Appuntamento dal 17 al 19 aprile
Dall'Art Week a Milano Fiera, inizia il conto alla rovescia per i 25 anni di Miart
Transmission miart 2020. Ph: Alessandro Furchino Capria. Art Direction: Mousse Agency
Francesca Grego
22/01/2020
Mentre a Bologna sta per alzarsi il sipario su Arte Fiera, Milano presenta l'edizione 2020 di Miart, l'evento fieristico che ha fatto dell'incontro tra arte moderna, arte contemporanea e design la propria bandiera. In qualche modo un ritratto del panorama creativo della città, dove da tempo l'avanguardia artistica dialoga con l'architettura e con la ricerca nel campo del design. Non è un caso quindi che tra i punti di forza di quest'anno ci sia l'osmosi tra le discipline, che si riflette nell'assenza di barriere tra gli spazi a loro riservati all'interno della Fiera di Milano, e lo stimolo al confronto produttivo tra ambiti tradizionalmente distinti.
Diretta per il quarto anno da Alessandro Rabottini con il sostegno di Intesa Sanpaolo come main partner, nel 2020 Miart compie 25 anni e li festeggia insieme a 181 gallerie provenienti da 20 paesi del mondo. Dal 17 al 19 aprile vedremo esposte le proposte di maestri del Moderno, noti artisti contemporanei, talenti emergenti, designer storicizzati e sperimentali, mentre al di fuori del padiglione 3 di fieramilanocity l'atteso appuntamento dell'Art Week vedrà la città animarsi attraverso un fitto calendario di inaugurazioni, mostre ed eventi legati all'arte.
Cinque le sezioni da esplorare negli stand milansi: Established Contemporary, Established Masters, Generations, Decades ed Emergent. Tra gli espositori troveremo prestigiose gallerie internazionali che per la prima volta hanno scelto Milano come vetrina o che vi fanno ritorno dopo lungo tempo (Gagosian, Gentil Carioca, Blank, Chantal Crousel, Jackson Design, Karsten Greve, Kadel Willborn, Nilufar, Franco Noero, Eva Presenhuber, Thomas Schulte), ma anche importanti conferme dalla scena italiana e globale, nonché influenti gallerie che hanno fatto dell'arte del XX secolo il proprio core businness. Il tutto selezionato da una squadra di curatori ampio e multidisciplinare, che ha visto collaborare con il team di Miart (Alberto Salvatori, Oda Albera, Attila Fattori Franchini) un nuovo Curatory Advisory Circle composto da curatori e curatrici internazionali attivi tra Europa, America e Africa (Joao Laia da Helsinki, Steven Lerner da New York, Nana Oforiatta Ayim da Accra, Florence Ostende da Londra, Fabian Schöneich da Berlino). Sessanta direttori di musei dell'Italia e del mondo, inoltre, parteciperanno a vario titolo alla tre giorni di aprile, come ospiti dei numerosi incontri aperti al pubblico o come giurati chiamati a dire la loro sui premi da assegnare agli artisti e alle gallerie.
E a proposito di riconoscimenti, una delle novità di quest'anno è la veste inedita pensata per il Premio On Demand by Snaporazverein, che sarà assegnato a un'opera performativa performativa prodotta in residenza presso la nuova Casa degli Artisti di Milano e presentato in Triennale durante l'Art Week. Nuovo è invece il Premio INNSiDE, sviluppato in collaborazione con l'Hotel INNSiDE by Melia Milano Torre Galfa, che andrà alla galleria con la migliore mostra personale o doppia personale sui temi dell'inclusione sociale, della sostenibilità ambientale, sulle trasformazioni globali contemporanee e su un nuovo concetto di identità.
Si preannuncia ricco e stimolante il programma di Miartalks organizzato in collaborazione con In Between Art Film: tre giornate di conversazioni aperte al pubblico che finora hanno portato a Milano 160 ospiti internazionali di alto profilo, come Paola Antonelli, Christian Marclay, Vivien M. Greene, Jessica Morgan, Chris Dercon, Elmgreen & Dragset, Massimiliano Gioni, Kasper König, Deyan Sudjic, Nancy Olnick and Giorgio Spanu, Alice Rawsthorn, Tony Chambers, Walid Raad, Zoë Ryan, Michael Anastassiades, Jeremy Deller, Stephanie Rosenthal e Hans Ulrich Obrist. Il calendario 2020 coinvolgerà circa 40 artisti, curatori, collezionisti di designer e pensatori, chiamati a offrire i propri contributi sul tema “l'esistenza dell'artista”.
