Fino al 3 settembre al Museo del Novecento e a Palazzo Morando
Futurliberty: le avanguardie dell'arte e della moda a confronto a Milano
FuturLiberty, Allestimento al Museo del Novecento, Sala Città folle | Foto: © Lorenzo Palmieri | Courtesy Electa
Samantha De Martin
14/04/2023
Milano - I poliedrici percorsi del Futurismo convergono a Milano in un inedito racconto in due sedi che mette a confronto pittura e arti applicate, tra dipinti, disegni, arazzi, stoffe, arredi, fotografie e materiali d’archivio.
Fino al 3 settembre il Museo del Novecento e Palazzo Morando | Costume Moda Immagine a Milano, in collaborazione con Liberty, all’avanguardia nel design e nelle arti decorative dal 1875, e la casa editrice Electa, ospitano FuturLiberty, una mostra che si avvale della curatela scientifica di Ester Coen e della direzione artistica del couturier e designer d’interni Federico Forquet per i tessuti.
Il percorso approfondisce le vicende del movimento futurista in un inedito raccordo tra pittura e arti applicate nelle due sedi dell’Area Musei d’Arte moderna e contemporanea del Comune di Milano. I protagonisti del movimento futurista, Giacomo Balla, Gino Severini, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Fortunato Depero dialogano con pittori come Percy Wyndham Lewis e Christopher Nevinson, esponenti del Vorticismo, il movimento culturale attecchito in Inghilterra nel 1914, e che ha espresso nella raffigurazione di forme a vortice il concetto di energia e di forza caricando la pittura di movimento e dinamismo.
FuturLiberty, Allestimento al Museo del Novecento, Sala Guerra | Foto: © Lorenzo Palmieri | Courtesy Electa
Punto di partenza è il manifesto Vital English Art del 1914 firmato dalla “caffeina d’Europa”, Filippo Tommaso Marinetti. Questi artisti hanno rappresentato, a loro volta, la fonte di ispirazione che ha guidato Federico Forquet e il design team di Liberty nella creazione di due nuove collezioni. Ad accomunare le avanguardie ispiratrici del Futurismo e del Vorticismo, la rottura con il passato attraverso uno sguardo acuto verso il futuro, e l’influenza dei loro linguaggi sul costume e sui più disparati aspetti del quotidiano. Dinamismo, forza, energia sono gli elementi che rispecchiano la vitalità delle forme e che, in epoche diverse, hanno accompagnato lo slancio creativo dei designer di Liberty.
Perché prima di essere lo specchio di un gusto ben definito, “Liberty” è stato il cognome del fondatore di un grande magazzino nel centro di Londra, aperto nel 1875 come punto vendita specializzato nella compravendita di tessuti, ornamenti e oggetti d’arte importati dal lontano Oriente. Presto il bazar di Arthur Lasenby Liberty diventa anche centro per la tintura e la stampa di pezze originali, con motivi floreali e geometrici che connotano la cifra stilistica dell’estetica battezzata come Art Nouveau o Liberty. Nel tempo questi disegnatori sperimenteranno le originali trame ispirate dalle forme e dai colori impiegati dai movimenti artistici affermatisi nel primo Novecento, in particolare dai vorticisti inglesi e dai futuristi italiani.
Per i 150 anni di Liberty, il couturier e designer d’interni Federico Forquet ha curato una nuova gamma di tessuti - la collezione FuturLiberty - che porta l’eredità creativa di Liberty nella nostra epoca.
Impressione a stampa, 1972, Liberty Archive, London
A scandire il progetto espositivo a Milano sono oltre 200 opere distribuite in due sedi. Al Museo del Novecento il percorso mette in luce l’interdisciplinarità dei movimenti d’avanguardia con un inedito itinerario in otto sezioni tra Futurismo e Vorticismo. Opere fondamentali della collezione del Museo del Novecento dialogano con prestiti in arrivo da prestigiose istituzioni italiane e internazionali come il MART di Rovereto, la GAM di Torino, la Banca d’Italia, la Tate, l’Estorick Collection, a confronto con i design delle collezioni Liberty. Le architetture Liberty di Milano fanno da cornice a questo viaggio grazie alla proiezione di immagini degli edifici in stile Liberty sparsi per la città.
Basta spostarsi a Palazzo Morando per immergersi nella creatività che connota la storia di Liberty e dei suoi designer di ieri e di oggi. Dopo la mostra al V&A del 1975 che ne celebrava il centenario, saranno esposti per la prima volta, in otto sale, arazzi, dipinti, arredi, fotografie e un’ampia selezione di materiali inediti dall’archivio di Liberty, a partire dalla collaborazione con l’artista e scrittore William Morris.
FuturLiberty, Allestimento al Museo del Novecento, Sala Luce | Foto: © Lorenzo Palmieri | Courtesy Electa
“Studiando gli archivi – sottolinea la curatrice Ester Coen – è subito emerso che nei momenti cruciali della storia Liberty è entrata nella vita, ha cercato di cogliere il battito di quanto accadeva nel mondo, dando ascolto alle emozioni della gente. Già nell’ultimo decennio dell’Ottocento, con spirito pionieristico, Arthur Lasenby Liberty trasforma il suo emporio di oggetti esotici in una fantastica avventura di rivoluzione nel design e nella società. L’artigianato si fa arte, entra nelle case borghesi e nell’immaginario della gente. La vita si apre alla fantasia, agli elementi della natura semplificati da linee ripetute e seriali. Forquet guarda al Futurismo come a una tendenza dinamica ricca di suggestioni, dalla frammentazione cromatico geometrica, cadenzata e frenetica dei dipinti di Gino Severini alla vibrante vivacità luministica delle Compenetrazioni di Giacomo Balla. È Balla ancora a dirigere lo sguardo in questo percorso con la sua visionaria Ricostruzione futurista dell’universo, dove con spirito ludico anche gli abiti e gli arredi della casa si muovono al ritmo di linee di velocità e di colori smaglianti”.
