Settima tappa per il ciclo “Incontri sensibili” al museo partenopeo
Pieter Bruegel e Andrea Bolognino: l'occhio come metafora in mostra a Capodimonte
Andrea Bolognino. Cecità, Accecamento, Oltraggio I Courtesy Museo e Real Bosco di Capodimonte
Francesca Grego
13/01/2022
Napoli - Per gli antichi Greci la cecità era un dono: impossibilitato a distinguere il volto dei suoi simili, Tiresia protendeva lo sguardo nei misteri del divino e del tempo futuro. Nel mondo protestante la prospettiva si rovesciò, facendo della privazione della vista un segno di dannazione: nella letteratura dell’epoca i ciechi sono vittime di scherzi pesanti e a volte bruciano sul rogo. Nella storia dell’arte le alterazioni della vista hanno avuto un peso non indifferente. Basti pensare a Claude Monet, che in vecchiaia, afflitto dalle cataratte, trasferisce le sue visioni sfocate sulla tela, prefigurando di fatto l’avvento della pittura astratta. A Cecità, Accecamenti e Oltraggi è dedicata una piccola, preziosa mostra inaugurata oggi al Museo e Real Bosco di Capodimonte, dove disegni e acquerelli dell’artista contemporaneo Andrea Bolognino dialogano con il capolavoro della Parabola dei Ciechi di Pieter Bruegel il Vecchio.
Enigmatico come sempre, nel dipinto di Capodimonte Bruegel reinterpretò a modo proprio il racconto dell’evangelista Matteo. “Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!”, fa dire l’apostolo al Cristo che discorre con i Farisei. Nel dipinto del maestro fiammingo sei individui ben vestiti ma evidentemente sfigurati procedono in fila indiana sul bordo di un fiume, reggendosi a vicenda. Nonostante si aiutino con dei bastoni, per ciascuno di loro il tuffo nell’acqua gelida è solo questione di tempo.
Pieter Bruegel il Vecchio, La Parabola dei Ciechi, 1568. Museo e Real Bosco di Capodimonte
Su quale fosse messaggio affidato da Bruegel a questo quadro gli esperti discutono ancora. Bolognino invece illustra il suo progetto con dovizia di particolari, anche grazie a un video inserito all’interno dell’allestimento: “Il tema della cecità fa parte della mia ricerca artistica ormai da molto tempo”, spiega: “Intendo infatti il disegno come un tuffo nell'invisibilità. Un cercare di tracciare un sentiero all'interno di una caverna buia. L'accecamento si riferisce a un graduale processo di perdita della vista. Mi sono interrogato sulle diverse e numerose problematiche della vista umana e ho cercato di sviluppare, a partire da quelle, una nuova visione che potesse comprenderle, traducendole nella forma del disegno. Il termine ‘oltraggio’ in passato indicava semplicemente un eccesso di azione, un andare oltre qualcosa, e lo troviamo con quest'accezione anche in Dante, come eccesso di visione, come luce che acceca. Dal mio punto di vista l'eccesso di visione proviene invece dalla sovrabbondanza di immagini e di sguardi a cui siamo costantemente esposti e sottoposti. Ho provato quindi a mettere insieme quest’oltraggio della visione con la tematica della cecità”.
Andrea Bolognino. Cecità, Accecamento, Oltraggio I Courtesy Museo e Real Bosco di Capodimonte
Ventiquattro opere grafiche - disegni a matita e a carboncino, pastelli, acquerelli e dipinti ad acrilico diluito - declinano la sua idea nella sala nera, che evoca le tenebre dell’occhio. Alcune sono esposte su piani inclinati, in omaggio all’allestimento tipico degli antichi gabinetti dei disegni, che a Capodimonte troviamo in un esempio di gran pregio. Tre i temi individuati dall’artista e accomunati dalla riflessione sui rapporti tra arte e scienza: la simulazione della rappresentazione scientifica, con l’inserimento di schemi e grafici, i disturbi della visione, rappresentati da un disegno oscuro e approssimativo, e l’ipervisione, effetto dell’ambiente tecnologico e iperconnesso tipico dei nostri tempi. Al termine del percorso, un grande trittico sintetizza il senso del progetto. Tre fogli dedicati all’accecamento inteso come caduta fisica e simbolica, che l’artista coglie nelle sue diverse fasi: abbandono, percezione della caduta, tentativo di rialzarsi.
Andrea Bolognino. Cecità, Accecamento, Oltraggio I Courtesy Museo e Real Bosco di Capodimonte
“Con questa mostra mettiamo a confronto un grande maestro del passato come Bruegel e un giovane artista napoletano come Bolognino, portatori di due diversi linguaggi artistici: la pittura e il disegno contemporaneo”, spiega Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, nonché curatore del progetto espositivo: “Il rapporto tra arte e scienza è comune alla favola di Bruegel e alla ricerca di Andrea Bolognino. Lo sguardo, la vista, l'occhio sono da sempre un tema centrale delle arti visive”.
