In mostra a Napoli dall'8 dicembre
Oltre la storia. David LaChapelle sbarca al Maschio Angioino
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© David LaChapelle, House at the End of the World, 2005, Los Angeles
Francesca Grego
05/10/2021
Napoli - Surreale, magnetica, provocatoria, coloratissima: è l'arte di David LaChapelle, il fotografo statunitense noto per aver trasformato le pietre miliari della pittura occidentale in tableau ultracontemporanei a tinte forti, scatenando polemiche e irresistibili attrazioni. Tra i più influenti image maker del nostro tempo, LaChapelle ha iniziato la sua carriera come fotografo di moda, ma il suo gusto per il colore, la composizione e le narrazioni fantasiose l'ha spinto presto ad abbattere i confini del genere: dai ritratti delle celebrities alle inusuali nature morte, dalla riflessione sulla società dei consumi e sulle sue sirene alle irriverenti rivisitazioni dell'arte sacra del Rinascimento, i soggetti più disparati sono entrati nella galassia glamour e ironica di LaChapelle, che ha trovato estimatori in giganti come Andy Warhol e Richard Avedon.
Ora il fotografo americano si prepara a conquistare Napoli, con una mostra pensata appositamente per la città.
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© David LaChapelle, Behold, 2017, Hawaii
Dal prossimo 8 dicembre, quaranta opere di LaChapelle – tra cui diversi inediti – invaderanno il Maschio Angioino, in una grande installazione site specific che dialogherà con gli storici spazi del castello portando in scena desideri, paure e ossessioni della nostra epoca. L'itinerario di visita ripercorrerà i momenti salienti della carriera dell'artista a partire dal 1980, tra capolavori iconici e rarità tutte da scoprire. Ci saranno opere decisive - e discusse - come Deluge (2007), in cui il fotografo reimmagina il diluvio biblico ambientando a Las Vegas l'affresco di Michelangelo per la Cappella Sistina, o come Rape of Africa (2008), con Naomi Campbell nel ruolo di Venere in una scena botticelliana che si svolge in una miniera d'oro africana.
Le serie Land Scape e Gas (2013) presentano invece nature morte futuribili: qui gli object trouvée assemblati da LaChapelle – schede madri per computer, imballaggi per le uova, bigodini e cannucce - vanno a comporre le immagini di raffinerie di petrolio e stazioni di servizio, presentate come reliquie in una Terra reclamata dalla natura.
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© David LaChapelle, Virgin Mary, 2021, Los Angeles
Cuore del percorso sarà la Cappella Palatina del Maschio Angioino, teatro di un'installazione inedita. Tra preziosi negativi fotografici dipinti a mano negli anni Ottanta, quando la diffusione dell'AIDS spingeva l'artista a esplorare i temi della metafisica e della perdita, troveremo le opere più recenti, specchi di una nuova attrazione verso il sublime e la spiritualità. Come Behold, del 2017, il Cristo blu che è già diventato virale.
Curata da Vittoria Mainoldi e Mario Martin Pareja per Ono Arte Contemporanea e prodotta da Next Exhibition, David LaChapelle sarà visitabile a Napoli dall'8 dicembre 2021.
Vedi anche:
• FOTO - David La Chapelle Lost + Found
• FOTO - L'Ultima Cena nell'arte, da Leonardo a Warhol e LaChapelle
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© David LaChapelle, Behold, 2017, Hawaii
Dal prossimo 8 dicembre, quaranta opere di LaChapelle – tra cui diversi inediti – invaderanno il Maschio Angioino, in una grande installazione site specific che dialogherà con gli storici spazi del castello portando in scena desideri, paure e ossessioni della nostra epoca. L'itinerario di visita ripercorrerà i momenti salienti della carriera dell'artista a partire dal 1980, tra capolavori iconici e rarità tutte da scoprire. Ci saranno opere decisive - e discusse - come Deluge (2007), in cui il fotografo reimmagina il diluvio biblico ambientando a Las Vegas l'affresco di Michelangelo per la Cappella Sistina, o come Rape of Africa (2008), con Naomi Campbell nel ruolo di Venere in una scena botticelliana che si svolge in una miniera d'oro africana.
Le serie Land Scape e Gas (2013) presentano invece nature morte futuribili: qui gli object trouvée assemblati da LaChapelle – schede madri per computer, imballaggi per le uova, bigodini e cannucce - vanno a comporre le immagini di raffinerie di petrolio e stazioni di servizio, presentate come reliquie in una Terra reclamata dalla natura.
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© David LaChapelle, Virgin Mary, 2021, Los Angeles
Cuore del percorso sarà la Cappella Palatina del Maschio Angioino, teatro di un'installazione inedita. Tra preziosi negativi fotografici dipinti a mano negli anni Ottanta, quando la diffusione dell'AIDS spingeva l'artista a esplorare i temi della metafisica e della perdita, troveremo le opere più recenti, specchi di una nuova attrazione verso il sublime e la spiritualità. Come Behold, del 2017, il Cristo blu che è già diventato virale.
Curata da Vittoria Mainoldi e Mario Martin Pareja per Ono Arte Contemporanea e prodotta da Next Exhibition, David LaChapelle sarà visitabile a Napoli dall'8 dicembre 2021.
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