Intervista al curatore Mario Codognato
Prodigi di pietra. Anish Kapoor ad Houghton Hall
Anish Kapoor, Sky Mirror , 2018. Stainless steel I Eight Eight , 2004. Onyx I Courtesy the artist and Lisson Gallery © Anish Kapoor I All rights reserved DACS, 2020 I Photo: Pete Huggins
Francesca Grego
17/07/2020
Mondo - Un mago dell’arte contemporanea e una storica residenza adagiata nel verde della campagna inglese: Anish Kapoor approda ad Houghton Hall per la più grande mostra di sculture all’aperto che abbia mai realizzato. Fino al 1° novembre, 24 opere attendono il pubblico nel parco settecentesco, che ospita anche una ricca collezione permanente. Il percorso continua all’interno della dimora neoclassica, in un allestimento che promette sorprese.
Ne parliamo con il curatore Mario Codognato, che dal 2016 dirige la Anish Kapoor Foundation.
Anish Kapoor, Untitled, 2018- 20. Onyx I Courtesy the artist and Lisson Gallery I Untitled, 1997. Kilkenny limestone I Courtesy the artist I Rectangle Within a Rectangle, 2018. Granite I Courtesy the artist and Lisson Gallery © Anish Kapoor. All rights reserved DACS, 2020 I Photo: Pete Huggins
Qual è la peculiarità di questo progetto?
“Nel parco di neopalladiano di Houghton Hall sono esposti per la prima volta insieme molti dei lavori che Kapoor ha realizzato su pietra: è una dimensione non molto conosciuta del suo lavoro, ma significativa al pari delle opere iconiche fatte con gli specchi o con i pigmenti. All’interno della casa opere famose si inseriscono in un contesto particolare. Il committente di questa dimora settecentesca fu Robert Walpole, il primo Primo Ministro britannico nel senso moderno del termine e anche una figura importante nella storia del Regno Unito. Per la sala centrale fece realizzare un busto che lo ritrae nelle vesti di un politico di Roma antica e delle nicchie per ospitare sculture classiche. Noi abbiamo sostituito queste opere con gli specchi di Kapoor, in modo che lo spettatore veda il proprio volto riflesso al posto dei ritratti di epoca classica”.
Anish Kapoor, Cobalt Blue to Apple and Magenta mix 2, 2018 I Spanish and Pagan Gold to Magenta, 2018 I Garnet to Apple Red mix 2 to Pagan Gold to Spanish Gold, 2018 I Spanish Gold and Pagan Gold mix, 2019 I Courtesy the artist and Lisson Gallery I © Anish Kapoor. All rights reserved DACS, 2020 I Photo: Pete Huggins
Il rapporto con lo spazio è uno dei fili conduttori dell’opera di Kapoor. Che tipo di dialogo si instaura tra i lavori esposti e il parco di Houghton Hall?
“Kapoor è noto per aver realizzato sculture che hanno le dimensioni di edifici. Per Houghton Hall ho cercato opere che riflettessero i rapporti di scala del parco che, come la casa, si rifà ai canoni dell’architettura italiana rinascimentale: pur nella sua monumentalità, ha come riferimento le proporzioni del corpo umano. Abbiamo posizionato le sculture nei pressi della casa, nei cortili o in mezzo al prato, dove la natura è addomesticata e quindi molto vicina all’umano. Le pietre di Kapoor interrompono il verde piatto e uniforme come gli elementi dell’architettura neopalladiana. Ricordiamo che, rispetto all’Italia, qui la pietra è molto meno presente nel paesaggio naturale”.
Quale esperienza aspetta i visitatori ad Houghton Hall?
“Le opere sono distribuite in un grande parco e spesso sono molto distanti l’una dall’altra. Come in una caccia al tesoro, tocca ai visitatori scoprire dove si trovano con l’aiuto delle mappe consegnate all’ingresso. Percorrere questo bellissimo giardino è un’esperienza dall’effetto potente”.
Anish Kapoor, Untitled, 2018. Granite I Courtesy the artist and Lisson Gallery © Anish Kapoor All rights reserved DACS, 2020 I Photo: Pete Huggins
C’è un’opera che desidera segnalare ai lettori di ARTE.it?
“Sono molto contento di tutta la mostra, ma mi piace segnalare un’opera senza titolo del 2018: una lastra di marmo nero levigata al punto che da lontano sembra uno specchio. È posizionata in orizzontale all’incrocio di due viali, quasi a creare un ostacolo, ed essendo convessa riflette il paesaggio a testa in giù. L’effetto visivo è di un contrasto molto forte: quando il cielo è sereno, è molto suggestivo guardare le nuvole muoversi sulla superficie nera del monolite” .
Anish Kapoor sperimentato ogni genere di materiale, dalla terra agli specchi, dalle resine ai pigmenti. Che rapporto ha con la pietra?
“Quando parliamo di marmo, il riferimento alla scultura classica e rinascimentale è inevitabile. Nella scultura tradizionale l’artista ricava l’immagine dalla pietra per sottrazione. Kapoor procede in senso inverso. Scavando all’interno del blocco di marmo, è il vuoto a creare la struttura visiva dell’opera. I suoi lavori sono come i negativi di una fotografia”.
Anish Kapoor, Sophia, 2003. Marble I Courtesy the artist © Anish Kapoor All rights reserved DACS, 2020 I Photo: Pete Huggins
Ad Houghton Hall sono esposti anche dei disegni, un medium che non associamo abitualmente a Kapoor…
“Si tratta di progetti e schizzi preparatori per le sculture della mostra, ma anche per installazioni monumentali e per opere di fantasia che non saranno mai realizzate. La cosa interessante è che sono fatti su pezzi di legno o di compensato, spesso i coperchi delle casse usate per il trasporto le opere. Dal punto di vista estetico sono interessanti perché effimeri e allo stesso tempo dotati di una materialità molto grezza. È la prima volta che vengono esposti: ci aiutano a capire i processi creativi che stanno dietro le sculture di Kapoor".
A che punto è il lavoro di Kapoor con il vantablack, la vernice nera che assorbendo integralmente lo spettro della luce rende otticamente piatte le superfici tridimensionali?
“Credo che la sperimentazione su questo materiale sia ormai ultimata. Per ora queste opere non hanno mai lasciato lo studio dell’artista, ma saranno presto pronte al debutto. Ci auguriamo che possano essere esposte già nel 2021”.
Anish Kapoor, SkyMirror, 2018. Stainless steel I Courtesy the artist and Lisson Gallery I Untitled, 1997. Kilkenny limestone I Courtesy the artist © Anish Kapoor. All rights reserved DACS, 2020I Photo: Pete Huggins
Leggi anche: • Land art e sculture all'aperto: le installazioni da scoprire d'estate
• Anish Kapoor e la guerra del nero
Ne parliamo con il curatore Mario Codognato, che dal 2016 dirige la Anish Kapoor Foundation.
Anish Kapoor, Untitled, 2018- 20. Onyx I Courtesy the artist and Lisson Gallery I Untitled, 1997. Kilkenny limestone I Courtesy the artist I Rectangle Within a Rectangle, 2018. Granite I Courtesy the artist and Lisson Gallery © Anish Kapoor. All rights reserved DACS, 2020 I Photo: Pete Huggins
Qual è la peculiarità di questo progetto?
“Nel parco di neopalladiano di Houghton Hall sono esposti per la prima volta insieme molti dei lavori che Kapoor ha realizzato su pietra: è una dimensione non molto conosciuta del suo lavoro, ma significativa al pari delle opere iconiche fatte con gli specchi o con i pigmenti. All’interno della casa opere famose si inseriscono in un contesto particolare. Il committente di questa dimora settecentesca fu Robert Walpole, il primo Primo Ministro britannico nel senso moderno del termine e anche una figura importante nella storia del Regno Unito. Per la sala centrale fece realizzare un busto che lo ritrae nelle vesti di un politico di Roma antica e delle nicchie per ospitare sculture classiche. Noi abbiamo sostituito queste opere con gli specchi di Kapoor, in modo che lo spettatore veda il proprio volto riflesso al posto dei ritratti di epoca classica”.
