A Milano fino al 26 gennaio

Dalle confische alle collezioni pubbliche: l'arte salvata in mostra a Palazzo Reale

Enrico Baj, Profilo (Serie Personaggi e decorati), 1964
 

Samantha De Martin

13/12/2024

Milano - L’obiettivo è quello di trasmettere alla comunità e soprattutto ai più giovani il valore della legalità. Una legalità recuperata attraverso la bellezza di opere come la Composizione astratta di Mario Sironi, una Piazza d’Italia di Giorgio de Chirico, il Capanno sulla riva di Carlo Carrà, un’Autostrada del Pensiero di Enzo Cucchi e poi della Nuova scuola Romana con i suoi rappresentati Bruno Ceccobelli, Piero Pizzi Cannella, Gianni Dessì, Nunzio Di Stefano, e infine con l’arte murale di Keith Haring e la land art di Christo.
Sono oltre 80 le opere al centro della mostra SalvArti. Dalle confische alle collezioni pubbliche, allestita fino al 26 gennaio a Milano, nelle sale di Palazzo Reale.
L’esposizione restituisce al pubblico una serie di opere d’arte contemporanea, tra dipinti, grafica e sculture di artisti quali Giorgio de Chirico, Mario Sironi, Lucio Fontana, Massimo Campigli, Salvador Dalí, Andy Warhol, Mario Schifano, Robert Rauschenberg, frutto delle confische effettuate dalla pubblica autorità alla malavita organizzata. La rassegna milanese - seconda tappa di un itinerario che si è aperto al Museo Hendrick Christian Andersen a Roma e che si concluderà al Palazzo della Cultura a Reggio Calabria, dall’8 febbraio al 27 aprile 2025 - è parte del progetto Arte per la cultura della legalità, a cura della Direzione generale Musei del Ministero della Cultura, dell’Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), del Comune di Milano e della Città Metropolitana di Reggio Calabria, in collaborazione con il Ministero dell’Interno.


Mario Tozzi, Busto e trecce blu, 1971, Olio su tela, 54 × 64 cm, Reggio Calabria, Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi”

Le opere in mostra provengono da due differenti procedimenti. Il primo scaturisce da due indagini incrociate, svolte dal R.O.S. dei Carabinieri e dal Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, per una maxi-frode fiscale legata a una rete internazionale di riciclaggio. Il secondo gruppo è frutto di una confisca a carico di un soggetto appartenente alla criminalità organizzata e dedito ad attività economiche illecite.
Oltre ad ammirare un patrimonio culturale rimasto inaccessibile alla collettività, il pubblico potrà ripercorrere gli sviluppi dell’arte dalla prima metà del Novecento fino ai primi anni Duemila, in particolare l’evoluzione delle correnti artistiche del tempo, come il gruppo Novecento, la Metafisica di de Chirico, la Transavanguardia di Sandro Chia.
Anche la scultura si fa largo in mostra con un piccolo bronzo di Arnaldo Pomodoro, accompagnato da sperimentazioni più contemporanee, come i lavori di Michele Savini realizzati con materiali insoliti come ad esempio la gomma da masticare.
Dopo le rassegne di Milano e Reggio Calabria, il primo gruppo di lavori, provenienti da una confisca divenuta definitiva nel 2018, sarà consegnato a alla Pinacoteca di Brera e a Palazzo Citterio di Milano, alla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea, al Museo delle Civiltà e Istituto centrale per la grafica di Roma, a Castel Sant’Elmo e al Museo del Novecento di Napoli e alla Galleria nazionale di Cosenza. Ventidue opere resteranno a Reggio Calabria, presso il Palazzo della Cultura “P. Crupi”. Qui dal 2016 sono conservati oltre cento lavori confiscati dal Tribunale di Reggio Calabria nel 2015 e affidati dal Segretariato regionale del MiC per la Calabria alla Città Metropolitana.


Giuseppe Migneco, Venditore di pesce, 1972, Olio su tela, 55 × 70 cm Reggio Calabria, Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi”