Per la prima volta riconosciuta come forma artistca
Il Tribunale di Milano assolve lo street artist

Dopo l'assoluzione Manu Invisible ha realizzato un murale del processo
E. Bramati
03/04/2014
Milano - Il giovane writer Emanuele Massesi, in arte Manu Invisible, era stato colto sul fatto nella notte del 20 giugno 2011, quando la polizia l'aveva trovato intento a realizzare dei graffiti su un muro di via Piranesi a Milano.
L'opera, che raffigurava un paesaggio notturno milanese, non è mai stata completata, e sta oggi scomparendo sotto la vernice di altre scritte.
In compenso Manu ha dovuto attraversare un lungo processo, che si è concluso pochi giorni fa con la sua assoluzione da parte del Tribunale di Milano.
Si tratta di un evento importante per la legge italiana, poiché è la prima volta in cui il valore artistico di un'opera di street art viene ufficialmente riconosciuto, creando un precedente che in futuro non potrà essere sottovalutato.
Per celebrare la vittoria giudiziaria Manu si è già rimesso all'opera e ha realizzato un murale del processo (stavolta con autorizzazione) a Segrate, non molto di stante dal luogo in cui erano nati tutti i guai.
L'opera, che raffigurava un paesaggio notturno milanese, non è mai stata completata, e sta oggi scomparendo sotto la vernice di altre scritte.
In compenso Manu ha dovuto attraversare un lungo processo, che si è concluso pochi giorni fa con la sua assoluzione da parte del Tribunale di Milano.
Si tratta di un evento importante per la legge italiana, poiché è la prima volta in cui il valore artistico di un'opera di street art viene ufficialmente riconosciuto, creando un precedente che in futuro non potrà essere sottovalutato.
Per celebrare la vittoria giudiziaria Manu si è già rimesso all'opera e ha realizzato un murale del processo (stavolta con autorizzazione) a Segrate, non molto di stante dal luogo in cui erano nati tutti i guai.
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