Fino al 23 febbraio alle Gallerie Italia di Piazza Scala a Milano
Storie restituite. I documenti della persecuzione antisemita nell’Archivio Storico Intesa Sanpaolo
![](http://www.arte.it/foto/600x450/4d/98603-Storie_restituite.jpg)
Alcuni faldoni d’archivio con le pratiche di cittadini ebrei che, a partire dal 1939, subirono la confisca e il sequestro dei beni
Samantha De Martin
24/01/2020
Milano - Quattro pacchi di corrispondenza, album di fotografie, una cassa con una carrozzina giocattolo, un cavallo a dondolo, un cappellino per signora.
Sono alcuni degli oggetti requisiti all’ebreo Cesare Costantini, arrestato il 26 novembre 1943, partito da Milano con il convoglio numero 5 con destinazione Auschwitz dove morì il 15 marzo 1944. A raccontare la sua storia spezzata, ma anche le spoliazioni subite dai tanti ebrei fra il 1939 e il 1945, una mostra in corso fino al 23 febbraio alle Gallerie Italia di Piazza Scala a Milano. In occasione della Giornata della Memoria, che si celebra il 27 gennaio, l’esposizione “Storie restituite. I documenti della persecuzione antisemita nell’Archivio Storico Intesa Sanpaolo” presenta il progetto di riordino del fondo archivistico riguardante i beni espropriati, confiscati e sequestrati in Lombardia dall’Egeli. Questo organo governativo ebbe un ruolo chiave nella spoliazione a danno degli ebrei fra il 1939 e il 1945.
Il fondo si compone di 300 faldoni d’archivio con oltre 1500 pratiche nominative di cittadini ebrei italiani e stranieri che, a partire dal 1939, subirono un provvedimento di confisca e sequestro dei beni. A questi si aggiungono circa 500 pratiche di cittadini dichiarati nemici dopo l’entrata in guerra dell’Italia, i cui beni furono confiscati da Egeli sulla base della legge di guerra. L’Egeli operò conferendo l’incarico a diversi istituti bancari in Italia, successivamente confluite - con i propri archivi - in Intesa Sanpaolo.
Il percorso espositivo è scandito dal racconto delle emblematiche storie di Eugenio Colorni, Rinaldo Jona, Aurelia Josz, Gino Emanuele Neppi, Piero Sonnino, Shulim Vogelmann, tratte dai fascicoli d’Archivio.
La mostra, a cura di Barbara Costa, responsabile dell’Archivio storico di Intesa Sanpaolo, e di Carla Cioglia, è il risultato di un progetto biennale incentrato sul riordino e sull’inventariazione del fondo archivistico Egeli della Cariplo curato dall’Archivio Storico di Intesa Sanpaolo nell’ambito del Progetto Cultura del Gruppo.
I beni sottoposti alla requisizione vengono descritti nel dettaglio all’interno di un verbale redatto generalmente da un funzionario di filiale. Oltre alla documentazione legata alla gestione burocratica di quanto confiscato, è possibile osservare anche la corrispondenza con i proprietari dei beni o i loro eredi all’atto della restituzione.
La mostra è aperta da martedì a domenica dalle 9.30 alle 19.30, con ultimo ingresso alle 18.30. Giovedì si potrà visitare dalle 9.30 alle 22.30 con ultimo ingresso alle 21.30.
Sono alcuni degli oggetti requisiti all’ebreo Cesare Costantini, arrestato il 26 novembre 1943, partito da Milano con il convoglio numero 5 con destinazione Auschwitz dove morì il 15 marzo 1944. A raccontare la sua storia spezzata, ma anche le spoliazioni subite dai tanti ebrei fra il 1939 e il 1945, una mostra in corso fino al 23 febbraio alle Gallerie Italia di Piazza Scala a Milano. In occasione della Giornata della Memoria, che si celebra il 27 gennaio, l’esposizione “Storie restituite. I documenti della persecuzione antisemita nell’Archivio Storico Intesa Sanpaolo” presenta il progetto di riordino del fondo archivistico riguardante i beni espropriati, confiscati e sequestrati in Lombardia dall’Egeli. Questo organo governativo ebbe un ruolo chiave nella spoliazione a danno degli ebrei fra il 1939 e il 1945.
Il fondo si compone di 300 faldoni d’archivio con oltre 1500 pratiche nominative di cittadini ebrei italiani e stranieri che, a partire dal 1939, subirono un provvedimento di confisca e sequestro dei beni. A questi si aggiungono circa 500 pratiche di cittadini dichiarati nemici dopo l’entrata in guerra dell’Italia, i cui beni furono confiscati da Egeli sulla base della legge di guerra. L’Egeli operò conferendo l’incarico a diversi istituti bancari in Italia, successivamente confluite - con i propri archivi - in Intesa Sanpaolo.
Il percorso espositivo è scandito dal racconto delle emblematiche storie di Eugenio Colorni, Rinaldo Jona, Aurelia Josz, Gino Emanuele Neppi, Piero Sonnino, Shulim Vogelmann, tratte dai fascicoli d’Archivio.
La mostra, a cura di Barbara Costa, responsabile dell’Archivio storico di Intesa Sanpaolo, e di Carla Cioglia, è il risultato di un progetto biennale incentrato sul riordino e sull’inventariazione del fondo archivistico Egeli della Cariplo curato dall’Archivio Storico di Intesa Sanpaolo nell’ambito del Progetto Cultura del Gruppo.
I beni sottoposti alla requisizione vengono descritti nel dettaglio all’interno di un verbale redatto generalmente da un funzionario di filiale. Oltre alla documentazione legata alla gestione burocratica di quanto confiscato, è possibile osservare anche la corrispondenza con i proprietari dei beni o i loro eredi all’atto della restituzione.
La mostra è aperta da martedì a domenica dalle 9.30 alle 19.30, con ultimo ingresso alle 18.30. Giovedì si potrà visitare dalle 9.30 alle 22.30 con ultimo ingresso alle 21.30.
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