Al Rijksmuseum da febbraio 2023
Vermeer come non l'avete mai visto. Una grande mostra è in arrivo ad Amsterdam
Johannes Vermeer, La ragazza con l’orecchino di perla, 1665 circa, olio su tela, cm 44,5 x 39. L’Aia, lascito di Arnoldus Andries des Tombe. © L’Aia, Gabinetto reale di pitture Mauritshuis
Francesca Grego
31/08/2022
Mondo - Sarà la più grande mostra mai organizzata su Johannes Vermeer quella prevista al Rijksmuseum di Amsterdam per la prossima primavera. I preparativi fervono: prestiti da tutto il mondo si preparano a partire per i Paesi Bassi, mentre gli esperti sono impegnati a scandagliare i dipinti del maestro per offrire al pubblico nuove informazioni sul suo modus operandi, sulle sue scelte artistiche e sulle sue motivazioni.
Frutto di una stretta collaborazione tra il Rijksmuseum e il Mauritshuis dell’Aja, che quest’anno festeggia i primi due secoli di attività, la mostra includerà capolavori come la Ragazza con l’orecchino di perla (Mauritshuis), il Geografo dello Städel Museum di Francoforte, la Donna che scrive una lettera e la domestica della National Gallery of Ireland, la Pesatrice di perledella National Gallery of Art di Washington, mentre per la prima volta tornerà in Olanda la Ragazza che legge una lettera davanti alla finestra aperta, recentemente restaurata presso la Gemäldegalerie di Dresda. Le collezioni del Rijksmuseum contribuiranno al progetto con altri due celebri gioielli: la Lattaia e la Stradina di Delft.
Jan Vermeer, Ragazza che legge una lettera davanti a una finestra aperta, 1657 circa (dopo il restauro) I Courtesy Gemäldegalerie Alte Meister, Dresda
“Insieme a Rembrandt, Van Gogh e Mondrian, Vermeer è uno dei pittori più famosi dei Paesi Bassi. Non avremmo mai creduto possibile che tanti musei fossero disposti a prestare i loro capolavori”, racconta il direttore del museo Taco Dibbits: “Con questa mostra potremo presentare alle nuove generazioni la pittura di Vermeer ai più alti livelli e illustrare i risultati delle ultime ricerche condotte sulla sua opera”.
Johannes Vermeer, Het melkmeisje (La lattaia), 1660
Contestualmente all’evento di Amsterdam, che inaugurerà il prossimo 10 febbraio per concludersi il 4 giugno, al Museum Prinsenhof di Delft – la città dove il pittore visse e lavorò – una seconda esposizione esplorerà a fondo il contesto storico-culturale in cui fiorì l’arte di Vermeer. Opere di maestri del Seicento, tappeti e ceramiche preziose che furono il vanto delle floride manifatture locali, lettere e rari materiali d’archivio tratteggeranno l’affresco di un’epoca e di una città in omaggio al genio della luce.
Jan Vermeer, Il geografo, 1669. Olio su tela, 51,6 x 45,4 cm. Frankfurt, Städel Museum
Vero o falso? Dall’America i segreti di Vermeer
L’interesse per Vermeer ribolle anche sull’altra riva dell’Atlantico. Approfittando della chiusura dei musei durante la pandemia, i ricercatori della National Gallery of Art di Washington hanno approfondito gli studi sui quattro capolavori dell’artista lì conservati, e le sorprese non si sono fatte attendere. Dal prossimo 8 ottobre la mostra Vermeer’s Secrets svelerà il frutto di queste indagini, portando il pubblico dietro le quinte del lavoro di curatori, conservatori e scienziati.
Johannes Vermeer, Ragazza con cappello rosso, c. 1665/1666, Andrew W. Mellon Collection © National Gallery of Art, Washington
Cosa rende un Vermeer un Vermeer? È la domanda principale a cui gli esperti americani hanno provato a rispondere. Del maestro olandese si conoscono solo 35 dipinti e nel complesso la sua opera appare piuttosto misteriosa. Ma questa volta esami microscopici e tecnologie di imaging di nuova generazione hanno permesso agli studiosi di sbirciare oltre la superficie dei quadri, portando alla luce modifiche e stravolgimenti che dicono molto sui processi creativi del pittore.
Johannes Vermeer, Ragazza con il flauto, 1670 © National Gallery of Art, Washington
Tutto è iniziato dallo studio della Ragazza con il flauto, sulla cui attribuzione a Vermeer si è dibattuto a lungo. Per conoscere con certezza la paternità del dipinto dovremo aspettare l’apertura della mostra, ma intanto il museo di Washington lascia trapelare interessanti dettagli sulle altre opere analizzate. Se la celebre Ragazza con il cappello rosso, per esempio, si è rivelato essere inizialmente un ritratto maschile, la Pesatrice di perle contraddice l’idea di Vermeer come un pittore meticoloso, lento e perfezionista: negli strati inferiori del dipinto i ricercatori hanno infatti rivenuto una pittura rapida e spontanea, del tutto diversa da quella di superficie dove le singole pennellate sono appena percettibili.
