Dal 19 marzo al 30 giugno a Palazzo Reale
Cézanne e Renoir, al via la grande mostra milanese
Paul Cézanne, Portrait de Madame Cezanne (© 2024 RMN-Grand Palais / Hervè Lewandowski / RMN-GP / Dist. Photo SCALA, Firenze)
Francesca Grego
19/03/2024
Milano - Un connubio inedito va in scena a Palazzo Reale per celebrare i 150 anni dalla nascita dell’Impressionismo. Mentre a Parigi il Musée d’Orsay si prepara a rievocare la memorabile mostra che nel 1874 segnò l’esordio del movimento, Milano risponde con un’esposizione dedicata a due dei suoi più grandi protagonisti, realizzata in collaborazione con il Musée de l’Orangerie e il Musée d’Orsay.
Diversi in tutto, ma legati da una profonda amicizia, dal 19 marzo al 30 giugno Pierre-Auguste Renoir e Paul Cézanne si raccontano attraverso 52 capolavori con una storia illustre. Si tratta dei dipinti riuniti da Paul Guillaume - il mercante di Modigliani e di molti altri maestri dell’avanguardia, che considerava Cézanne e Renoir capiscuola di una pittura a un tempo classica e moderna - e dopo la sua morte dalla moglie Domenica. Ritratti, paesaggi, nudi, nature morte rappresentativi della migliore produzione dei due artisti intessono un dialogo ricco di stimoli, mettendo in luce le peculiarità di entrambi, le traiettorie e i punti di contatto tra le rispettive ricerche.
Auguste Renoir, Jeunes filles au piano (© 2024 RMN-Grand Palais / Franck Raux/ Dist. Foto SCALA, Firenze)
“Renoir e Cézanne sono quasi coetanei”, racconta Stefano Zuffi, curatore della mostra insieme a Cécile Girardeau: “Entrambi nati in provincia, ma con origini familiari e sociali molto differenti, partecipano alla fatidica mostra del 1874 che sancisce la nascita dell’Impressionismo. Inizia così una frequentazione che diventerà più avanti, nel decennio successivo, un'imprevedibile assiduità, un’amicizia tra due artisti ormai ultra quarantenni. Diversi per carattere, indole, stile e orizzonti esistenziali, Cézanne e Renoir si trovano tuttavia ripetutamente vicini, tra il 1883 e il 1889, con soggiorni condivisi e periodi di permanenza tra Provenza e Costa Azzurra”.
Paul Cézanne, Portrait du fils de l'artiste © 2024 RMN-Grand Palais / Franck Raux/ Dist. Foto SCALA, Firenze
Partendo dai dipinti più noti e apprezzati, Cézanne / Renoir: Capolavori dal Musée de L’Orangerie e dal Musée d’Orsay ricostruisce l’evoluzione stilistica dei due maestri francesi, che approderanno a soluzioni estetiche molto diverse: armonia, luce e dolcezza per Renoir, pennellate vigorose, ricerche pionieristiche su volumi e geometrie per Cézanne. I punti di partenza, le domande, i generi favoriti sono però gli stessi, e questo porterà i due pittori a confrontarsi per gran parte delle loro lunghe carriere. Tra le opere da non perdere lungo il percorso troviamo ritratti come Claude Renoir en clown (Renoir), Portrait de Madame Cézanne e Portrait du fils de l’artiste (Cézanne), tele come le Jeunes filled au piano (Renoir), Pommes et biscuits (Cézanne), la Baigneuse assise (Renoir), le Trois baigneuses (Cézanne).
Auguste Renoir, Femme nue dans un paysage | © 2024 RMN-Grand Palais / Franck Raux / Dist. | Foto: SCALA, Firenze)
“Molti sono i punti di contatto tra le opere dei due maestri”, spiega la curatrice Cécile Girardeau: “Paesaggi, nature morte, ritratti, nudi, così come le grandi bagnanti dipinte in età matura, sono stati campi di sperimentazione comuni per i due pittori. L'osservazione del modello e della natura, unita all'aspirazione di raggiungere un'essenza senza tempo, ha permesso a entrambi di incarnare una forma di modernità classica. Numi tutelari per le nuove generazioni di pittori, le loro opere hanno lasciato una eredità profonda nel XX secolo”. Un’influenza messa in luce nell’ultima sezione della mostra, dove i nudi e le nature morte di Cézanne e Renoir si specchiano in due tele di Pablo Picasso, Grand nature morte (1017) e Grand nu à la draperie (1921-23).
Per immaginare gli artisti al lavoro, in mostra è presente una Sala atelier ispirata allo studio di Cagnes-sur-Mer di Renoir e a quello del Jas de Bouffan di Cézanne. Un public program messo a punto in collaborazione con l’Institut Français, infine, inviterà i visitatori ad approfondire i temi dell’esposizione attraverso il confronto con artisti di epoche diverse, poeti, scrittori e musicisti.
Paul Cézanne, Trois baigneuses(© 2024 RMN-Grand Palais / Hervè Lewandowski / RMN-GP / Dist. Photo SCALA, Firenze)
“Paul Cézanne non venne mai in Italia, ma la sua opera ha, nella luce della sua Provenza, molto della luce dell’Italia che è stata di profonda ispirazione per gli artisti italiani del Novecento”, ha raccontato l’Ambasciatore di Francia Martin Briens durante la presentazione a Palazzo Farnese: “Renoir invece disse, dopo il suo viaggio in Italia, di avere capito qui ‘che cos’è la pittura’. Mi auguro che i numerosi visitatori di questa mostra possano scoprire, o riscoprire la luce particolare di questi due pittori, sempre così potente a 150 anni di distanza”.
