Dal 25 maggio al 18 settembre alle Gallerie d’Italia
I Marmi Torlonia in arrivo a Milano
Collezione Torlonia, Gruppo di due coniugi, Dettaglio | Foto: © Lorenzo De Masi | Courtesy Fondazione Torlonia
Samantha De Martin
08/04/2022
Milano - Lo avevamo lasciato tra le sale di Villa Caffarelli, dove gli sguardi di satiri, vecchi, fanciulle, baccanti sembravano prendere vita attraverso il commovente respiro del marmo.
Adesso il nutrito corteo di volti ed espressioni della Collezione Torlonia - la più importante raccolta privata di statuaria classica esistente al mondo - approda da Roma a Milano per la grande mostra I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori. The Torlonia Marbles. Collecting Masterpieces, attesa alle Gallerie d’Italia dal 25 maggio al 18 settembre.
A inaugurare il programma espositivo che porterà i marmi Torlonia in tour tra i più importanti musei internazionali, al termine del quale sarà individuata la sede espositiva permanente del nuovo Museo Torlonia, saranno 96 marmi della Collezione, con cinque nuove opere fresche di restauro.
Grazie a un accordo sottoscritto con la Fondazione Torlonia, Bulgari ha contribuito come main sponsor al restauro delle opere già esposte nella mostra capitolina, e riportate al loro originario splendore dopo uno scrupoloso lavoro di studio presso i Laboratori Torlonia.
Gli interventi hanno fatto emergere dati interessanti, come le tracce di colore presenti sul Rilievo di Porto del III sec. d.C. Gallerie d’Italia ha invece voluto supportare questa fondamentale opera di conservazione contribuendo al restauro del Sarcofago Consolare e della scultura della Leda che apriranno e chiuderanno significativamente la mostra.
Collezione Torlonia, Rilievo di Porto | Foto: © Lorenzo de Masi | Courtesy Fondazione Torlonia
Nella tappa milanese, negli ampi spazi delle Gallerie di Piazza Scala, vedremo così il monumentale sarcofago consolare dalla via Ardeatina accogliere i visitatori assieme a un gruppo di togati romani, al colossale Dace prigioniero, ai busti di Domiziano e di Antinoo, parte della celebre galleria dei 122 busti della Collezione e che andranno ad aggiungersi a quelli già incontrati durante l’esposizione nella capitale.
La mostra è il frutto di un accordo tra la Fondazione Torlonia e il Ministero della cultura, con la Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e la Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma. Attraverso questo progetto scientifico, i curatori Salvatore Settis e Carlo Gasparri, pur mantenendo il fil-rouge di una cronologia a ritroso sulla storia del collezionismo, renderanno i visitatori parte dell’eccezionale storia del Museo Torlonia alla Lungara, fondato dal principe Alessandro Torlonia nel 1875. I suoi straordinari capolavori - oltre 620 pezzi tra statue, busti, rilievi, sarcofagi, elementi decorativi, descritti nel catalogo del Museo Torlonia di sculture antiche (1884-85) pubblicato da Carlo Ludovico Visconti, il primo integramente illustrato in fototipia statue - saranno testimoni di uno spaccato fortemente rappresentativo della storia del collezionismo di antichità a Roma dal XV al XIX secolo.
Questa raccolta è il risultato di una lunga serie di acquisizioni e di alcuni significativi spostamenti di sculture fra le varie residenze della famiglia fino alla realizzazione del Museo Torlonia e rappresenta gli esordi del collezionismo di antichità e il passaggio alle grandi collezioni patrizie.
Collezione Torlonia, Caprone Giustiniani, Dettaglio | Foto: © Lorenzo de Masi | Courtesy FondazioneTorlonia
Nella sede milanese la progettazione del nuovo allestimento è stata affidata all’ Architetto Lucia Anna Iovieno che offrirà una personale interpretazione della mostra, condividendo con i curatori tutte le fasi della progettazione.
Ad accogliere il pubblico sarà un viaggio in cinque sezioni, con un epilogo, nell’ultima sala, interamente dedicata ai restauri, nella quale l’Ercole composto da 112 pezzi, già esposto a Roma, dialogherà con la scultura della Leda con il cigno, raccontando le sfide affrontate dal restauro contemporaneo.
