Dal 23 al 29 gennaio sul piccolo schermo
Da Vincenzo Gemito all'ossessione dei nazisti per l'arte, la settimana in tv
Gemito. Lo scultore folle | Courtesy Rai 5
Samantha De Martin
23/01/2023
Simile all’anima della sua Napoli - capitale europea, meta degli ultimi fuochi del Grand Tour protesa verso il liberty di inizio secolo, ma anche città viscerale, piena di ombre e misteri, ancora intrisa delle vicissitudini di Caravaggio - la vita di Vincenzo Gemito ebbe lo stesso svolgimento di un film giallo.
L’artista che intinse la sua arte nel realismo di una società abitata da scugnizzi, zingare, popolane sarà al centro del documentario Gemito. Lo scultore folle, in onda mercoledì 25 gennaio alle 21.15 su Rai 5 per il ciclo Art Night.
Dai furti di capolavori perpetrati dai nazisti durante la seconda guerra mondiale al viaggio attraverso la vita e le opere di Hokusai, ecco gli appuntamenti della settimana da non perdere sul piccolo schermo.
Katsushika Hokusai, La Grande Onda, costa di Kanagawa, Dalla serie Trentasei vedute del monte Fuji (1830-1831 circa)
Sky Arte sull’onda di Hokusai e Modì
La settimana su Sky ha inizio con una storia d’amore tanto romantica quanto tragica nel finale. Mercoledì 25 gennaio alle 19.25 per la serie Artists in love - Amedeo Modigliani & Jeanne Hébuterne racconta attraverso materiali inediti la storia d'amore tra "Modì" e l'adorata compagna di una vita.
Giovedì 26 gennaio alle 21.15 Hokusai dal British Museum guida il pubblico tra la vita e le opere del pittore, classe 1760. L’artista giapponese, celebre soprattutto per La grande onda, più di ogni altro ha rivoluzionato la storia dell’arte moderna occidentale. Ad accompagnarci in questo viaggio attraverso il primo documentario inglese dedicato al maestro saranno studiosi appassionati e artisti che ne hanno subito l'influenza, tra i quali David Hockney e il pittore giapponese Ideguchi Yuki. Alla prima parte dedicata alla vita del pittore seguirà una visita esclusiva attraverso le sale della grande mostra del British Museum Hokusai: beyond the Great Wave. Incontreremo Tim Clark, curatore della mostra, e Roger Keyes, appassionato studioso che da quasi 50 anni si dedica allo studio delle stampe di Hokusai. Sfruttando le potenzialità del digitale esamineremo stampe e dipinti in nuovi modi, grazie ad anni di approfondimenti che permettono di indagare l'opera di Hokusai a 360 gradi.
Il Rinascimento nascosto. Presenze africane nell’arte | Courtesy Sky
In occasione della Giornata della Memoria, venerdì 27 gennaio, Sky Arte farà luce sull’ossessione dei nazisti per l’arte e sui numerosi furti di capolavori perpetrati durante la seconda guerra mondiale. Partendo dal trafugamento di grandi opere, operato su indicazione di Hitler, i tre episodi del documentario I nazisti e l’arte rubata cercheranno di scoprire cosa sia rimasto oggi di quel tesoro, ripercorrendo le storie dei protagonisti di quegli anni e le restituzioni effettuate in questi ultimi decenni.
Dal caso Gurlitt, uno straordinario ritrovamento di capolavori che nel 2010 ha riacceso l’attenzione sulla vicenda dei furti d’arte nazisti, ai "Monuments Men", eroi della lotta contro il grande furto d’arte nazista, a unire i vari episodi saranno le vicende delle opere distrutte perché considerate parte dell’arte cosiddetta “degenerata” (non rispondente ai canoni ariani) sottoposte talvolta a sequestro.
Protagonisti o comparse? Chi erano gli africani e gli afro-discendenti ritratti nelle opere d'arte, passati inosservati per secoli? Lo scopriremo, sabato 28 gennaio alle 13.25, grazie a Il Rinascimento Nascosto - Presenza africane nell'arte, il documentario che fruga tra le storie dei personaggi al centro di importanti capolavori d’arte custoditi nei musei e nelle chiese del mondo. Dipinti di Carpaccio e Veronese, e ancora Tiziano, Pontormo, Michelangelo e Vasari restituiscono infatti volti di personaggi i cui nomi, insieme a dettagli della loro esistenza, sono custoditi in archivi storici che restituiscono avvenimenti, testimonianze, esperienze più diverse.
