IL FORO DI CESARE

Fori imperiali
13/07/2001
In una lettera ad Attico, Cicerone lo informa di aver comprato per conto di Cesare il terreno necessario alla costruzione di un nuovo Foro; siamo nel 54 a.C.
La realizzazione del complesso sarà inaugurata solo nel 46 a.C., ma rimarrà tuttavia incompleta, per essere terminata solo da Ottaviano dopo la morte del dittatore.
In pianta si mostra come un rettangolo allungato, circondato su tre lati da doppio portico colonnato; l’ingresso si apriva nel lato sud-est, al centro della piazza era posta la statua di Cesare a cavallo, mentre sul lato opposto chiudeva l’area il tempio di Venere Genitrice, costruito in seguito ad un voto fatto da Cesare dopo la battaglia del 48 a.C. contro Pompeo a Farsalo; la cella del tempio si chiudeva con un’abside in cui era la statua della dea. La scelta di questo culto era naturalmente legata al fatto che la dinastia Giulia vantava la sua discendenza da Enea, figlio di Venere.
Completato, come già detto, da Augusto, il complesso sarà poi completamente ristrutturato da Traiano, in concomitanza con la realizzazione del suo Foro; successivamente Diocleziano riparerà ai danni dell’incendio avvenuto sotto Carino nel 283.
Gli ultimi interventi di scavo hanno messo in luce, dopo aver eliminato alcune strutture pertinenti il quartiere alessandrino realizzato nel XVII sec., le fasi più antiche della zona: due tombe a pozzetto databili intorno all’ XI sec. a.C., probabilmente legate alla presenza di un agglomerato di capanne già in età protostorica.
Chiaro è sicuramente l’intervento di Cesare di sbancamento e livellamento della sella montuosa che univa Campidoglio e Quirinale, poi definitivamente spianata con Traiano.
Durante gli scavi sono state ritrovate varie porzioni del portico, parti di pavimentazione e resti di colonne, sebbene è quasi completamente sparita la decorazione marmorea, spoliata in età tardo antica per ricavarne calce. E’ stato però ritrovato un frammento in marmo decorato con delfini, stragali e dentelli, facente parte del Foro di Nerva. Si è ormai scavato tutto il perimetro del Foro, finora messo in luce solo per un terzo e sono chiare le delimitazioni con il Foro di Nerva.
Interessante è anche una lunga fognatura, che correva intorno al portico, per lo scolo delle acque, è in opera reticolata ed ha la copertura a cappuccina.
Purtroppo la copertura pavimentale della piazza forense, collegata al portico con una gradinata, è conservata solo per brevi tratti.
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