Da una spettacolare evocazione del Museo Torlonia - inaugurato dal Principe Alessandro nel 1875 in via della Lungara, dove le 620 sculture erano esposte in 77 sale - i visitatori passeranno agli Scavi Torlonia. Il Principe Giovanni e il figlio Alessandro trassero molte sculture emerse dagli scavi intorno a Roma, nelle diverse aree archeologiche dalla Caffarella alle Ville dei Quintili. Altri reperti giunsero da scavi lungo la via Appia e la via Latina o da latifondi in Sabina e Tuscia, o ancora nell’area del Portus Augusti.
Vedremo così il colossale Dace affiancare l'imponente Hestia Giustiniani o il Caprone Giustiniani, dal morbido modellato delle ciocche frutto di un mirabile intervento seicentesco, incrociando la grazia di Afrodite accovacciata e la straordinaria espressività della Coppia di coniugi.
Collezione Torlonia, Fanciulla da Vulci | Foto: © Lorenzo de Masi | Courtesy Fondazione Torlonia
Un trionfo di muscoli, abbracci, espressioni - da quella fresca di giovinezza della ragazza di Vulci a quella rugosa, dai tratti austeri e spigolosi del Vecchio di Otricoli - avvolgerà lo spettatore in un vortice dinamico e ammaliante.
Il catalogo delle opere restaurate è edito da Electa, mentre per l’identità grafica della mostra è stato coinvolto lo studio Sonnoli. L’immagine coordinata nasce dalla ricerca sui caratteri tipografici impiegati nel catalogo storico del Museo Torlonia.
Leggi anche:
• Ecco i Torlonia Marbles: vita, morte e miracoli di una collezione segreta da 200 anni
Adesso il nutrito corteo di volti ed espressioni della Collezione Torlonia - la più importante raccolta privata di statuaria classica esistente al mondo - approda da Roma a Milano per la grande mostra I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori. The Torlonia Marbles. Collecting Masterpieces, attesa alle Gallerie d’Italia dal 25 maggio al 18 settembre.
A inaugurare il programma espositivo che porterà i marmi Torlonia in tour tra i più importanti musei internazionali, al termine del quale sarà individuata la sede espositiva permanente del nuovo Museo Torlonia, saranno 96 marmi della Collezione, con cinque nuove opere fresche di restauro.
Grazie a un accordo sottoscritto con la Fondazione Torlonia, Bulgari ha contribuito come main sponsor al restauro delle opere già esposte nella mostra capitolina, e riportate al loro originario splendore dopo uno scrupoloso lavoro di studio presso i Laboratori Torlonia.
Gli interventi hanno fatto emergere dati interessanti, come le tracce di colore presenti sul Rilievo di Porto del III sec. d.C. Gallerie d’Italia ha invece voluto supportare questa fondamentale opera di conservazione contribuendo al restauro del Sarcofago Consolare e della scultura della Leda che apriranno e chiuderanno significativamente la mostra.
Collezione Torlonia, Rilievo di Porto | Foto: © Lorenzo de Masi | Courtesy Fondazione Torlonia
Nella tappa milanese, negli ampi spazi delle Gallerie di Piazza Scala, vedremo così il monumentale sarcofago consolare dalla via Ardeatina accogliere i visitatori assieme a un gruppo di togati romani, al colossale Dace prigioniero, ai busti di Domiziano e di Antinoo, parte della celebre galleria dei 122 busti della Collezione e che andranno ad aggiungersi a quelli già incontrati durante l’esposizione nella capitale.
La mostra è il frutto di un accordo tra la Fondazione Torlonia e il Ministero della cultura, con la Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e la Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma. Attraverso questo progetto scientifico, i curatori Salvatore Settis e Carlo Gasparri, pur mantenendo il fil-rouge di una cronologia a ritroso sulla storia del collezionismo, renderanno i visitatori parte dell’eccezionale storia del Museo Torlonia alla Lungara, fondato dal principe Alessandro Torlonia nel 1875. I suoi straordinari capolavori - oltre 620 pezzi tra statue, busti, rilievi, sarcofagi, elementi decorativi, descritti nel catalogo del Museo Torlonia di sculture antiche (1884-85) pubblicato da Carlo Ludovico Visconti, il primo integramente illustrato in fototipia statue - saranno testimoni di uno spaccato fortemente rappresentativo della storia del collezionismo di antichità a Roma dal XV al XIX secolo.
