Dal 12 febbraio al Museo d’arte della Svizzera italiana
Giacomo Balla, Piero Dorazio, Albrecht Dürer brillano nel 2023 del MASI di Lugano
Giacomo Balla, Compenetrazione iridescente n. 4 (Studio della luce), 1912-1913, Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
Samantha De Martin
07/12/2022
Mondo - Il grande Novecento fa tappa sul lago di Lugano, con Giacomo Balla e Piero Dorazio al centro della ricca agenda che il MASI - Museo d’arte della Svizzera italiana ha in programma per il 2023 e che vedrà nella perla del Ticino anche il maestro della fotografia Werner Bischof, la pittura contemporanea dell'artista Rita Ackermann e un'ampia selezione di opere inedite della Collezione Olgiati.
Giacomo Balla e Piero Dorazio a confronto sul filo della luce
L’artista futurista e l’astrattista rivoluzionario romano dal “carattere schietto e indipendente” saranno i protagonisti, il prossimo autunno, della mostra Dove la luce, un percorso a cura di Gabriella Belli, organizzato in collaborazione con l’archivio Piero Dorazio e allestito dallo studio dell’architetto svizzero Mario Botta. Dal 23 settembre al 23 dicembre 2023, negli spazi della Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, il pubblico sarà trascinato in un “caso” straordinario di affinità elettive tra due grandi maestri dell’arte italiana del Novecento. Si tratta di Giacomo Balla - che sarà presente a Lugano con un importante nucleo di compenetrazioni iridescenti del 1912, molte delle quali in prestito dalla GAM di Torino - e del più giovane pittore romano Piero Dorazio, in mostra con una serie di opere della serie “Reticoli”, datate dal 1959 al 1963.
A suggerire il tema del confronto, dando il titolo alla mostra, è l’omonima raccolta di poesie di Giuseppe Ungaretti, illustrata da Dorazio. La luce assurge a quintessenza della vita, ma anche a sfida perenne degli artisti che con essa hanno da sempre dovuto misurare le proprie capacità espressive.
Werner Bischof, Modella con rosa, Zurigo, Svizzera, 1939, Stampa a getto d’inchiostro da ricostruzione digitale, 2022 © Werner Bischof Estate / Magnum Photos
La luce e il colore saranno al centro anche del primo appuntamento con il quale il MASI inaugura la stagione 2023.
La fotografia protagonista al LAC con Werner Bischof
Dal 12 febbraio al 2 luglio il fotografo zurighese Werner Bischof, tra i grandi interpreti della fotografia del XX secolo, parlerà al pubblico attraverso la mostra Unseen Colour che ne esplorerà l'opera a colori attraverso una selezione di cento scatti inediti realizzati tra il 1939 e la metà degli anni Cinquanta.
Simile a un viaggio attraverso i mondi visitati e vissuti dal grande obiettivo dell’agenzia Magnum Photos, tra fotografia oggettuale e reportage, il percorso espositivo coprirà l’intero arco della sua carriera.
Al LAC le creazioni enigmatiche di Rita Ackermann
Dalle brillanti composizioni di Bischof fatte di luci e di ombre alle stratificate ed enigmatiche creazioni della pittrice ungherese Rita Ackermann, protagonista del secondo appuntamento espositivo nel 2023 del MASI. In programma al LAC dal 12 marzo al 13 agosto 2023, Hidden sarà la più grande retrospettiva mai dedicata finora all'opera dell’artista, caratterizzata da un’instancabile ricerca intorno alla linea, alla forma, al colore. Una cinquantina di lavori, fra dipinti e disegni realizzati da Ackermann negli ultimi 30 anni a New York renderanno conto delle tematiche esplorate dalla sua opera giovanile, ma anche delle ricerche più recenti.
Rita Ackermann, Mama, Yves’s Mask, 2021, Acrilico, olio, pigmenti e matita grassa su tela | Foto: © François Fernandez © Rita Ackermann | Courtesy of the artist and Hauser & Wirth
Hedi Mertens a Palazzo Reali
Punterà invece sull’arte concreta e costruttiva svizzera la mostra dedicata alla pittrice astrattista Hedi Mertens, che restituirà al pubblico l'opera e la singolare storia di un'artista che proprio in Ticino ha trovato le condizioni favorevoli per sviluppare la propria arte. Mertens inizia la sua carriera in età già avanzata, negli anni Sessanta del Novecento. Eppure, in poco più di vent'anni, riesce a sviluppare rapidamente un proprio vocabolario artistico forte e indipendente, grazie anche all'intenso scambio con i rappresentanti dell'arte concreta zurighese, come Max Bill, Camille Graeser, Verena Loewensberg, Richard Paul Lohse.
