Gli appuntamenti sul grande schermo
L’Agenda dell’Arte – Al cinema
Lampadario centrale di sala e soffitto del Cinema Teatro Dante a Sansepolcro (Arezzo), di proprietà dell' Accademia dei Risorti, progettato dagli architetti Francesco Leoni e Salvatore Guidi, inaugurato il 1º settembre 1836 | Foto: Ajmad217 (Own work), via Wikimedia Creative Commons
Francesca Grego
25/10/2018
• Lo Schermo dell’Arte Film Festival. A Firenze, 13-18 novembre
Ospiti internazionali, progetti inediti e stuzzicanti novità saranno al centro dell’undicesima edizione di “Lo Schermo dell’Arte Film Festival”, che ogni anno esplora nuove possibili interazioni tra arte e cinema.
Lungometraggi e corti, film d’artista e documentari, per un totale di circa 25 opere, si incontrano a Firenze tra Palazzo Strozzi, Palazzo Medici Riccardi e il cinema La Compagnia.
Ad aprire la rassegna sarà nientemeno che il regista e artista Peter Greenaway, da anni sperimentatore di originali progetti al confine tra linguaggi e discipline. Questa volta presenterà il suo prossimo film Walking to Paris, dedicato al viaggio che Costantin Brancusi intraprese a piedi dalla Romania nel 1903 per raggiungere la capitale delle avanguardie e rinnovare profondamente la scultura del Novecento.
Tra i progetti italiani si segnalano 100 Piper. Breve storia del Piper di Torino (1966-1969) in 100 frammenti di Rä di Martino, che ricostruisce le vicende del leggendario club torinese, e Zeus Machine del collettivo ZAPRUDERfilmmakersgroup, installazione video a 10 canali che declina e attualizza in modo insolito il mito delle dodici fatiche di Ercole. In anteprima per l’Italia arrivano anche i documentari Kusama-Infinity di Heather Lenz, dedicato alla visionaria artista giapponese Yayoi Kusama, e Love Cecil, inedito ritratto del celebre fotografo Cecil Beaton firmato da Lisa Immordino Vreeland.
• Bernini. Al cinema dal 12 al 14 novembre
Il genio di uno dei più grandi artisti di sempre raccontato attraverso la grande mostra che l’ha visto protagonista lo scorso anno alla Galleria Borghese di Roma.
L’emozione di capolavori come Apollo e Dafne o il Ratto di Proserpina rivive in spettacolari riprese in tecnologia 8K, che trasportano sul grande schermo tutta la raffinatezza plastica e gli effetti di luce del maestro del Barocco. Ad accompagnarci in un viaggio senza precedenti nel gran teatro di Gian Lorenzo Bernini sono le voci autorevoli di esperti come lo storico dell’arte Luigi Ficacci e di Anna Coliva, direttrice della Galleria Borghese. Luogo berniniano per eccellenza, la magnifica villa oggi trasformata in museo fu infatti la dimora di Scipione Borghese, grande mecenate della Roma seicentesca e primo committente dell’artista.
È tra le sue mura che oggi possiamo ammirare come presenze vive le oltre 60 opere catturate dal regista Francesco Invernizzi, per poi volare tra le suggestioni della Città Eterna, alla scoperta dei lati sconosciuti di uno dei più celebri scultori della storia e dell’intenso rapporto che intrattenne con la capitale in una stagione di memorabili trasformazioni.
Prodotto da Magnitudo Film e distribuito da Chili, Bernini è il primo di una serie di documentari d’arte che raggiungeranno i cinema italiani tra l’autunno 2018 e la primavera 2019, da Leonardo Cinquecento a Canova e Palladio.
• Shirin Neshat, Looking for Oum Kulthum. Nei musei italiani dal 26 al 31 ottobre
L’ultima fatica cinematografica di Shirin Neshat è pronta a partire per un tour dei musei della penisola: la Noire Gallery di Torino (26 ottobre), il MAXXI di Roma (27 ottobre), il MADRE di Napoli (28 ottobre), il Centro Pecci di Prato (29 ottobre), il MAMBO di Bologna (30 ottobre) e la Triennale di Milano (31 ottobre) saranno le location di sei proiezioni, alcune delle quali accompagnate da un incontro con l’artista.
Coraggioso, poetico, raffinato, Looking for Oum Kulthum riflette lo sguardo sulla realtà dell’autrice iraniana di stanza a New York. Al centro c’è la figura della cantante egiziana Oum Kulthum, un autentico mito in tutto il mondo arabo, qui visto attraverso gli occhi della regista Mitra che sogna di girare un film sulla sua eroina. Le vicende biografiche di Mitra, madre di un adolescente problematico e donna in una società maschilista, si intrecciano con la difficoltà di cogliere l’essenza del personaggio di Oum Kulthum e con un onirico affresco della storia recente dell’Egitto.