Questa raccolta è il risultato di una lunga serie di acquisizioni e di alcuni significativi spostamenti di sculture fra le varie residenze della famiglia fino alla realizzazione del Museo Torlonia e rappresenta gli esordi del collezionismo di antichità e il passaggio alle grandi collezioni patrizie.
Collezione Torlonia, Caprone Giustiniani, Dettaglio | Foto: © Lorenzo de Masi | Courtesy FondazioneTorlonia
Nella sede milanese la progettazione del nuovo allestimento è stata affidata all’ Architetto Lucia Anna Iovieno che offrirà una personale interpretazione della mostra, condividendo con i curatori tutte le fasi della progettazione.
Ad accogliere il pubblico sarà un viaggio in cinque sezioni, con un epilogo, nell’ultima sala, interamente dedicata ai restauri, nella quale l’Ercole composto da 112 pezzi, già esposto a Roma, dialogherà con la scultura della Leda con il cigno, raccontando le sfide affrontate dal restauro contemporaneo.
Da una spettacolare evocazione del Museo Torlonia - inaugurato dal Principe Alessandro nel 1875 in via della Lungara, dove le 620 sculture erano esposte in 77 sale - i visitatori passeranno agli Scavi Torlonia. Il Principe Giovanni e il figlio Alessandro trassero molte sculture emerse dagli scavi intorno a Roma, nelle diverse aree archeologiche dalla Caffarella alle Ville dei Quintili. Altri reperti giunsero da scavi lungo la via Appia e la via Latina o da latifondi in Sabina e Tuscia, o ancora nell’area del Portus Augusti.
Vedremo così il colossale Dace affiancare l'imponente Hestia Giustiniani o il Caprone Giustiniani, dal morbido modellato delle ciocche frutto di un mirabile intervento seicentesco, incrociando la grazia di Afrodite accovacciata e la straordinaria espressività della Coppia di coniugi.
Collezione Torlonia, Fanciulla da Vulci | Foto: © Lorenzo de Masi | Courtesy Fondazione Torlonia
Un trionfo di muscoli, abbracci, espressioni - da quella fresca di giovinezza della ragazza di Vulci a quella rugosa, dai tratti austeri e spigolosi del Vecchio di Otricoli - avvolgerà lo spettatore in un vortice dinamico e ammaliante.
Il catalogo delle opere restaurate è edito da Electa, mentre per l’identità grafica della mostra è stato coinvolto lo studio Sonnoli. L’immagine coordinata nasce dalla ricerca sui caratteri tipografici impiegati nel catalogo storico del Museo Torlonia.
Leggi anche:
• Ecco i Torlonia Marbles: vita, morte e miracoli di una collezione segreta da 200 anni
COMMENTI
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Roma | A Roma dal 19 novembre al 9 febbraio
Tra poesia e arte. La “meravigliosa passione” di Giovan Battista Marino in arrivo alla Galleria Borghese
-
Firenze | Un nuovo allestimento per le gallerie fiorentine
Agli Uffizi tre nuove sale accolgono Andrea del sarto e i pittori fiorentini del Cinquecento
-
Torino | Dal 17 ottobre al 2 marzo alle Gallerie d’Italia
La natura che resiste negli scatti di Mitch Epstein in mostra a Torino
-
Venezia | Dal 12 ottobre 2024 al 3 marzo 2025
Op Art: Marina Apollonio alla Collezione Peggy Guggenheim
-
Gli appuntamenti in corso e in programma nella capitale
Da Botero ai Futuristi, dieci mostre da non perdere a Roma in autunno
-
Milano | Fino al 16 febbraio 2025
Una gioiosa magia. Al Mudec l’arte secondo Niki de Saint Phalle