Proprio a questo guarderà l'esposizione allestita a Palazzo Reali dal 2 aprile al 15 ottobre, realizzata in collaborazione con l'Haus Konstruktiv di Zurigo.
L’espressionismo tedesco va in scena al LAC con Alexej von Jawlensky
Alexej von Jawlensky ad Ascona … i tre anni più interessanti della mia vita… è il titolo della mostra che, dal 23 aprile al 1° agosto, rieprcorre al LAC gli anni trascorsi dall'artista russo in Ticino. Tra i fondatori della Neue Künstlervereinigung München e membro del Blaue Reiter, Alexej von Jawlensky allo scoppio della prima guerra mondiale lasciò precipitosamente la Germania per giungere ad Ascona dopo aver toccato diverse località svizzere.
Il periodo trascorso nella cittadina ticinese fu fondamentale nel percorso artistico del rappresentante dell’espressionismo tedesco. Sulle rive del Lago Maggiore si consolidò infatti il suo personale linguaggio pittorico nel quale le accese cromie e le linee marcate dell’espressionismo incontrano le forme semplificate e le trasparenze cromatiche dell’astrazione.
La scia di colore dalle campiture larghe e piatte di Alexej von Jawlensky, che ricordano per certi versi Matisse, il cui lavoro l’artista ebbe modo di conoscere durante i frequenti soggiorni parigini, ci guida verso un altro grande appuntamento del 2023 firmato MASI. Bally Artist Award 2023 è infatti il titolo della mostra che, dal 4 al 25 giugno, porterà a Palazzo Reali le opere del vincitore del Premio Bally, il concorso indetto dalla Fondazione Bally in collaborazione con il MASI, finalizzato a promuovere il mondo artistico e creativo del Ticino e della Svizzera.
Alexej von Jawlensky, Mytischer Kopf: Mädchenkopf (halbseitlich), 1918 circa, Olio e matita su carta stesa su cartone, Kunstmuseum Basel- Stiftung Im Obersteg, Depositum im Kunstmuseum Basel | Foto: © Martin P. Bühler
Da Dürer a Warhol. Capolavori dalla Graphische Sammlung ETH Zürich
Per ammirare invece una delle più grandi collezioni di stampe e disegni della Svizzera basterà raggiungere Lugano tra il 10 settembre 2023 e il 7 gennaio 2024 quando il LAC accoglierà il percorso Da Dürer a Warhol. Capolavori dalla Graphische Sammlung ETH Zürich. Questo appuntamento espositivo d'eccezione sfodera i più importanti nuclei della Collezione di arte grafica del Politecnico federale di Zurigo (ETH), esposti insieme per la prima volta. Sarà un’occasione imperdibile per ammirare tutti insieme capolavori di artisti come Albrecht Dürer, Parmigianino, Hendrik Goltzius, Goya, Giovanni Battista Piranesi, Andy Warhol.
Oltre a tracciare un affascinante percorso nella storia dell’arte degli ultimi sei secoli, la mostra offrirà una panoramica dettagliata delle varie tecniche di incisione e disegno perfezionate dagli artisti nel corso dei secoli.
Albrecht Dürer, Adamo ed Eva, 1504, Incisione al bulino, Graphische Sammlung ETH Zürich
Uno sguardo inedito sulla Collezione Olgiati
Nairy Baghramian, Louise Bourgeois, Giorgio de Chirico, Emilio Isgrò, Arturo Martini, Giulio Paolini, Alberto Savinio sono solo alcuni dei protagonisti dell’appuntamento At the studio a cura di Danna Olgiati. La Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, parte del circuito museale del MASI, e che ha la sua sede proprio a Lugano, sarà al centro del programma espositivo dal 25 marzo al 4 giugno.
