I titoli da non perdere sul grande schermo
L'Agenda dell'Arte - Al cinema
Lampadario centrale di sala e soffitto del Cinema Teatro Dante a Sansepolcro (Arezzo), di proprietà dell' Accademia dei Risorti, progettato dagli architetti Francesco Leoni e Salvatore Guidi, inaugurato il 1º settembre 1836 | Foto: Ajmad217 (Own work), via Wikimedia Creative Commons
Francesca Grego
18/03/2022
• Leonardo. Il capolavoro perduto. Al cinema dal 21 al 23 marzo
Realtà e leggenda si confondono nel dipinto più costoso della storia: parliamo del Salvator Mundi attribuito a Leonardo da Vinci, venduto per 450 milioni di dollari in una memorabile asta da Christie’s nel 2017 e poi scomparso nel nulla. In questo film applaudito dal Tribeca Film Festival alla Festa del Cinema di Roma, il regista Andreas Koefoed si getta sulle tracce dell’opera per provare a dipanarne l’enigma. Costruito come un thriller, il suo racconto riparte da un giorno del 2008, quando la National Gallery di Londra riunì i massimi esperti del genio di Vinci attorno a una tavola oscura, acquistata per poco più di mille dollari in una sconosciuta casa d’aste di New Orleans. Fu veramente Leonardo a dipingere quest'opera da Guinness dei primati? Difficile dirlo. Koefoed si muove tra ambienti dell’arte, della politica e della finanza, intervistando ogni possibile testimone e mostrando come a volte gli interessi diventino cruciali, al punto da spostare in secondo piano la verità.
Leonardo. Il capolavoro perduto, un film di Andreas Koefoed. Nelle sale italiane con "La Grande Arte al Cinema"
• Tintoretto. L’artista che uccise la pittura. Al cinema dall’11 aprile
“La sua opera è immensa, include ogni cosa: dalla natura morta fino a Dio; è un’enorme arca di Noè: io mi sarei trasferito a Venezia soltanto per lui!”. Le parole sono di Paul Cézanne e l’ammirazione è tutta per Tintoretto, il maestro rinascimentale capace di sfidare Michelangelo e Tiziano, di conquistare Rubens e Jackson Pollock. Veneziano come lui è il regista Erminio Perocco, che in questo biopic ne tratteggia un ritratto audace e ambizioso per la casa di produzione Kublai. Visionario e velocissimo nel dipingere, fantasioso nelle invenzioni, impetuoso nel carattere, scaltro - e modernissimo - nelle strategie di marketing, Tintoretto continua a stupire come uomo e come artista anche in questo film tutto made in Laguna, da seguire di calle in calle, di canale in canale, per scoprire nei suoi immortali capolavori il sacrilegio del “primo dei poeti maledetti”.
Tintoretto. L'artista che uccise la pittura I Courtesy Kublai Film
Leggi anche:
• Il Salvator Mundi, un Leonardo a metà? Nuove ipotesi su un dipinto da Guinness
Realtà e leggenda si confondono nel dipinto più costoso della storia: parliamo del Salvator Mundi attribuito a Leonardo da Vinci, venduto per 450 milioni di dollari in una memorabile asta da Christie’s nel 2017 e poi scomparso nel nulla. In questo film applaudito dal Tribeca Film Festival alla Festa del Cinema di Roma, il regista Andreas Koefoed si getta sulle tracce dell’opera per provare a dipanarne l’enigma. Costruito come un thriller, il suo racconto riparte da un giorno del 2008, quando la National Gallery di Londra riunì i massimi esperti del genio di Vinci attorno a una tavola oscura, acquistata per poco più di mille dollari in una sconosciuta casa d’aste di New Orleans. Fu veramente Leonardo a dipingere quest'opera da Guinness dei primati? Difficile dirlo. Koefoed si muove tra ambienti dell’arte, della politica e della finanza, intervistando ogni possibile testimone e mostrando come a volte gli interessi diventino cruciali, al punto da spostare in secondo piano la verità.
Leonardo. Il capolavoro perduto, un film di Andreas Koefoed. Nelle sale italiane con "La Grande Arte al Cinema"
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“La sua opera è immensa, include ogni cosa: dalla natura morta fino a Dio; è un’enorme arca di Noè: io mi sarei trasferito a Venezia soltanto per lui!”. Le parole sono di Paul Cézanne e l’ammirazione è tutta per Tintoretto, il maestro rinascimentale capace di sfidare Michelangelo e Tiziano, di conquistare Rubens e Jackson Pollock. Veneziano come lui è il regista Erminio Perocco, che in questo biopic ne tratteggia un ritratto audace e ambizioso per la casa di produzione Kublai. Visionario e velocissimo nel dipingere, fantasioso nelle invenzioni, impetuoso nel carattere, scaltro - e modernissimo - nelle strategie di marketing, Tintoretto continua a stupire come uomo e come artista anche in questo film tutto made in Laguna, da seguire di calle in calle, di canale in canale, per scoprire nei suoi immortali capolavori il sacrilegio del “primo dei poeti maledetti”.
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