Dal 26 aprile l'arte riaparte in zona gialla

I musei ripartono. Dieci mostre da non perdere a Roma

Mosaico policromo parietale con nave e faro, II-III sec. d.C, Roma, Musei Capitolini, Antiquarium. Scoperto a Roma nel 1876 durante gli scavi per l’apertura di Via Nazionale, nel giardino di Palazzo Rospigliosi Pallavicini
 

Samantha De Martin

26/04/2021

Il marmo che si fa respiro, e rende vivi corpi e volti di fanciulle e imperatori della collezione Torlonia, incontra i mosaici dell’antica Roma, si mescola ai colori di Casa Balla, al rosso e all’oro di una Pompei splendente, bellissima tra le vestigia del Colosseo.
Passa dalla scultura, dalla pittura, dalla fotografia la ripartenza dei musei della capitale. Da oggi, mentre il giallo investe quasi tutta Italia dando il via libera alla ripartenza, la capitale invita il pubblico a ricongiungersi alla bellezza, tra mostre che ripartono e prossime inaugurazioni.
Visite estese anche al fine settimana, su prenotazione online e telefonica (da effettuare un giorno prima).
Se proprio non sapete da dove cominciare vi suggeriamo di fare un salto, entro il 2 maggio, ai Musei Capitolini per ammirare, ancora per una settimana, il celebre dipinto Ragazzo morso da un ramarro, parte dell'esposizione Il Tempo di Caravaggio. Capolavori della collezione Roberto Longhi. Ci sarà invece tempo fino al 9 maggio per ripercorrere le relazioni tra Pompei e Roma che rivivono al Colosseo, tra i cento reperti della mostra Pompei 79 d.C. Una storia romana.

La prima settimana di riapertura si concluderà il 2 maggio con la prima domenica del mese ad ingresso gratuito nei Musei Civici e nell’area del Circo Massimo.

• A Villa Caffarelli la più prestigiosa collezione privata di sculture antiche
La bellezza innocente della Fanciulla di Vulci sposa la grazia di Afrodite accovacciata. Il Ritratto del Vecchio da Otricoli, risalente al 50 a.C., con le rughe marcate su un viso dai tratti spigolosi, sembra tradire la vita austera del personaggio. Sono solo alcune delle 92 opere (delle 620 sculture parte della Collezione Torlonia) che tornano ad accogliere, fino al prossimo 29 giugno, il pubblico di Villa Caffarelli.
Nei nuovi spazi dei musei capitolini, tornati alla vita dopo oltre cinquanta anni, nell’allestimento firmato David Chipperfield Architects Milano rivive la più prestigiosa collezione privata di sculture antiche che il principe Alessandro Torlonia raccolse a partire dal 1875, e fino agli anni Quaranta del Novecento, nell’omonimo museo di via della Lungara.


I marmi della Collezione Torlonia, allestimento | Foto: © Oliver Astrologo | Courtesy Fondazione Torlonia, Electa, Bvlgari

• Alla Centrale Montemartini protagonista il mosaico
La Centrale Montemartini riparte con una nuova mostra che offre uno spaccato della società romana tra il I secolo a.C. e il IV d.C. La mostra Colori dei romani. I mosaici dalle collezioni capitoline, in programma dal 26 aprile al 15 settembre, porta all’attenzione del pubblico una selezione di antichi capolavori pavimentali e parietali di grande pregio, selezionati dalla collezione di mosaici di età romana presente nelle raccolte Capitoline.
In questo viaggio ci sarà spazio anche per gli esemplari più antichi, come il grande mosaico policromo a cassettoni, scoperto presso la Villa Casali al Celio.
Da non perdere lo straordinario mosaico parietale con la scena della partenza di una nave dal porto, preziosissimo ornamento della domus di Claudius Claudianus, che sorgeva sul Quirinale nella seconda metà del II secolo d.C.


Cornice di mosaico parietale con conchiglie, tessere di pasta vitrea, marmo di Carrara, conchiglie, metà I sec. d.C., Antiquarium Comunale. Scoperto a Roma durante i lavori di sbancamento della Velia per la realizzazione della Via dell’Impero


• A Palazzo Braschi Roma 1870-1915 
In occasione dei 150 anni di Roma Capitale, Palazzo Braschi celebra la città con una mostra che, attraverso oltre 600, tra opere e documenti, racconta la Roma “storica” e i suoi protagonisti. Gli scavi archeologici, le demolizioni e le ricostruzioni, finalizzate a definire il nuovo volto della neonata capitale del Regno, si affiancano ai mutamenti socio-culturali della nascente città moderna, fino alla drammatica cesura rappresentata dalla prima guerra mondiale.
Il tutto raccontato in una mostra, Nascita di una capitale. Roma 1870-1915, dal 4 maggio al 26 settembre.