Al di fuori degli spazi della fiera, i fermenti dell'arte si preparano a contagiare il grande pubblico con gli appuntamenti dell'Art Week. Da Oliafur Eliasson presso Fondazione Trussardi a Carla Accardi al Museo del Novecento, passando per Nairy Baghramiam alla GAM, Tania Bruguera al PAC, Liu Ye e Martin Kippenberger da Fondazione Prada, fino a Gauguin, Chagall, Matisse e Alessandro Pessoli al Museo Diocesano e le performance degli allievi del Marina Abramovic Institute alla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, le infinite sfumature del contemporaneo sono pronte a invadere la città.
Leggi anche:
• A Bologna tutto pronto per Arte Fiera
• Dal Barocco ai robot, le mostre di Milano 2020
Diretta per il quarto anno da Alessandro Rabottini con il sostegno di Intesa Sanpaolo come main partner, nel 2020 Miart compie 25 anni e li festeggia insieme a 181 gallerie provenienti da 20 paesi del mondo. Dal 17 al 19 aprile vedremo esposte le proposte di maestri del Moderno, noti artisti contemporanei, talenti emergenti, designer storicizzati e sperimentali, mentre al di fuori del padiglione 3 di fieramilanocity l'atteso appuntamento dell'Art Week vedrà la città animarsi attraverso un fitto calendario di inaugurazioni, mostre ed eventi legati all'arte.
Cinque le sezioni da esplorare negli stand milansi: Established Contemporary, Established Masters, Generations, Decades ed Emergent. Tra gli espositori troveremo prestigiose gallerie internazionali che per la prima volta hanno scelto Milano come vetrina o che vi fanno ritorno dopo lungo tempo (Gagosian, Gentil Carioca, Blank, Chantal Crousel, Jackson Design, Karsten Greve, Kadel Willborn, Nilufar, Franco Noero, Eva Presenhuber, Thomas Schulte), ma anche importanti conferme dalla scena italiana e globale, nonché influenti gallerie che hanno fatto dell'arte del XX secolo il proprio core businness. Il tutto selezionato da una squadra di curatori ampio e multidisciplinare, che ha visto collaborare con il team di Miart (Alberto Salvatori, Oda Albera, Attila Fattori Franchini) un nuovo Curatory Advisory Circle composto da curatori e curatrici internazionali attivi tra Europa, America e Africa (Joao Laia da Helsinki, Steven Lerner da New York, Nana Oforiatta Ayim da Accra, Florence Ostende da Londra, Fabian Schöneich da Berlino). Sessanta direttori di musei dell'Italia e del mondo, inoltre, parteciperanno a vario titolo alla tre giorni di aprile, come ospiti dei numerosi incontri aperti al pubblico o come giurati chiamati a dire la loro sui premi da assegnare agli artisti e alle gallerie.
E a proposito di riconoscimenti, una delle novità di quest'anno è la veste inedita pensata per il Premio On Demand by Snaporazverein, che sarà assegnato a un'opera performativa performativa prodotta in residenza presso la nuova Casa degli Artisti di Milano e presentato in Triennale durante l'Art Week. Nuovo è invece il Premio INNSiDE, sviluppato in collaborazione con l'Hotel INNSiDE by Melia Milano Torre Galfa, che andrà alla galleria con la migliore mostra personale o doppia personale sui temi dell'inclusione sociale, della sostenibilità ambientale, sulle trasformazioni globali contemporanee e su un nuovo concetto di identità.
Si preannuncia ricco e stimolante il programma di Miartalks organizzato in collaborazione con In Between Art Film: tre giornate di conversazioni aperte al pubblico che finora hanno portato a Milano 160 ospiti internazionali di alto profilo, come Paola Antonelli, Christian Marclay, Vivien M. Greene, Jessica Morgan, Chris Dercon, Elmgreen & Dragset, Massimiliano Gioni, Kasper König, Deyan Sudjic, Nancy Olnick and Giorgio Spanu, Alice Rawsthorn, Tony Chambers, Walid Raad, Zoë Ryan, Michael Anastassiades, Jeremy Deller, Stephanie Rosenthal e Hans Ulrich Obrist. Il calendario 2020 coinvolgerà circa 40 artisti, curatori, collezionisti di designer e pensatori, chiamati a offrire i propri contributi sul tema “l'esistenza dell'artista”.
Al di fuori degli spazi della fiera, i fermenti dell'arte si preparano a contagiare il grande pubblico con gli appuntamenti dell'Art Week. Da Oliafur Eliasson presso Fondazione Trussardi a Carla Accardi al Museo del Novecento, passando per Nairy Baghramiam alla GAM, Tania Bruguera al PAC, Liu Ye e Martin Kippenberger da Fondazione Prada, fino a Gauguin, Chagall, Matisse e Alessandro Pessoli al Museo Diocesano e le performance degli allievi del Marina Abramovic Institute alla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, le infinite sfumature del contemporaneo sono pronte a invadere la città.
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