Giunge così alla settima tappa il ciclo di mostre-focus Incontri sensibili, che nel nome dei sensi collega in un trame sempre diverse la storica collezione del museo partenopeo e la produzione artistica contemporanea.
Andrea Bolognino. Cecità, Accecamento, Oltraggio resterà aperta a Capodimonte fino al 15 marzo 2022. A partire dal 30 gennaio, per una domenica al mese il pubblico potrà visitare la mostra in compagnia dell’artista, previa prenotazione sul sito del museo.
L'artista: Andrea Bolognino. Cecità, Accecamento, Oltraggio I Courtesy Museo e Real Bosco di Capodimonte
Leggi anche:
• Come un film dell'orrore. I segreti della Dulle Griet di Bruegel il Vecchio
• Oltre la storia. LaChapelle al Maschio Angioino
Enigmatico come sempre, nel dipinto di Capodimonte Bruegel reinterpretò a modo proprio il racconto dell’evangelista Matteo. “Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!”, fa dire l’apostolo al Cristo che discorre con i Farisei. Nel dipinto del maestro fiammingo sei individui ben vestiti ma evidentemente sfigurati procedono in fila indiana sul bordo di un fiume, reggendosi a vicenda. Nonostante si aiutino con dei bastoni, per ciascuno di loro il tuffo nell’acqua gelida è solo questione di tempo.
Pieter Bruegel il Vecchio, La Parabola dei Ciechi, 1568. Museo e Real Bosco di Capodimonte
Su quale fosse messaggio affidato da Bruegel a questo quadro gli esperti discutono ancora. Bolognino invece illustra il suo progetto con dovizia di particolari, anche grazie a un video inserito all’interno dell’allestimento: “Il tema della cecità fa parte della mia ricerca artistica ormai da molto tempo”, spiega: “Intendo infatti il disegno come un tuffo nell'invisibilità. Un cercare di tracciare un sentiero all'interno di una caverna buia. L'accecamento si riferisce a un graduale processo di perdita della vista. Mi sono interrogato sulle diverse e numerose problematiche della vista umana e ho cercato di sviluppare, a partire da quelle, una nuova visione che potesse comprenderle, traducendole nella forma del disegno. Il termine ‘oltraggio’ in passato indicava semplicemente un eccesso di azione, un andare oltre qualcosa, e lo troviamo con quest'accezione anche in Dante, come eccesso di visione, come luce che acceca. Dal mio punto di vista l'eccesso di visione proviene invece dalla sovrabbondanza di immagini e di sguardi a cui siamo costantemente esposti e sottoposti. Ho provato quindi a mettere insieme quest’oltraggio della visione con la tematica della cecità”.
Andrea Bolognino. Cecità, Accecamento, Oltraggio I Courtesy Museo e Real Bosco di Capodimonte
Ventiquattro opere grafiche - disegni a matita e a carboncino, pastelli, acquerelli e dipinti ad acrilico diluito - declinano la sua idea nella sala nera, che evoca le tenebre dell’occhio. Alcune sono esposte su piani inclinati, in omaggio all’allestimento tipico degli antichi gabinetti dei disegni, che a Capodimonte troviamo in un esempio di gran pregio. Tre i temi individuati dall’artista e accomunati dalla riflessione sui rapporti tra arte e scienza: la simulazione della rappresentazione scientifica, con l’inserimento di schemi e grafici, i disturbi della visione, rappresentati da un disegno oscuro e approssimativo, e l’ipervisione, effetto dell’ambiente tecnologico e iperconnesso tipico dei nostri tempi. Al termine del percorso, un grande trittico sintetizza il senso del progetto. Tre fogli dedicati all’accecamento inteso come caduta fisica e simbolica, che l’artista coglie nelle sue diverse fasi: abbandono, percezione della caduta, tentativo di rialzarsi.
Andrea Bolognino. Cecità, Accecamento, Oltraggio I Courtesy Museo e Real Bosco di Capodimonte
“Con questa mostra mettiamo a confronto un grande maestro del passato come Bruegel e un giovane artista napoletano come Bolognino, portatori di due diversi linguaggi artistici: la pittura e il disegno contemporaneo”, spiega Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, nonché curatore del progetto espositivo: “Il rapporto tra arte e scienza è comune alla favola di Bruegel e alla ricerca di Andrea Bolognino. Lo sguardo, la vista, l'occhio sono da sempre un tema centrale delle arti visive”.
Giunge così alla settima tappa il ciclo di mostre-focus Incontri sensibili, che nel nome dei sensi collega in un trame sempre diverse la storica collezione del museo partenopeo e la produzione artistica contemporanea.
Andrea Bolognino. Cecità, Accecamento, Oltraggio resterà aperta a Capodimonte fino al 15 marzo 2022. A partire dal 30 gennaio, per una domenica al mese il pubblico potrà visitare la mostra in compagnia dell’artista, previa prenotazione sul sito del museo.
L'artista: Andrea Bolognino. Cecità, Accecamento, Oltraggio I Courtesy Museo e Real Bosco di Capodimonte
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