Traendo ispirazione dal titolo dell’opera di Ilya Kabakov, che racconta in modo autobiografico lo sguardo dell’artista ucraino sulle grandi avanguardie del passato, gli spazi della Collezione Giancarlo e Danna Olgiati presentano una mostra dedicata principalmente ad opere, molte di recente acquisizione, in dialogo costante tra presente e passato, dove il concetto di studio d’artista si esplicita attraverso molteplici forme e mezzi.
Leggi anche:
• Cento capolavori per una grande storia: i 25 anni della Fondation Beyeler
Giacomo Balla e Piero Dorazio a confronto sul filo della luce
L’artista futurista e l’astrattista rivoluzionario romano dal “carattere schietto e indipendente” saranno i protagonisti, il prossimo autunno, della mostra Dove la luce, un percorso a cura di Gabriella Belli, organizzato in collaborazione con l’archivio Piero Dorazio e allestito dallo studio dell’architetto svizzero Mario Botta. Dal 23 settembre al 23 dicembre 2023, negli spazi della Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, il pubblico sarà trascinato in un “caso” straordinario di affinità elettive tra due grandi maestri dell’arte italiana del Novecento. Si tratta di Giacomo Balla - che sarà presente a Lugano con un importante nucleo di compenetrazioni iridescenti del 1912, molte delle quali in prestito dalla GAM di Torino - e del più giovane pittore romano Piero Dorazio, in mostra con una serie di opere della serie “Reticoli”, datate dal 1959 al 1963.
A suggerire il tema del confronto, dando il titolo alla mostra, è l’omonima raccolta di poesie di Giuseppe Ungaretti, illustrata da Dorazio. La luce assurge a quintessenza della vita, ma anche a sfida perenne degli artisti che con essa hanno da sempre dovuto misurare le proprie capacità espressive.
Werner Bischof, Modella con rosa, Zurigo, Svizzera, 1939, Stampa a getto d’inchiostro da ricostruzione digitale, 2022 © Werner Bischof Estate / Magnum Photos
La luce e il colore saranno al centro anche del primo appuntamento con il quale il MASI inaugura la stagione 2023.
La fotografia protagonista al LAC con Werner Bischof
Dal 12 febbraio al 2 luglio il fotografo zurighese Werner Bischof, tra i grandi interpreti della fotografia del XX secolo, parlerà al pubblico attraverso la mostra Unseen Colour che ne esplorerà l'opera a colori attraverso una selezione di cento scatti inediti realizzati tra il 1939 e la metà degli anni Cinquanta.
Simile a un viaggio attraverso i mondi visitati e vissuti dal grande obiettivo dell’agenzia Magnum Photos, tra fotografia oggettuale e reportage, il percorso espositivo coprirà l’intero arco della sua carriera.
Al LAC le creazioni enigmatiche di Rita Ackermann
Dalle brillanti composizioni di Bischof fatte di luci e di ombre alle stratificate ed enigmatiche creazioni della pittrice ungherese Rita Ackermann, protagonista del secondo appuntamento espositivo nel 2023 del MASI. In programma al LAC dal 12 marzo al 13 agosto 2023, Hidden sarà la più grande retrospettiva mai dedicata finora all'opera dell’artista, caratterizzata da un’instancabile ricerca intorno alla linea, alla forma, al colore. Una cinquantina di lavori, fra dipinti e disegni realizzati da Ackermann negli ultimi 30 anni a New York renderanno conto delle tematiche esplorate dalla sua opera giovanile, ma anche delle ricerche più recenti.
Rita Ackermann, Mama, Yves’s Mask, 2021, Acrilico, olio, pigmenti e matita grassa su tela | Foto: © François Fernandez © Rita Ackermann | Courtesy of the artist and Hauser & Wirth
Hedi Mertens a Palazzo Reali
Punterà invece sull’arte concreta e costruttiva svizzera la mostra dedicata alla pittrice astrattista Hedi Mertens, che restituirà al pubblico l'opera e la singolare storia di un'artista che proprio in Ticino ha trovato le condizioni favorevoli per sviluppare la propria arte. Mertens inizia la sua carriera in età già avanzata, negli anni Sessanta del Novecento. Eppure, in poco più di vent'anni, riesce a sviluppare rapidamente un proprio vocabolario artistico forte e indipendente, grazie anche all'intenso scambio con i rappresentanti dell'arte concreta zurighese, come Max Bill, Camille Graeser, Verena Loewensberg, Richard Paul Lohse.