Paul Cézanne, Pommes et biscuits © 2024 RMN-Grand Palais / Franck Raux/ Dist. Foto SCALA, Firenze
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Diversi in tutto, ma legati da una profonda amicizia, dal 19 marzo al 30 giugno Pierre-Auguste Renoir e Paul Cézanne si raccontano attraverso 52 capolavori con una storia illustre. Si tratta dei dipinti riuniti da Paul Guillaume - il mercante di Modigliani e di molti altri maestri dell’avanguardia, che considerava Cézanne e Renoir capiscuola di una pittura a un tempo classica e moderna - e dopo la sua morte dalla moglie Domenica. Ritratti, paesaggi, nudi, nature morte rappresentativi della migliore produzione dei due artisti intessono un dialogo ricco di stimoli, mettendo in luce le peculiarità di entrambi, le traiettorie e i punti di contatto tra le rispettive ricerche.
Auguste Renoir, Jeunes filles au piano (© 2024 RMN-Grand Palais / Franck Raux/ Dist. Foto SCALA, Firenze)
“Renoir e Cézanne sono quasi coetanei”, racconta Stefano Zuffi, curatore della mostra insieme a Cécile Girardeau: “Entrambi nati in provincia, ma con origini familiari e sociali molto differenti, partecipano alla fatidica mostra del 1874 che sancisce la nascita dell’Impressionismo. Inizia così una frequentazione che diventerà più avanti, nel decennio successivo, un'imprevedibile assiduità, un’amicizia tra due artisti ormai ultra quarantenni. Diversi per carattere, indole, stile e orizzonti esistenziali, Cézanne e Renoir si trovano tuttavia ripetutamente vicini, tra il 1883 e il 1889, con soggiorni condivisi e periodi di permanenza tra Provenza e Costa Azzurra”.
Paul Cézanne, Portrait du fils de l'artiste © 2024 RMN-Grand Palais / Franck Raux/ Dist. Foto SCALA, Firenze
Partendo dai dipinti più noti e apprezzati, Cézanne / Renoir: Capolavori dal Musée de L’Orangerie e dal Musée d’Orsay ricostruisce l’evoluzione stilistica dei due maestri francesi, che approderanno a soluzioni estetiche molto diverse: armonia, luce e dolcezza per Renoir, pennellate vigorose, ricerche pionieristiche su volumi e geometrie per Cézanne. I punti di partenza, le domande, i generi favoriti sono però gli stessi, e questo porterà i due pittori a confrontarsi per gran parte delle loro lunghe carriere. Tra le opere da non perdere lungo il percorso troviamo ritratti come Claude Renoir en clown (Renoir), Portrait de Madame Cézanne e Portrait du fils de l’artiste (Cézanne), tele come le Jeunes filled au piano (Renoir), Pommes et biscuits (Cézanne), la Baigneuse assise (Renoir), le Trois baigneuses (Cézanne).
Auguste Renoir, Femme nue dans un paysage | © 2024 RMN-Grand Palais / Franck Raux / Dist. | Foto: SCALA, Firenze)
“Molti sono i punti di contatto tra le opere dei due maestri”, spiega la curatrice Cécile Girardeau: “Paesaggi, nature morte, ritratti, nudi, così come le grandi bagnanti dipinte in età matura, sono stati campi di sperimentazione comuni per i due pittori. L'osservazione del modello e della natura, unita all'aspirazione di raggiungere un'essenza senza tempo, ha permesso a entrambi di incarnare una forma di modernità classica. Numi tutelari per le nuove generazioni di pittori, le loro opere hanno lasciato una eredità profonda nel XX secolo”. Un’influenza messa in luce nell’ultima sezione della mostra, dove i nudi e le nature morte di Cézanne e Renoir si specchiano in due tele di Pablo Picasso, Grand nature morte (1017) e Grand nu à la draperie (1921-23).
Per immaginare gli artisti al lavoro, in mostra è presente una Sala atelier ispirata allo studio di Cagnes-sur-Mer di Renoir e a quello del Jas de Bouffan di Cézanne. Un public program messo a punto in collaborazione con l’Institut Français, infine, inviterà i visitatori ad approfondire i temi dell’esposizione attraverso il confronto con artisti di epoche diverse, poeti, scrittori e musicisti.
Paul Cézanne, Trois baigneuses(© 2024 RMN-Grand Palais / Hervè Lewandowski / RMN-GP / Dist. Photo SCALA, Firenze)
“Paul Cézanne non venne mai in Italia, ma la sua opera ha, nella luce della sua Provenza, molto della luce dell’Italia che è stata di profonda ispirazione per gli artisti italiani del Novecento”, ha raccontato l’Ambasciatore di Francia Martin Briens durante la presentazione a Palazzo Farnese: “Renoir invece disse, dopo il suo viaggio in Italia, di avere capito qui ‘che cos’è la pittura’. Mi auguro che i numerosi visitatori di questa mostra possano scoprire, o riscoprire la luce particolare di questi due pittori, sempre così potente a 150 anni di distanza”.
Paul Cézanne, Pommes et biscuits © 2024 RMN-Grand Palais / Franck Raux/ Dist. Foto SCALA, Firenze
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