Anish Kapoor, Cobalt Blue to Apple and Magenta mix 2, 2018 I Spanish and Pagan Gold to Magenta, 2018 I Garnet to Apple Red mix 2 to Pagan Gold to Spanish Gold, 2018 I Spanish Gold and Pagan Gold mix, 2019 I Courtesy the artist and Lisson Gallery I © Anish Kapoor. All rights reserved DACS, 2020 I Photo: Pete Huggins
Il rapporto con lo spazio è uno dei fili conduttori dell’opera di Kapoor. Che tipo di dialogo si instaura tra i lavori esposti e il parco di Houghton Hall?
“Kapoor è noto per aver realizzato sculture che hanno le dimensioni di edifici. Per Houghton Hall ho cercato opere che riflettessero i rapporti di scala del parco che, come la casa, si rifà ai canoni dell’architettura italiana rinascimentale: pur nella sua monumentalità, ha come riferimento le proporzioni del corpo umano. Abbiamo posizionato le sculture nei pressi della casa, nei cortili o in mezzo al prato, dove la natura è addomesticata e quindi molto vicina all’umano. Le pietre di Kapoor interrompono il verde piatto e uniforme come gli elementi dell’architettura neopalladiana. Ricordiamo che, rispetto all’Italia, qui la pietra è molto meno presente nel paesaggio naturale”.
Quale esperienza aspetta i visitatori ad Houghton Hall?
“Le opere sono distribuite in un grande parco e spesso sono molto distanti l’una dall’altra. Come in una caccia al tesoro, tocca ai visitatori scoprire dove si trovano con l’aiuto delle mappe consegnate all’ingresso. Percorrere questo bellissimo giardino è un’esperienza dall’effetto potente”.
Anish Kapoor, Untitled, 2018. Granite I Courtesy the artist and Lisson Gallery © Anish Kapoor All rights reserved DACS, 2020 I Photo: Pete Huggins
C’è un’opera che desidera segnalare ai lettori di ARTE.it?
“Sono molto contento di tutta la mostra, ma mi piace segnalare un’opera senza titolo del 2018: una lastra di marmo nero levigata al punto che da lontano sembra uno specchio. È posizionata in orizzontale all’incrocio di due viali, quasi a creare un ostacolo, ed essendo convessa riflette il paesaggio a testa in giù. L’effetto visivo è di un contrasto molto forte: quando il cielo è sereno, è molto suggestivo guardare le nuvole muoversi sulla superficie nera del monolite” .
Anish Kapoor sperimentato ogni genere di materiale, dalla terra agli specchi, dalle resine ai pigmenti. Che rapporto ha con la pietra?
“Quando parliamo di marmo, il riferimento alla scultura classica e rinascimentale è inevitabile. Nella scultura tradizionale l’artista ricava l’immagine dalla pietra per sottrazione. Kapoor procede in senso inverso. Scavando all’interno del blocco di marmo, è il vuoto a creare la struttura visiva dell’opera. I suoi lavori sono come i negativi di una fotografia”.
Anish Kapoor, Sophia, 2003. Marble I Courtesy the artist © Anish Kapoor All rights reserved DACS, 2020 I Photo: Pete Huggins
Ad Houghton Hall sono esposti anche dei disegni, un medium che non associamo abitualmente a Kapoor…
“Si tratta di progetti e schizzi preparatori per le sculture della mostra, ma anche per installazioni monumentali e per opere di fantasia che non saranno mai realizzate. La cosa interessante è che sono fatti su pezzi di legno o di compensato, spesso i coperchi delle casse usate per il trasporto le opere. Dal punto di vista estetico sono interessanti perché effimeri e allo stesso tempo dotati di una materialità molto grezza. È la prima volta che vengono esposti: ci aiutano a capire i processi creativi che stanno dietro le sculture di Kapoor".
A che punto è il lavoro di Kapoor con il vantablack, la vernice nera che assorbendo integralmente lo spettro della luce rende otticamente piatte le superfici tridimensionali?
“Credo che la sperimentazione su questo materiale sia ormai ultimata. Per ora queste opere non hanno mai lasciato lo studio dell’artista, ma saranno presto pronte al debutto. Ci auguriamo che possano essere esposte già nel 2021”.
Anish Kapoor, SkyMirror, 2018. Stainless steel I Courtesy the artist and Lisson Gallery I Untitled, 1997. Kilkenny limestone I Courtesy the artist © Anish Kapoor. All rights reserved DACS, 2020I Photo: Pete Huggins
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