Curiosi di conoscere il resto della storia? Per proseguire non sarà necessario volare oltre l’Oceano: i quattro capolavori di Washington raggiungeranno presto l’Europa per unirsi alla grande mostra del Rijksmuseum e raccontarne delle belle.
Johannes Vermeer, La pesatrice di perle, 1664. Olio su tela © National Gallery of Art, Washington
Frutto di una stretta collaborazione tra il Rijksmuseum e il Mauritshuis dell’Aja, che quest’anno festeggia i primi due secoli di attività, la mostra includerà capolavori come la Ragazza con l’orecchino di perla (Mauritshuis), il Geografo dello Städel Museum di Francoforte, la Donna che scrive una lettera e la domestica della National Gallery of Ireland, la Pesatrice di perledella National Gallery of Art di Washington, mentre per la prima volta tornerà in Olanda la Ragazza che legge una lettera davanti alla finestra aperta, recentemente restaurata presso la Gemäldegalerie di Dresda. Le collezioni del Rijksmuseum contribuiranno al progetto con altri due celebri gioielli: la Lattaia e la Stradina di Delft.
Jan Vermeer, Ragazza che legge una lettera davanti a una finestra aperta, 1657 circa (dopo il restauro) I Courtesy Gemäldegalerie Alte Meister, Dresda
“Insieme a Rembrandt, Van Gogh e Mondrian, Vermeer è uno dei pittori più famosi dei Paesi Bassi. Non avremmo mai creduto possibile che tanti musei fossero disposti a prestare i loro capolavori”, racconta il direttore del museo Taco Dibbits: “Con questa mostra potremo presentare alle nuove generazioni la pittura di Vermeer ai più alti livelli e illustrare i risultati delle ultime ricerche condotte sulla sua opera”.
Johannes Vermeer, Het melkmeisje (La lattaia), 1660
Contestualmente all’evento di Amsterdam, che inaugurerà il prossimo 10 febbraio per concludersi il 4 giugno, al Museum Prinsenhof di Delft – la città dove il pittore visse e lavorò – una seconda esposizione esplorerà a fondo il contesto storico-culturale in cui fiorì l’arte di Vermeer. Opere di maestri del Seicento, tappeti e ceramiche preziose che furono il vanto delle floride manifatture locali, lettere e rari materiali d’archivio tratteggeranno l’affresco di un’epoca e di una città in omaggio al genio della luce.
Jan Vermeer, Il geografo, 1669. Olio su tela, 51,6 x 45,4 cm. Frankfurt, Städel Museum
Vero o falso? Dall’America i segreti di Vermeer
L’interesse per Vermeer ribolle anche sull’altra riva dell’Atlantico. Approfittando della chiusura dei musei durante la pandemia, i ricercatori della National Gallery of Art di Washington hanno approfondito gli studi sui quattro capolavori dell’artista lì conservati, e le sorprese non si sono fatte attendere. Dal prossimo 8 ottobre la mostra Vermeer’s Secrets svelerà il frutto di queste indagini, portando il pubblico dietro le quinte del lavoro di curatori, conservatori e scienziati.
Johannes Vermeer, Ragazza con cappello rosso, c. 1665/1666, Andrew W. Mellon Collection © National Gallery of Art, Washington
Cosa rende un Vermeer un Vermeer? È la domanda principale a cui gli esperti americani hanno provato a rispondere. Del maestro olandese si conoscono solo 35 dipinti e nel complesso la sua opera appare piuttosto misteriosa. Ma questa volta esami microscopici e tecnologie di imaging di nuova generazione hanno permesso agli studiosi di sbirciare oltre la superficie dei quadri, portando alla luce modifiche e stravolgimenti che dicono molto sui processi creativi del pittore.
Johannes Vermeer, Ragazza con il flauto, 1670 © National Gallery of Art, Washington
Tutto è iniziato dallo studio della Ragazza con il flauto, sulla cui attribuzione a Vermeer si è dibattuto a lungo. Per conoscere con certezza la paternità del dipinto dovremo aspettare l’apertura della mostra, ma intanto il museo di Washington lascia trapelare interessanti dettagli sulle altre opere analizzate. Se la celebre Ragazza con il cappello rosso, per esempio, si è rivelato essere inizialmente un ritratto maschile, la Pesatrice di perle contraddice l’idea di Vermeer come un pittore meticoloso, lento e perfezionista: negli strati inferiori del dipinto i ricercatori hanno infatti rivenuto una pittura rapida e spontanea, del tutto diversa da quella di superficie dove le singole pennellate sono appena percettibili.
Curiosi di conoscere il resto della storia? Per proseguire non sarà necessario volare oltre l’Oceano: i quattro capolavori di Washington raggiungeranno presto l’Europa per unirsi alla grande mostra del Rijksmuseum e raccontarne delle belle.
Johannes Vermeer, La pesatrice di perle, 1664. Olio su tela © National Gallery of Art, Washington
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