi di un interprete d’eccezione, in parallelo con le visioni di illustri colleghi come Luigi Ghirri, Stephen Shore, Olivo Barbieri.
Ai Chiostri di San Domenico il pubblico potrà ammirare nell’opera di Tommaso Bonaventura, Aleix Plademunt e Moira Ricci il prolungamento contemporaneo dello storico progetto di Strand e Zavattini.
E ancora, altri 23 eventi espositivi ufficiali disseminati per la città, insieme alle 300 mostre del circuito Off, a letture portfolio, presentazioni di libri, proiezioni cinematografiche ed eventi di richiamo come lo spettacolo originale Summer of Love, previsto per sabato 6 maggio: un abbraccio di musica e immagini per ricordare i leggendari festival di Monterrey, Woodstock e Altmont nel cinquantesimo anniversario del movimento hippie statunitense.
Fotografia Europea sarà in programma a Reggio Emilia dal 5 maggio al 9 luglio.
Vedi anche:
• Up to Now. Fabrica Photography
• FOTO: Il meglio di Fabrica in 100 scatti
Dopo la seconda giornata degli Stati Generali della Fotografia, presieduti dal ministro Dario Franceschini, mostre, incontri, spettacoli e attività formative animeranno i luoghi nevralgici della cultura in città e nei dintorni: la prestigiosa sede espositiva di Palazzo Magnani, i Chiostri di San Pietro e di San Domenico, la storica Galleria Parmeggiani, ma anche gli spazi della Fondazione Mast di Bologna, lo Csac di Parma, la Fondazione Fotografia di Modena e la sede reggiana della Collezione Maramotti, tutte coinvolte nella fitta rete di partnership e sinergie attivata dal Festival.
Arte del contemporaneo per eccellenza, la fotografia si misura quest’anno con la memoria e con le sue infinite reinvenzioni nell’era del digitale. Gli sguardi critici o creativi degli artisti declinano in un vertiginoso caleidoscopio il tema “Mappe del tempo. Memoria, archivi, futuro”, scelto dal comitato scientifico composto da Diane Dufour, Elio Grazioli e Walter Guadagnini.
“Fin dagli anni Novanta – spiegano i curatori - ci si è chiesti cosa significhi avere a disposizione una massa di dati come mai era avvenuto prima, e in quale intrico di reale e virtuale, di verità e manipolazione, siamo immersi. Concentrarsi sugli archivi significa interrogarsi sul ruolo che vi svolgono le immagini, e in particolare la fotografia: puro documento, registrazione, dato, o interpretazione, espressione, immaginario, trasfigurazione? Mappe del tempo significa il potere dell’immagine di essere la carta topografica della memoria e insieme la rappresentazione propositiva del futuro. Archivio dunque non come un luogo chiuso, ma come luogo diffuso dove trovare storie e immagini che possono aiutare a comprendere il presente e a immaginare il domani ”.
Sette progetti sul tema, selezionati tra 600 proposte giunte da tutta Europa, saranno esposti negli spazi di Via Secchi 11 e della Galleria Parmeggiani: indagini di ispirazione scientifica, inusuali diari biografici, perturbanti collage, ritratti estrapolati da opere d’arte del passato tracciano le nuove frontiere della memoria, dall’Olanda alla Repubblica Ceca, dalla Finlandia alle più interessanti realtà del panorama italiano.
Tra le mostre, ai Chiostri di San Pietro si segnalano Dall’Archivio al mondo. L’atelier di Gianni Berengo Gardin, che schiude al pubblico i retroscena dell’opera di un maestro della fotografia italiana, e Up to Now. Fabrica Photography, che con oltre 100 opere ripercorre l’avventura della fucina di talenti creata da Benetton Group a metà degli anni Novanta.
Nella stessa sede A Short History of South African Photography apre una finestra sul recente passato del paese africano, in cui la storia raccontata dalle immagini gioca un ruolo cruciale nella metabolizzazione di un fenomeno potente come l’apartheid.
Attraverso una notevole selezione di opere di artisti internazionali, il progetto Les Nouveaux Encyclopédistes di Joan Fontcuberta rende omaggio agli artefici dell’Enciclopedia illuminista con un’ironica riflessione sugli sviluppi dei concetti di archivio, classificazione e conoscenza nell’era della saturazione delle immagini e della post-verità.
A Palazzo Magnani invece è di casa la grande fotografia artistica di Paul Strand. In Paul Strand e Cesare Zavattini. Un Paese. La storia e l’eredità, scatti provenienti dal Centre Pompidou, dal MAPFRE di Madrid e The Aperture Foundation di New York raccontano l’Italia del secondo dopoguerra attraverso gli occhi di un interprete d’eccezione, in parallelo con le visioni di illustri colleghi come Luigi Ghirri, Stephen Shore, Olivo Barbieri.
Ai Chiostri di San Domenico il pubblico potrà ammirare nell’opera di Tommaso Bonaventura, Aleix Plademunt e Moira Ricci il prolungamento contemporaneo dello storico progetto di Strand e Zavattini.
E ancora, altri 23 eventi espositivi ufficiali disseminati per la città, insieme alle 300 mostre del circuito Off, a letture portfolio, presentazioni di libri, proiezioni cinematografiche ed eventi di richiamo come lo spettacolo originale Summer of Love, previsto per sabato 6 maggio: un abbraccio di musica e immagini per ricordare i leggendari festival di Monterrey, Woodstock e Altmont nel cinquantesimo anniversario del movimento hippie statunitense.
Fotografia Europea sarà in programma a Reggio Emilia dal 5 maggio al 9 luglio.
Vedi anche:
• Up to Now. Fabrica Photography
• FOTO: Il meglio di Fabrica in 100 scatti
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