Anno di grazia per i musei statali di Napoli e Urbino

In attesa del Pantheon, 30 milioni di visitatori per 30 musei

Ph. Pavel Ilyukhin | Pantheon, Interno, Roma 
 

Piero Muscarà

25/01/2020

Buoni risultati anche nel 2019 per la rete dei musei statali in Italia, che nello scorso anno - secondo i dati comunicati dal Ministero dei Beni Culturali - hanno segnato circa 55 milioni di visitatori con poco più della metà del pubblico (54%) concentrato in 30 importanti attrattori culturali nazionali.

I dati del Mibact parlano di 29 milioni 985mila presenze nei primi 30 musei statali, con un incremento del 1,5% pari a 400mila visitatori rispetto al 2018.

In testa alla classifica continua a resistere il Parco archeologico del Colosseo a Roma, saldo nella prima posizione con i suoi 7,5 milioni di visitatori seguito al secondo posto dalle Gallerie degli Uffizi a Firenze con 4,4 milioni di ingressi e da Pompei che sfiora i 4 milioni di biglietti staccati nel 2019.

Alcuni indicatori saltano all’occhio con un vistoso calo di presenze proprio al Colosseo (-95mila biglietti), alla Venaria Reale di Torino (-120mila), Reggia di Caserta (-116mila) e in alcuni importanti musei nazionali come i Musei del Bargello a Firenze (-56mila ingressi) e Galleria Borghese a Roma (-36mila presenze) e in destinazioni archeologiche come il Museo Nazionale Romano (-25mila), Ostia Antica (-11mila) e Museo Archeologico di Venezia (-20mila).

Altri musei segnano al contrario una crescita importante se confrontati al 2018. In particolare la città di Napoli sembra aver vissuto un anno di grazia mettendo il segno positivo in alcune delle più importanti destinazioni cittadine. Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli in particolare ha visto aumentare nel 2019 le presenze dei visitatori di circa il 9% passando da 617mila a 670mila visitatori con un incremento di 53mila biglietti complice sicuramente lo straordinario successo della mostra “Canova e l’antico” organizzata assieme all’Ermitage di San Pietroburgo che da sola ha portato al record di 300mila visitatori nel museo guidato da Paolo Giulierini. Il Museo Nazionale di Capodimonte ha anche avuto nel 2019 un anno particolarmente positivo entrando a forza nella classifica dei top30 con oltre 250mila presenze (+34% rispetto al 2018 con 62mila biglietti staccati in più).

Un’altra istituzione ad aver registrato un 2019 molto positivo è stata la Galleria Nazionale di Urbino che lo scorso anno ha visto aumentare di più di 70mila presenze il numero di visitatori del museo raggiungendo i 265mila biglietti nel corso dell’anno.

Se complessivamente dunque il sistema dei musei nazionali conferma la sua rilevanza nel panorama culturale italiano alcune considerazioni possono essere messe in evidenza. Questo +1,5% è un dato positivo nonostante le condizioni meteorologiche avverse della scorsa primavera abbiano giocato a sfavore di molte destinazioni e in particolare nei parchi monumentali e nei giardini storici.

Altro fattore che ha aiutato nel suo complesso il sistema statale è stato il ritorno alla politica delle domeniche gratuite ai musei, introdotta nel 2014 e che - dopo la pausa voluta da Bonisoli - sono state recentemente reintrodotte e rese permanenti dal Ministro Franceschini. Le dodici giornate gratuite in cui visitare i musei statali italiani hanno complessivamente portato 17milioni di visitatori dal 2014 ad oggi con un beneficio soprattutto per quei musei che sono meno conosciuti e che invece hanno potuto contare su un’attività di comunicazione centralizzata a livello nazionale guidata proprio dal Ministero.

Ultimo e non ultimo il caso del Pantheon a Roma. L'edificio progettato nel 27 avanti Cristo da Marco Agrippa sotto l’Imperatore Augusto e ricostruito tra il 120 e 124 dopo Cristo dall’Imperatore Adriano resta uno dei monumenti più visitati d’Italia e al mondo con più di 9 milioni di visitatori nel 2019 e un incremento di oltre 400mila presenze rispetto all’anno precedente.

Il dossier per istituire il pagamento di un biglietto per l’ingresso al Pantheon potrebbe presto tornare sul tavolo di Franceschini. Alcuni anni fa si era ipotizzato di introdurre un biglietto dal prezzo simbolico di 2€, che se anche avesse dimezzato nella peggiore delle ipotesi il numero di visitatori avrebbe potuto facilmente generare incassi aggiuntivi compresi tra gli 8 e i 10 milioni di euro all’anno per il ministero. Una piccola manna che il Mibact avrebbe poi la possibilità di investire per rafforzare alcune altre eccellenze archeologiche della Roma Antica nel Lazio a partire dal Parco Archeologico dell’Appia Antica di recente tornato ad essere istituto dotato di autonomia speciale ma anche Villa Adriana e il Parco Archeologico di Ostia Antica che potrebbero con facilità aumentare il numero dei propri visitatori.

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