Gemito. Lo scultore folle | Courtesy Rai 5
Gemito. Lo scultore folle. Un racconto su Rai 5
Chi era Vincenzo gemito? Un artista geniale o una mente malata illuminata ogni tanto dalla luce del talento? Un maestro legato al passato con la sua ricerca ossessiva di realismo, o un precursore della modernità che aveva intuito il destino dell’arte: portare il realismo verso l’assoluto ideale? Un trovatello abbandonato e plasmato dai chiaroscuri di Napoli, o un artista pienamente europeo del calibro di Rodin e Medardo Rosso?
A far luce sulla figura dello scultore, disegnatore e orafo napoletano sarà, mercoledì 25 gennaio alle 21.15, il documentario Gemito. Lo scultore folle.
Il documentario di Luigi Pingitore, prodotto da Persona Produzioni, in collaborazione con Rai Cultura, in onda su Rai 5 per il ciclo Art Night, ricostruisce la vita dell’artista come fosse lo svolgimento di un film giallo dove l’enigma è il protagonista stesso. Una data divide in due la vita di Gemito: il 20 agosto 1887, giorno del ricovero presso l’ospedale psichiatrico. Eppure, prima di allora, si collocano un esordio precocissimo in una bottega, a 7 anni, la frequentazione della Reale Accademia di Belle Arti da cui fugge, insofferente allo stile classicheggiante e mitografico e l’avventura parigina che apre a Gemito la strada verso un successo internazionale. Ma ci sono anche il ritorno a Napoli, la sofferta decisione di accettare la commissione per la statua del Carlo V in marmo che lo porterà a un periodo di autoreclusione fino al ricovero in manicomio e il rincontro con una Napoli che guarda al futuro, in questo viaggio in compagnia, tra gli altri, di Wanda Marasco, scrittrice e autrice di un romanzo dedicato a Gemito (Il genio dell’abbandono), Maria Simonetta De Marinis, docente e storica dell’arte, Sylvain Bellenger, direttore generale del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Paolo La Motta, scultore napoletano di tradizione “gemitiana”, Francesco Capasso, artista casertano di tradizione “anti gemitiana”.
Claude Monet, Soleil couchant à Etretat, 1883, Olio su tela, Musée des Beaux-Arts de Nancy
Su Arte tv uno sguardo su Claude Monet
Il padre dell’Impressionismo si racconta su Arte tv grazie a un documentario girato in occasione della mostra dedicata a Claude Monet al Museo Barberini di Potsdam, in Germania. Dalle celebri ninfee di Giverny alle impervie falesie di Etretat, dalla Gare Saint Lazare a Parigi alla Cattedrale di Rouen, lo scopo della sua pittura innovatrice era quello dipingere le bellezza delle cose così come si presentano ai nostri occhi.
L’artista che intinse la sua arte nel realismo di una società abitata da scugnizzi, zingare, popolane sarà al centro del documentario Gemito. Lo scultore folle, in onda mercoledì 25 gennaio alle 21.15 su Rai 5 per il ciclo Art Night.
Dai furti di capolavori perpetrati dai nazisti durante la seconda guerra mondiale al viaggio attraverso la vita e le opere di Hokusai, ecco gli appuntamenti della settimana da non perdere sul piccolo schermo.
Katsushika Hokusai, La Grande Onda, costa di Kanagawa, Dalla serie Trentasei vedute del monte Fuji (1830-1831 circa)
Sky Arte sull’onda di Hokusai e Modì
La settimana su Sky ha inizio con una storia d’amore tanto romantica quanto tragica nel finale. Mercoledì 25 gennaio alle 19.25 per la serie Artists in love - Amedeo Modigliani & Jeanne Hébuterne racconta attraverso materiali inediti la storia d'amore tra "Modì" e l'adorata compagna di una vita.
Giovedì 26 gennaio alle 21.15 Hokusai dal British Museum guida il pubblico tra la vita e le opere del pittore, classe 1760. L’artista giapponese, celebre soprattutto per La grande onda, più di ogni altro ha rivoluzionato la storia dell’arte moderna occidentale. Ad accompagnarci in questo viaggio attraverso il primo documentario inglese dedicato al maestro saranno studiosi appassionati e artisti che ne hanno subito l'influenza, tra i quali David Hockney e il pittore giapponese Ideguchi Yuki. Alla prima parte dedicata alla vita del pittore seguirà una visita esclusiva attraverso le sale della grande mostra del British Museum Hokusai: beyond the Great Wave. Incontreremo Tim Clark, curatore della mostra, e Roger Keyes, appassionato studioso che da quasi 50 anni si dedica allo studio delle stampe di Hokusai. Sfruttando le potenzialità del digitale esamineremo stampe e dipinti in nuovi modi, grazie ad anni di approfondimenti che permettono di indagare l'opera di Hokusai a 360 gradi.
