Dal 28 giugno al 7 settembre
Plečnik e il sacro: gli arredi liturgici del designer sloveno per la prima volta ai Musei Vaticani
Andrej Peunik/MGML |
Jože Plečnik, Calice di Škorjanc, 1951, argento, moneta d’oro, vetro e varie pietre semipreziose ©A.Peunik MGML. Courtesy Musei Vaticani
Samantha De Martin
28/06/2019
Mondo - Il talento dell’architetto, urbanista e designer sloveno Jože Plečnik arriva per la prima volta nei Musei del Papa, nel cuore della Pinacoteca Vaticana, con una raffinata produzione di oggetti liturgici.
Un’accurata selezione di 33 pezzi, tra calici, ostensori, cibori, accoglie i visitatori da oggi fino al 7 settembre, nell’ambito di un’iniziativa che rappresenta uno dei progetti più importanti per la promozione della cultura slovena nel 2019.
L’unicità e l’originalità della produzione firmata Plečnik emerge soprattutto dai calici, come quello con nodi di ambra gialla o ancora dall’ostensorio in argento, doratura e vetro. Il più bello in assoluto è forse il Calice crismale, la cui base fu concepita dall’artista a forma di cupola, tratto caratteristico delle chiese ortodosse dell’Est.
Nella Sala XVII della Pinacoteca alcuni testi illustrano ai visitatori il contesto nel quale si colloca il lavoro di Plečnik, il cui nome è legato anche alla realizzazione di diversi edifici sacri. Un pannello descrive i diversi tipi di oggetti liturgici selezionati dall’esperto dell’opera di Plečnik, Peter Krečič, in collaborazione con la curatrice della Casa di Plečnik, Ana Porok.
Realizzato dai Musei Vaticani e dal Museo e Gallerie della Città di Lubiana (MGML) in stretta collaborazione con l'Ambasciata della Repubblica di Slovenia presso la Santa Sede e grazie al sostegno del Ministero della Repubblica di Slovenia per la Cultura e dell’Arcidiocesi di Lubiana, l’allestimento si avvale di arredi concessi in prestito dai curatori del patrimonio sacro di varie chiese, ma anche da monasteri e privati.
“Siamo convinti - ha commentato durante la presentazione alla stampa Blaž Peršin, direttore del Museo e Gallerie della Città di Lubiana - che la mostra contribuirà a far conoscere meglio l’opera di Plečnik a livello mondiale. Proprio i vasi liturgici rappresentano l’apice della creazione artistica di Plečnik, capolavori d’arte del suo spirito creativo”.
Le forme di questi arredi, pulite, geometriche, decorate con semplici ornamenti grafici e pietre più o meno preziose, sembrano ritornare in altri lavori realizzati dall’urbanista Plečnik, come i numerosi edifici pubblici di Lubiana, ispirati alle architetture classiche, meritevoli di aver conferito alla città una fisionomia moderna.
I preziosi oggetti in mostra ai Musei Vaticani sono, infatti, parte integrante di un percorso artistico fortemente poliedrico che annovera, tra le realizzazioni dell’architetto sloveno allievo di Otto Wagner, anche il celebre Palazzo Zacherl a Vienna, la Chiesa di San Michele, la Chiesa di San Francesco d’Assisi e il complesso monumentale di Žale a Lubiana, nonché la Chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Praga.
Nel tentativo di trasformare Lubiana in “una nuova Atene”, l’architetto sloveno aveva realizzato due piani urbanistici grazie ai quali la città con i suoi ponti e i suoi palazzi è divenuta un centro stilisticamente riconoscibile. Plečnik torna adesso a Roma, la città nella quale aveva soggiornato trovando una via espressiva tutta sua, un itinerario alla ricerca del senso perduto della perfezione, grazie soprattutto alla scoperta dell’antichità classica che lo condusse alla consapevolezza di restituire all’architetto lo status di artista.
A conclusione dell’esposizione in Vaticano la mostra sarà allestita presso il Museo della Città di Lubiana, dove verrà inaugurata il 26 settembre 2019, in occasione delle celebrazioni previste per le Giornate Europee del Patrimonio.
Leggi anche:
• Plečnik e il sacro
• Il San Girolamo di Leonardo in mostra a Piazza San Pietro
Un’accurata selezione di 33 pezzi, tra calici, ostensori, cibori, accoglie i visitatori da oggi fino al 7 settembre, nell’ambito di un’iniziativa che rappresenta uno dei progetti più importanti per la promozione della cultura slovena nel 2019.
L’unicità e l’originalità della produzione firmata Plečnik emerge soprattutto dai calici, come quello con nodi di ambra gialla o ancora dall’ostensorio in argento, doratura e vetro. Il più bello in assoluto è forse il Calice crismale, la cui base fu concepita dall’artista a forma di cupola, tratto caratteristico delle chiese ortodosse dell’Est.
Nella Sala XVII della Pinacoteca alcuni testi illustrano ai visitatori il contesto nel quale si colloca il lavoro di Plečnik, il cui nome è legato anche alla realizzazione di diversi edifici sacri. Un pannello descrive i diversi tipi di oggetti liturgici selezionati dall’esperto dell’opera di Plečnik, Peter Krečič, in collaborazione con la curatrice della Casa di Plečnik, Ana Porok.
Realizzato dai Musei Vaticani e dal Museo e Gallerie della Città di Lubiana (MGML) in stretta collaborazione con l'Ambasciata della Repubblica di Slovenia presso la Santa Sede e grazie al sostegno del Ministero della Repubblica di Slovenia per la Cultura e dell’Arcidiocesi di Lubiana, l’allestimento si avvale di arredi concessi in prestito dai curatori del patrimonio sacro di varie chiese, ma anche da monasteri e privati.
“Siamo convinti - ha commentato durante la presentazione alla stampa Blaž Peršin, direttore del Museo e Gallerie della Città di Lubiana - che la mostra contribuirà a far conoscere meglio l’opera di Plečnik a livello mondiale. Proprio i vasi liturgici rappresentano l’apice della creazione artistica di Plečnik, capolavori d’arte del suo spirito creativo”.
Le forme di questi arredi, pulite, geometriche, decorate con semplici ornamenti grafici e pietre più o meno preziose, sembrano ritornare in altri lavori realizzati dall’urbanista Plečnik, come i numerosi edifici pubblici di Lubiana, ispirati alle architetture classiche, meritevoli di aver conferito alla città una fisionomia moderna.
I preziosi oggetti in mostra ai Musei Vaticani sono, infatti, parte integrante di un percorso artistico fortemente poliedrico che annovera, tra le realizzazioni dell’architetto sloveno allievo di Otto Wagner, anche il celebre Palazzo Zacherl a Vienna, la Chiesa di San Michele, la Chiesa di San Francesco d’Assisi e il complesso monumentale di Žale a Lubiana, nonché la Chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Praga.
Nel tentativo di trasformare Lubiana in “una nuova Atene”, l’architetto sloveno aveva realizzato due piani urbanistici grazie ai quali la città con i suoi ponti e i suoi palazzi è divenuta un centro stilisticamente riconoscibile. Plečnik torna adesso a Roma, la città nella quale aveva soggiornato trovando una via espressiva tutta sua, un itinerario alla ricerca del senso perduto della perfezione, grazie soprattutto alla scoperta dell’antichità classica che lo condusse alla consapevolezza di restituire all’architetto lo status di artista.
A conclusione dell’esposizione in Vaticano la mostra sarà allestita presso il Museo della Città di Lubiana, dove verrà inaugurata il 26 settembre 2019, in occasione delle celebrazioni previste per le Giornate Europee del Patrimonio.
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