Dietro un biopic non convenzionale si nasconde un gioco di specchi che abbraccia i temi favoriti da Neshat: la forza delle donne, le loro difficoltà di espressione e realizzazione all’interno del mondo islamico, l’esplorazione dell’identità femminile che travalica la politica e i confini geografici. Il tutto con la raffinatezza che da sempre contraddistingue la fotografia e i video della vincitrice della Biennale di Venezia 1999 e del Leone d’Argento per la migliore regia alla Mostra del Cinema di Venezia 2009.
Leggi anche:
• Looking for Oum Kulthum: il genio allo specchio
• Bernini, regista e genio a tutto tondo alla Galleria Borghese
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Ad aprire la rassegna sarà nientemeno che il regista e artista Peter Greenaway, da anni sperimentatore di originali progetti al confine tra linguaggi e discipline. Questa volta presenterà il suo prossimo film Walking to Paris, dedicato al viaggio che Costantin Brancusi intraprese a piedi dalla Romania nel 1903 per raggiungere la capitale delle avanguardie e rinnovare profondamente la scultura del Novecento.
Tra i progetti italiani si segnalano 100 Piper. Breve storia del Piper di Torino (1966-1969) in 100 frammenti di Rä di Martino, che ricostruisce le vicende del leggendario club torinese, e Zeus Machine del collettivo ZAPRUDERfilmmakersgroup, installazione video a 10 canali che declina e attualizza in modo insolito il mito delle dodici fatiche di Ercole. In anteprima per l’Italia arrivano anche i documentari Kusama-Infinity di Heather Lenz, dedicato alla visionaria artista giapponese Yayoi Kusama, e Love Cecil, inedito ritratto del celebre fotografo Cecil Beaton firmato da Lisa Immordino Vreeland.
• Bernini. Al cinema dal 12 al 14 novembre
Il genio di uno dei più grandi artisti di sempre raccontato attraverso la grande mostra che l’ha visto protagonista lo scorso anno alla Galleria Borghese di Roma.
L’emozione di capolavori come Apollo e Dafne o il Ratto di Proserpina rivive in spettacolari riprese in tecnologia 8K, che trasportano sul grande schermo tutta la raffinatezza plastica e gli effetti di luce del maestro del Barocco. Ad accompagnarci in un viaggio senza precedenti nel gran teatro di Gian Lorenzo Bernini sono le voci autorevoli di esperti come lo storico dell’arte Luigi Ficacci e di Anna Coliva, direttrice della Galleria Borghese. Luogo berniniano per eccellenza, la magnifica villa oggi trasformata in museo fu infatti la dimora di Scipione Borghese, grande mecenate della Roma seicentesca e primo committente dell’artista.
È tra le sue mura che oggi possiamo ammirare come presenze vive le oltre 60 opere catturate dal regista Francesco Invernizzi, per poi volare tra le suggestioni della Città Eterna, alla scoperta dei lati sconosciuti di uno dei più celebri scultori della storia e dell’intenso rapporto che intrattenne con la capitale in una stagione di memorabili trasformazioni.
Prodotto da Magnitudo Film e distribuito da Chili, Bernini è il primo di una serie di documentari d’arte che raggiungeranno i cinema italiani tra l’autunno 2018 e la primavera 2019, da Leonardo Cinquecento a Canova e Palladio.
• Shirin Neshat, Looking for Oum Kulthum. Nei musei italiani dal 26 al 31 ottobre
L’ultima fatica cinematografica di Shirin Neshat è pronta a partire per un tour dei musei della penisola: la Noire Gallery di Torino (26 ottobre), il MAXXI di Roma (27 ottobre), il MADRE di Napoli (28 ottobre), il Centro Pecci di Prato (29 ottobre), il MAMBO di Bologna (30 ottobre) e la Triennale di Milano (31 ottobre) saranno le location di sei proiezioni, alcune delle quali accompagnate da un incontro con l’artista.
Coraggioso, poetico, raffinato, Looking for Oum Kulthum riflette lo sguardo sulla realtà dell’autrice iraniana di stanza a New York. Al centro c’è la figura della cantante egiziana Oum Kulthum, un autentico mito in tutto il mondo arabo, qui visto attraverso gli occhi della regista Mitra che sogna di girare un film sulla sua eroina. Le vicende biografiche di Mitra, madre di un adolescente problematico e donna in una società maschilista, si intrecciano con la difficoltà di cogliere l’essenza del personaggio di Oum Kulthum e con un onirico affresco della storia recente dell’Egitto.
Dietro un biopic non convenzionale si nasconde un gioco di specchi che abbraccia i temi favoriti da Neshat: la forza delle donne, le loro difficoltà di espressione e realizzazione all’interno del mondo islamico, l’esplorazione dell’identità femminile che travalica la politica e i confini geografici. Il tutto con la raffinatezza che da sempre contraddistingue la fotografia e i video della vincitrice della Biennale di Venezia 1999 e del Leone d’Argento per la migliore regia alla Mostra del Cinema di Venezia 2009.
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