Il Rinascimento nascosto. Presenze africane nell’arte | Courtesy Sky
In occasione della Giornata della Memoria, venerdì 27 gennaio, Sky Arte farà luce sull’ossessione dei nazisti per l’arte e sui numerosi furti di capolavori perpetrati durante la seconda guerra mondiale. Partendo dal trafugamento di grandi opere, operato su indicazione di Hitler, i tre episodi del documentario I nazisti e l’arte rubata cercheranno di scoprire cosa sia rimasto oggi di quel tesoro, ripercorrendo le storie dei protagonisti di quegli anni e le restituzioni effettuate in questi ultimi decenni.
Dal caso Gurlitt, uno straordinario ritrovamento di capolavori che nel 2010 ha riacceso l’attenzione sulla vicenda dei furti d’arte nazisti, ai "Monuments Men", eroi della lotta contro il grande furto d’arte nazista, a unire i vari episodi saranno le vicende delle opere distrutte perché considerate parte dell’arte cosiddetta “degenerata” (non rispondente ai canoni ariani) sottoposte talvolta a sequestro.
Protagonisti o comparse? Chi erano gli africani e gli afro-discendenti ritratti nelle opere d'arte, passati inosservati per secoli? Lo scopriremo, sabato 28 gennaio alle 13.25, grazie a Il Rinascimento Nascosto - Presenza africane nell'arte, il documentario che fruga tra le storie dei personaggi al centro di importanti capolavori d’arte custoditi nei musei e nelle chiese del mondo. Dipinti di Carpaccio e Veronese, e ancora Tiziano, Pontormo, Michelangelo e Vasari restituiscono infatti volti di personaggi i cui nomi, insieme a dettagli della loro esistenza, sono custoditi in archivi storici che restituiscono avvenimenti, testimonianze, esperienze più diverse.
Gemito. Lo scultore folle | Courtesy Rai 5
Gemito. Lo scultore folle. Un racconto su Rai 5
Chi era Vincenzo gemito? Un artista geniale o una mente malata illuminata ogni tanto dalla luce del talento? Un maestro legato al passato con la sua ricerca ossessiva di realismo, o un precursore della modernità che aveva intuito il destino dell’arte: portare il realismo verso l’assoluto ideale? Un trovatello abbandonato e plasmato dai chiaroscuri di Napoli, o un artista pienamente europeo del calibro di Rodin e Medardo Rosso?
A far luce sulla figura dello scultore, disegnatore e orafo napoletano sarà, mercoledì 25 gennaio alle 21.15, il documentario Gemito. Lo scultore folle.
Il documentario di Luigi Pingitore, prodotto da Persona Produzioni, in collaborazione con Rai Cultura, in onda su Rai 5 per il ciclo Art Night, ricostruisce la vita dell’artista come fosse lo svolgimento di un film giallo dove l’enigma è il protagonista stesso. Una data divide in due la vita di Gemito: il 20 agosto 1887, giorno del ricovero presso l’ospedale psichiatrico. Eppure, prima di allora, si collocano un esordio precocissimo in una bottega, a 7 anni, la frequentazione della Reale Accademia di Belle Arti da cui fugge, insofferente allo stile classicheggiante e mitografico e l’avventura parigina che apre a Gemito la strada verso un successo internazionale. Ma ci sono anche il ritorno a Napoli, la sofferta decisione di accettare la commissione per la statua del Carlo V in marmo che lo porterà a un periodo di autoreclusione fino al ricovero in manicomio e il rincontro con una Napoli che guarda al futuro, in questo viaggio in compagnia, tra gli altri, di Wanda Marasco, scrittrice e autrice di un romanzo dedicato a Gemito (Il genio dell’abbandono), Maria Simonetta De Marinis, docente e storica dell’arte, Sylvain Bellenger, direttore generale del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Paolo La Motta, scultore napoletano di tradizione “gemitiana”, Francesco Capasso, artista casertano di tradizione “anti gemitiana”.
Claude Monet, Soleil couchant à Etretat, 1883, Olio su tela, Musée des Beaux-Arts de Nancy
Su Arte tv uno sguardo su Claude Monet
Il padre dell’Impressionismo si racconta su Arte tv grazie a un documentario girato in occasione della mostra dedicata a Claude Monet al Museo Barberini di Potsdam, in Germania. Dalle celebri ninfee di Giverny alle impervie falesie di Etretat, dalla Gare Saint Lazare a Parigi alla Cattedrale di Rouen, lo scopo della sua pittura innovatrice era quello dipingere le bellezza delle cose così come si presentano ai nostri occhi.
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