• A Villa Borghese il ritorno di Back to nature

Dal 12 maggio l’arte contemporanea torna ad appropriarsi del parco di Villa Borghese, dove tutto è pronto per la seconda edizione di Back to Nature.
Installazioni di artisti di fama internazionale, da Loris Cecchini a Leandro Erlich, da Michelangelo Pistoletto e Pietro Ruffo a Marinella Senatore, coloreranno il Parco dei Daini e l’area di Piazza di Siena, oltre al Museo Carlo Bilotti che riaprirà al pubblico con la mostra Arte e Natura. Opere dalle collezioni capitoline di arte contemporanea.

• Al Museo Giovanni Barracco l’omaggio di Giosetta Fioroni e Letizia Battaglia a Dante 
Si chiama La Vita Nova: l’amore in Dante nello sguardo di dieci artiste la mostra che a partire dal 28 maggio ripercorrerà, al Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco, la celebre opera di Dante.
A rendere omaggio al Sommo poeta nel settecentenario dalla morte saranno dieci artiste contemporanee, tra le quali Giosetta Fioroni e Letizia Battaglia.

• Un Dante rock da Rhinoceros Gallery 
Uno spettacolo abbagliante, tra le monumentali visioni di un Inferno radioattivo e un Paradiso invaso di luce, prende forma, tra decine di figure, musica elettronica e miniature quattrocentesche, nelle sale di Rhinocheros Gallery. Il palazzo progettato per Alda Fendi da Jean Nouvel accoglie fino al 25 luglio un’originale rivisitazione della Divina Commedia, nata dall’intreccio del progetto fotografico EverAfter di Claudia Rogge e DANTE. In a private dream of Raffaele Curi.
Un consiglio: non dimenticate gli occhiali da sole.


Raffaele Curi, DANTE in a private dream of Raffaele Curi, Installation view | Foto: © Simone Liberanome

• Al MAXXI Casa Balla. Dalla casa all’universo e ritorno
In occasione dei 150 anni dalla nascita di Giacomo Balla, Roma omaggia il genio futurista con un doppio appuntamento. Per la prima volta, dal 17 giugno, apre al pubblico la straordinaria casa di via Oslavia nella quale il pittore visse e lavorò dal 1929 sino alla morte, trasformando l’abitazione di famiglia in laboratorio di sperimentazione fatto di pareti dipinte, mobili, utensili decorati, abiti disegnati dall’artista e parte di un caleidoscopico progetto totale.
Il secondo appuntamento riguarda la mostra tematica, a cura di Bartolomeo Pietromarchi e Domitilla Dardi, ospitata nella spettacolare galleria 5 del MAXXI.

• Alla Galleria Borghese con Tiziano e Lavinia Fontana
Anche la Galleria Borghese riparte dal 26 aprile, aprendo le sue sale, durante la prima settimana, in via del tutto eccezionale dal lunedì alla domenica.
Protagoniste della riapertura saranno due opere recentemente sottoposte ad interventi diagnostici e di restauro: Minerva in atto di abbigliarsi di Lavinia Fontana, per la prima volta esposto al pubblico nella sala X, e Venere che benda Amore di Tiziano nella sala XX.


Tiziano, Venere benda Amore, 1560-1565?, Olio su tela, 185 x 118 cm Roma, Galleria Borghese © Galleria Borghese

• A Palazzo Barberini un’Italia in-attesa 
Nella “stanza del leone”, che al tempo del giovane cardinale Antonio Barberini accoglieva uno degli animali esotici allevati a Palazzo, la riflessione sul tempo di dodici fotografi contemporanei si fa più intima e inattesa. Parte da questo ambiente, aperto per la prima volta al pubblico, o meglio dalla vicina Sala delle Colonne, la “mostra diffusa” tra le sale di Palazzo Barberini, a cura di Margherita Guccione, Carlo Birrozzi e Flaminia Gennari Santori, che, fino al 13 giugno, accompagnerà i visitatori attraverso alcuni ambienti inediti del museo romano.


Allestimento della mostra "Italia-in attesa" a Palazzo Barberini | Foto: © Alberto Novelli

• Al Museo dell’Ara Pacis le Radici di Josef Koudelka
Le dita di un’enorme mano scolpita in pietra emergono dal Tempio di Ercole ad Amman come a voler frugare tra le radici di un popolo la cui cultura il tempo non ha scalfito. È una delle cento spettacolari immagini del fotografo ceco Josef Koudelka, che, fino al 29 agosto, offriranno al pubblico dell’Ara Pacis un’originale interpretazione artistica dei più importanti siti archeologici della cultura greca e romana.


Amman, Giordania, 2012 © Josef Koudelka / Magnum Photos

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