In visita al Vittoriale
D'Annunzio
17/03/2001
“[…]bisogna fare la propria vita come si fa un’opera d’arte” Gabriele d’Annunzio
A Gabriele D’Annunzio sono state dedicate in passato non poche mostre, anche di notevole importanza, ma sempre relative ad un singolo aspetto della sua straordinaria personalità.
La mostra proposta dal Museo del Corso ripercorre la parabola esistenziale di D’Annunzio nella sua completezza, utilizzando come documento e testimonianza il complesso del Vittoriale di Gardone, l’ultima dimora del vate. Museo in piena regola dove sono stati recentemente catalogati e identificati più di 18.000 oggetti, una sorta di inventario sistematico di ciò che si trova non solo nelle stanze adibite ad abitazione (la Prioria), ma anche negli offices, nei solai, nei ripostigli. Lo stesso vale per il lascito cartaceo, per i libri di una biblioteca che non ha eguali e che la precisa volontà testamentaria ha messo a disposizione di chiunque intenda documentarsi sugli studi preparatori e sulla genesi delle opere dannunziane.
Le prime sezioni della Mostra sono dedicate alle imprese gloriose di D’Annunzio. Il volo su Vienna, dell’agosto 1918 filmato da un aereo adibito espressamente alla documentazione.
Tra i materiali inediti, emersi dal Vittoriale, spicca in questa sezione un assemblaggio scultoreo, firmato da Marinetti, con dedica “A Gabriele d’Annunzio”.
Presente in un modello in scala ridotta il MAS il motoscafo della “Beffa di Buccari” .
Il cuore della mostra è rappresentato dall’impresa di Fiume. L’Istituto di Studi Fiumani di Roma e il Museo della Guerra, di recente allestito al Vittoriale, hanno prestano preziosi cimeli: dal Gonfalone della città ai rilievi cartografici della zona occupata da d’Annunzio e dagli Arditi, dalle immagini d’epoca del Comandante che arringa la folla al manoscritto originale della Carta del Carnaro su cui la Mostra si sofferma in modo particolare. Al grande scrittore, al poeta all’esteta, sono dedicate tre sezioni: la fabbrica del Vittoriale, le stanze della Prioria, le arti applicate del design italiano.
Sarà possibile ammirare le ricostruzioni plastiche del complesso monumentale, opera dell’architetto Gian Carlo Maroni.
La Prioria l’insieme delle stanze adibite ad abitazione, è presente in tre ricostruzioni: smontati pezzo per pezzo, gli ambienti vengono rimontati nel Museo del Corso. Si tratta dell’Officina, lo studio dello scrittore, tanto umile dinanzi all’arte da avere una porta d’accesso tanto bassa da costringere chiunque entri a inchinarsi in segno di riverente rispetto; del Salotto degli ospiti e del Portico del Parente.
L’ultima sezione, infine è dedicata al décor del Vittoriale, ispirato a Michelangelo ma anche alla più schietta tradizione italiana artigianale e dei mestieri. D’Annunzio nei panni di promotore dell’artigianato artistico italiano, aveva infatti previsto nel Vittoriale la creazione di botteghe in cui “rinnovellare le tradizioni delle arti applicate”.
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