Proprio a questo guarderà l'esposizione allestita a Palazzo Reali dal 2 aprile al 15 ottobre, realizzata in collaborazione con l'Haus Konstruktiv di Zurigo.
L’espressionismo tedesco va in scena al LAC con Alexej von Jawlensky
Alexej von Jawlensky ad Ascona … i tre anni più interessanti della mia vita… è il titolo della mostra che, dal 23 aprile al 1° agosto, rieprcorre al LAC gli anni trascorsi dall'artista russo in Ticino. Tra i fondatori della Neue Künstlervereinigung München e membro del Blaue Reiter, Alexej von Jawlensky allo scoppio della prima guerra mondiale lasciò precipitosamente la Germania per giungere ad Ascona dopo aver toccato diverse località svizzere.
Il periodo trascorso nella cittadina ticinese fu fondamentale nel percorso artistico del rappresentante dell’espressionismo tedesco. Sulle rive del Lago Maggiore si consolidò infatti il suo personale linguaggio pittorico nel quale le accese cromie e le linee marcate dell’espressionismo incontrano le forme semplificate e le trasparenze cromatiche dell’astrazione.
La scia di colore dalle campiture larghe e piatte di Alexej von Jawlensky, che ricordano per certi versi Matisse, il cui lavoro l’artista ebbe modo di conoscere durante i frequenti soggiorni parigini, ci guida verso un altro grande appuntamento del 2023 firmato MASI. Bally Artist Award 2023 è infatti il titolo della mostra che, dal 4 al 25 giugno, porterà a Palazzo Reali le opere del vincitore del Premio Bally, il concorso indetto dalla Fondazione Bally in collaborazione con il MASI, finalizzato a promuovere il mondo artistico e creativo del Ticino e della Svizzera.
Alexej von Jawlensky, Mytischer Kopf: Mädchenkopf (halbseitlich), 1918 circa, Olio e matita su carta stesa su cartone, Kunstmuseum Basel- Stiftung Im Obersteg, Depositum im Kunstmuseum Basel | Foto: © Martin P. Bühler
Da Dürer a Warhol. Capolavori dalla Graphische Sammlung ETH Zürich
Per ammirare invece una delle più grandi collezioni di stampe e disegni della Svizzera basterà raggiungere Lugano tra il 10 settembre 2023 e il 7 gennaio 2024 quando il LAC accoglierà il percorso Da Dürer a Warhol. Capolavori dalla Graphische Sammlung ETH Zürich. Questo appuntamento espositivo d'eccezione sfodera i più importanti nuclei della Collezione di arte grafica del Politecnico federale di Zurigo (ETH), esposti insieme per la prima volta. Sarà un’occasione imperdibile per ammirare tutti insieme capolavori di artisti come Albrecht Dürer, Parmigianino, Hendrik Goltzius, Goya, Giovanni Battista Piranesi, Andy Warhol.
Oltre a tracciare un affascinante percorso nella storia dell’arte degli ultimi sei secoli, la mostra offrirà una panoramica dettagliata delle varie tecniche di incisione e disegno perfezionate dagli artisti nel corso dei secoli.
Albrecht Dürer, Adamo ed Eva, 1504, Incisione al bulino, Graphische Sammlung ETH Zürich
Uno sguardo inedito sulla Collezione Olgiati
Nairy Baghramian, Louise Bourgeois, Giorgio de Chirico, Emilio Isgrò, Arturo Martini, Giulio Paolini, Alberto Savinio sono solo alcuni dei protagonisti dell’appuntamento At the studio a cura di Danna Olgiati. La Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, parte del circuito museale del MASI, e che ha la sua sede proprio a Lugano, sarà al centro del programma espositivo dal 25 marzo al 4 giugno.
Traendo ispirazione dal titolo dell’opera di Ilya Kabakov, che racconta in modo autobiografico lo sguardo dell’artista ucraino sulle grandi avanguardie del passato, gli spazi della Collezione Giancarlo e Danna Olgiati presentano una mostra dedicata principalmente ad opere, molte di recente acquisizione, in dialogo costante tra presente e passato, dove il concetto di studio d’artista si esplicita attraverso molteplici forme e mezzi.
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