Fino al 3 settembre il Museo del Novecento e Palazzo Morando | Costume Moda Immagine a Milano, in collaborazione con Liberty, all’avanguardia nel design e nelle arti decorative dal 1875, e la casa editrice Electa, ospitano FuturLiberty, una mostra che si avvale della curatela scientifica di Ester Coen e della direzione artistica del couturier e designer d’interni Federico Forquet per i tessuti.
Il percorso approfondisce le vicende del movimento futurista in un inedito raccordo tra pittura e arti applicate nelle due sedi dell’Area Musei d’Arte moderna e contemporanea del Comune di Milano. I protagonisti del movimento futurista, Giacomo Balla, Gino Severini, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Fortunato Depero dialogano con pittori come Percy Wyndham Lewis e Christopher Nevinson, esponenti del Vorticismo, il movimento culturale attecchito in Inghilterra nel 1914, e che ha espresso nella raffigurazione di forme a vortice il concetto di energia e di forza caricando la pittura di movimento e dinamismo.
FuturLiberty, Allestimento al Museo del Novecento, Sala Guerra | Foto: © Lorenzo Palmieri | Courtesy Electa
Punto di partenza è il manifesto Vital English Art del 1914 firmato dalla “caffeina d’Europa”, Filippo Tommaso Marinetti. Questi artisti hanno rappresentato, a loro volta, la fonte di ispirazione che ha guidato Federico Forquet e il design team di Liberty nella creazione di due nuove collezioni. Ad accomunare le avanguardie ispiratrici del Futurismo e del Vorticismo, la rottura con il passato attraverso uno sguardo acuto verso il futuro, e l’influenza dei loro linguaggi sul costume e sui più disparati aspetti del quotidiano. Dinamismo, forza, energia sono gli elementi che rispecchiano la vitalità delle forme e che, in epoche diverse, hanno accompagnato lo slancio creativo dei designer di Liberty.
Perché prima di essere lo specchio di un gusto ben definito, “Liberty” è stato il cognome del fondatore di un grande magazzino nel centro di Londra, aperto nel 1875 come punto vendita specializzato nella compravendita di tessuti, ornamenti e oggetti d’arte importati dal lontano Oriente. Presto il bazar di Arthur Lasenby Liberty diventa anche centro per la tintura e la stampa di pezze originali, con motivi floreali e geometrici che connotano la cifra stilistica dell’estetica battezzata come Art Nouveau o Liberty. Nel tempo questi disegnatori sperimenteranno le originali trame ispirate dalle forme e dai colori impiegati dai movimenti artistici affermatisi nel primo Novecento, in particolare dai vorticisti inglesi e dai futuristi italiani.
Per i 150 anni di Liberty, il couturier e designer d’interni Federico Forquet ha curato una nuova gamma di tessuti - la collezione FuturLiberty - che porta l’eredità creativa di Liberty nella nostra epoca.
Impressione a stampa, 1972, Liberty Archive, London
A scandire il progetto espositivo a Milano sono oltre 200 opere distribuite in due sedi. Al Museo del Novecento il percorso mette in luce l’interdisciplinarità dei movimenti d’avanguardia con un inedito itinerario in otto sezioni tra Futurismo e Vorticismo. Opere fondamentali della collezione del Museo del Novecento dialogano con prestiti in arrivo da prestigiose istituzioni italiane e internazionali come il MART di Rovereto, la GAM di Torino, la Banca d’Italia, la Tate, l’Estorick Collection, a confronto con i design delle collezioni Liberty. Le architetture Liberty di Milano fanno da cornice a questo viaggio grazie alla proiezione di immagini degli edifici in stile Liberty sparsi per la città.
Basta spostarsi a Palazzo Morando per immergersi nella creatività che connota la storia di Liberty e dei suoi designer di ieri e di oggi. Dopo la mostra al V&A del 1975 che ne celebrava il centenario, saranno esposti per la prima volta, in otto sale, arazzi, dipinti, arredi, fotografie e un’ampia selezione di materiali inediti dall’archivio di Liberty, a partire dalla collaborazione con l’artista e scrittore William Morris.
FuturLiberty, Allestimento al Museo del Novecento, Sala Luce | Foto: © Lorenzo Palmieri | Courtesy Electa
“Studiando gli archivi – sottolinea la curatrice Ester Coen – è subito emerso che nei momenti cruciali della storia Liberty è entrata nella vita, ha cercato di cogliere il battito di quanto accadeva nel mondo, dando ascolto alle emozioni della gente. Già nell’ultimo decennio dell’Ottocento, con spirito pionieristico, Arthur Lasenby Liberty trasforma il suo emporio di oggetti esotici in una fantastica avventura di rivoluzione nel design e nella società. L’artigianato si fa arte, entra nelle case borghesi e nell’immaginario della gente. La vita si apre alla fantasia, agli elementi della natura semplificati da linee ripetute e seriali. Forquet guarda al Futurismo come a una tendenza dinamica ricca di suggestioni, dalla frammentazione cromatico geometrica, cadenzata e frenetica dei dipinti di Gino Severini alla vibrante vivacità luministica delle Compenetrazioni di Giacomo Balla. È Balla ancora a dirigere lo sguardo in questo percorso con la sua visionaria Ricostruzione futurista dell’universo, dove con spirito ludico anche gli abiti e gli arredi della casa si muovono al ritmo di linee di velocità e di colori smaglianti”.
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