Gli appuntamenti sul piccolo schermo
L’Agenda dell’Arte – In TV
Televisore Anni '70 | Foto: AlexAntropov86, via Pixabay
Francesca Grego
24/01/2019
• Inseparabili. Vite all’ombra del genio. Dal 29 gennaio ogni martedì alle 21.15 su Sky Arte
Ogni genio ha la sua ombra. È pronta a decollare la nuova serie scritta e condotta da Carlo Lucarelli per Sky Arte, dedicata a otto persone preziose che hanno svolto un ruolo fondamentale accanto a celebri artisti del Novecento senza condividerne la fama.
Dal poeta Guillaume Apollinaire, inseparabile amico di Pablo Picasso, a Mary Austin, unica donna a cui Freddie Mercury rimase legato per tutta la vita, sfilano il braccio destro, la spalla, il consigliere fedele e l’indispensabile specchio di cui le star dell’arte, della musica, del cinema o della letteratura non avrebbero mai potuto fare a meno.
Grazie a diari, lettere, testimonianze riaffiorano figure spesso sepolte nell’oblio, depositarie di storie, segreti e contraddizioni dei protagonisti di un secolo. Figure molto diverse tra loro, come Dino Valdi, la controfigura di Totò che non uscì mai dall’ombra ingombrante del principe della risata, e il batterista e discografico Butch Vig, che fece grandi i Nirvana, cui sono dedicate le due puntate di martedì 29 gennaio.
Per andare avanti con Lee Strasberg, il maestro di recitazione di Marilyn, Alma Reville, montatrice e sceneggiatrice di Alfred Hitchcock, Sòf’ja Andrèevna Bers, moglie di Tolstoj, e Brian Epstein, il “quinto dei Beatle”.
• I tre architetti. Il venerdì alle 21.15 su Rai5
Viaggio nell’opera di tre grandi maestri dell’architettura con la nuova serie di Francesco Conversano e Nene Grignaffini a cura di Michael Obrist. Frank Lloyd Wright, Mies van der Rohe e Gio Ponti sono i protagonisti di tre documentari in prima visione che alle riflessioni dello storico Francesco Dal Co intrecciano i contributi e le testimonianze di importanti architetti italiani come Stefano Boeri, Mario Cucinella, Massimiliano Fuksas, Matteo Thun.
In primo piano, l’eredità dei tre maestri, il significato e l’impatto delle loro opere nella cultura del XX secolo, nonché la possibilità di reinterpretarne le esperienze in chiave contemporanea alla ricerca di forme e modelli sostenibili.
Il prossimo appuntamento, in onda venerdì 25 gennaio, ruota intorno alla figura di Mies van der Rohe e alla sua idea di spazio assoluto. “Less is more” è il celebre motto che riassume la filosofia dell’architetto e designer modernista. Dal Bauhaus al lavoro per il Padiglione Tedesco all’Esposizione Universale di Barcellona del 1929, considerato un capolavoro dell’architettura del Novecento, fino al trasferimento negli USA e ai grandi progetti di New York e Chicago, ci si immerge in una visione complessa e affascinante, destinata ad avere un’influenza anche fuori dai confini dell’architettura. Si racconta infatti che John Cage, stupito dalla percezione immediata di un temporale attraverso i vetri di un appartamento di Lake Shore Drive, abbia esclamato: “Non è splendido che Mies abbia inventato anche i fulmini?”.
Leggi anche:
• Tutto Gio Ponti in mostra a Parigi
• Picasso e il mito dell’antico in mostra a Palazzo Reale
• L’Agenda dell’Arte – In libreria
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Grazie a diari, lettere, testimonianze riaffiorano figure spesso sepolte nell’oblio, depositarie di storie, segreti e contraddizioni dei protagonisti di un secolo. Figure molto diverse tra loro, come Dino Valdi, la controfigura di Totò che non uscì mai dall’ombra ingombrante del principe della risata, e il batterista e discografico Butch Vig, che fece grandi i Nirvana, cui sono dedicate le due puntate di martedì 29 gennaio.
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Viaggio nell’opera di tre grandi maestri dell’architettura con la nuova serie di Francesco Conversano e Nene Grignaffini a cura di Michael Obrist. Frank Lloyd Wright, Mies van der Rohe e Gio Ponti sono i protagonisti di tre documentari in prima visione che alle riflessioni dello storico Francesco Dal Co intrecciano i contributi e le testimonianze di importanti architetti italiani come Stefano Boeri, Mario Cucinella, Massimiliano Fuksas, Matteo Thun.
In primo piano, l’eredità dei tre maestri, il significato e l’impatto delle loro opere nella cultura del XX secolo, nonché la possibilità di reinterpretarne le esperienze in chiave contemporanea alla ricerca di forme e modelli sostenibili.
Il prossimo appuntamento, in onda venerdì 25 gennaio, ruota intorno alla figura di Mies van der Rohe e alla sua idea di spazio assoluto. “Less is more” è il celebre motto che riassume la filosofia dell’architetto e designer modernista. Dal Bauhaus al lavoro per il Padiglione Tedesco all’Esposizione Universale di Barcellona del 1929, considerato un capolavoro dell’architettura del Novecento, fino al trasferimento negli USA e ai grandi progetti di New York e Chicago, ci si immerge in una visione complessa e affascinante, destinata ad avere un’influenza anche fuori dai confini dell’architettura. Si racconta infatti che John Cage, stupito dalla percezione immediata di un temporale attraverso i vetri di un appartamento di Lake Shore Drive, abbia esclamato: “Non è splendido che Mies abbia inventato anche i fulmini?”.
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