Un tour immersivo tra oltre mille immagini
La Rete dell'Ottocento lombardo si rinnova: un patrimonio di opere e storie alla portata di tutti
Cincinnato Baruzzi, Silvia che si acconcia i capelli (particolare),1837. Palazzo Tosio, Ateneo di Brescia, Accademia di Scienze Lettere ed Arti, in deposito dalla Pinacoteca Tosio Martinengo, Brescia
Samantha De Martin
10/12/2019
L’Ottocento lombardo a portata di clic, grazie a un nuovo tour immersivo attraverso mille immagini di grandi dimensioni e in alta definizione che valorizzano luoghi e raccolte legate a vario titolo alla cultura del XIX secolo.
Un nuovo modo di vivere l’arte, attraverso progetti di studio, ricerca e valorizzazione è adesso possibile grazie al nuovo sito ufficiale della Rete dell’800 Lombardo che riunisce dieci istituzioni che riconoscono nel patrimonio artistico e culturale dell’Ottocento in Lombardia un tratto identitario comune.
A far parte della rete, l’Accademia Carrara di Bergamo e quella di Brera, l’Accademia di Belle Arti Tadini Onlus di Lovere e l’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti di Palazzo Tosio, a Brescia, il Castello Bonoris di Montichiari, il Museo Civico Ala Ponzone di Cremona, il Museo Diotti di Casalmaggiore e il Lechi di Montichiari, il Museo Poldi Pezzoli di Milano, Villa Carlotta a Tremezzina e la Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia.
Nata nel 2004, la Rete si è ricostituita nel 2019 con il sostegno della Regione Lombardia e con l’intento di valorizzare i luoghi e le raccolte legate alla cultura ottocentesca, anche grazie al nuovo sito web, www.rete800lombardo.net, rinnovato nei contenuti e nel design.
«Il desiderio che il patrimonio di storie, di idee, immagini dell’Ottocento lombardo sia finalmente conosciuto e apprezzato dal pubblico come merita per la sua centralità nel panorama culturale nazionale e internazionale, è all’origine dell’impegno che la Rete si è assunta negli anni e che oggi vuole rilanciare - spiega Cristina Rodeschini, direttore dell’Accademia Carrara, ente capofila della Rete -. Siamo convinti che comunicare insieme la ricchezza e la bellezza delle nostre collezioni anche in relazione alle articolate presenze nei territori, sia un passo decisivo per vincere l’inerzia di cammini solitari. Una nuova stagione di proposte allaccerà i luoghi della cultura dell’Ottocento lombardo e la Rete costituirà una piattaforma di dialogo dove sperimentare nuovi modi di fare cultura».
Il sito si compone di diverse sezioni. Accanto a quella relativa ai “Musei” che aderiscono all’iniziativa, e che intende guidare il visitatore prima, durante e dopo la visita, indicando l’offerta dei servizi e le indicazioni pratiche, ci sono le “opere” - oltre 500 capolavori consultabili online attraverso una maschera di ricerca - che svelano la ricchezza e la varietà delle collezioni dell’800 lombardo.
La sezione “mostre” svela tutti gli appuntamenti in programma nelle istituzioni che aderiscono alla Rete, mentre gli “itinerari”, alla stregua di taccuini virtuali, conducono il "visitatore" alla scoperta dell’arte “romantica” o di quella neoclassica”.
La pagina dedicata alle fonti raccoglie invece inventari e cataloghi a stampa, oltre a una selezione di testi codificati seguendo lo standard TEI (Text Encoding Initiative) per favorire la ricerca scientifica e la condivisione dei materiali di studio.
Infine il Database delle esposizioni - realizzato dall’Accademia di Brera con la collaborazione dei suoi studenti - consente di interrogare i cataloghi delle mostre annuali di Brera attraverso una maschera di ricerca articolata su più voci (autore,
titolo, tipologia, committenza).
Un nuovo modo di vivere l’arte, attraverso progetti di studio, ricerca e valorizzazione è adesso possibile grazie al nuovo sito ufficiale della Rete dell’800 Lombardo che riunisce dieci istituzioni che riconoscono nel patrimonio artistico e culturale dell’Ottocento in Lombardia un tratto identitario comune.
A far parte della rete, l’Accademia Carrara di Bergamo e quella di Brera, l’Accademia di Belle Arti Tadini Onlus di Lovere e l’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti di Palazzo Tosio, a Brescia, il Castello Bonoris di Montichiari, il Museo Civico Ala Ponzone di Cremona, il Museo Diotti di Casalmaggiore e il Lechi di Montichiari, il Museo Poldi Pezzoli di Milano, Villa Carlotta a Tremezzina e la Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia.
Nata nel 2004, la Rete si è ricostituita nel 2019 con il sostegno della Regione Lombardia e con l’intento di valorizzare i luoghi e le raccolte legate alla cultura ottocentesca, anche grazie al nuovo sito web, www.rete800lombardo.net, rinnovato nei contenuti e nel design.
«Il desiderio che il patrimonio di storie, di idee, immagini dell’Ottocento lombardo sia finalmente conosciuto e apprezzato dal pubblico come merita per la sua centralità nel panorama culturale nazionale e internazionale, è all’origine dell’impegno che la Rete si è assunta negli anni e che oggi vuole rilanciare - spiega Cristina Rodeschini, direttore dell’Accademia Carrara, ente capofila della Rete -. Siamo convinti che comunicare insieme la ricchezza e la bellezza delle nostre collezioni anche in relazione alle articolate presenze nei territori, sia un passo decisivo per vincere l’inerzia di cammini solitari. Una nuova stagione di proposte allaccerà i luoghi della cultura dell’Ottocento lombardo e la Rete costituirà una piattaforma di dialogo dove sperimentare nuovi modi di fare cultura».
Il sito si compone di diverse sezioni. Accanto a quella relativa ai “Musei” che aderiscono all’iniziativa, e che intende guidare il visitatore prima, durante e dopo la visita, indicando l’offerta dei servizi e le indicazioni pratiche, ci sono le “opere” - oltre 500 capolavori consultabili online attraverso una maschera di ricerca - che svelano la ricchezza e la varietà delle collezioni dell’800 lombardo.
La sezione “mostre” svela tutti gli appuntamenti in programma nelle istituzioni che aderiscono alla Rete, mentre gli “itinerari”, alla stregua di taccuini virtuali, conducono il "visitatore" alla scoperta dell’arte “romantica” o di quella neoclassica”.
La pagina dedicata alle fonti raccoglie invece inventari e cataloghi a stampa, oltre a una selezione di testi codificati seguendo lo standard TEI (Text Encoding Initiative) per favorire la ricerca scientifica e la condivisione dei materiali di studio.
Infine il Database delle esposizioni - realizzato dall’Accademia di Brera con la collaborazione dei suoi studenti - consente di interrogare i cataloghi delle mostre annuali di Brera attraverso una maschera di ricerca articolata su più voci (autore,
titolo, tipologia, committenza).
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