A Lugano la fiera dell’arte su carta
Da Raffaello a William Kentridge: arriva Wop Art Fair
Courtesy WopArt Fair |
WopArt Fair 2016
Francesca Grego
22/08/2017
In principio fu la carta: papiro o pergamena, di gelso, canapa o bambù. Già dal Trecento il disegno su carta fu “fondamento di tutte le arti”, alla base di piccoli quadri o cicli pittorici monumentali.
Ma Works on Paper Art Fair, a Lugano dal 14 al 17 settembre, aggiunge al valore storico del disegno una nuova prospettiva: quella dell’autonomia estetica dell’opera su carta, rappresentata in tutta la sua ricchezza in un assortimento di lavori che spazia dall’antico al contemporaneo, abbracciando tecniche e linguaggi differenti.
Dopo il successo della prima edizione, apprezzata da ben 5000 visitatori, la fiera diretta da Luigi Belluzzi torna con le proposte di 62 gallerie basate in 11 paesi.
In esposizione disegni e incisioni antiche, libri d’artista, acquerelli, stampe orientali, carte di artisti contemporanei. Tra i più quotati, Raffaello e Guercino, Andy Warhol e Roy Lichtenstein, ma anche Renoir, Mirò, Klee, Mario Schifano e Mimmo Paladino, fino ai writer Mr Brainwash e Bansky.
Quattro i focus espositivi di quest’anno: 1930-1970: la fotografia d’avanguardia in Italia dalla collezione Prelz, a cura di Walter Guadagnini e Camera – Centro Italiano per la Fotografia di Torino; I mille volti del Kabuki, con una selezione di stampe giapponesi dal Museo delle Culture di Lugano. E ancora, opere su carta e libri d’artista dal Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato e l’installazione Storie Rosse di Emilo Isgrò (1974), composta da 10 pezzi e raramente visibile al pubblico prima d’ora.
Nella giornata inaugurale i grandi collezionisti potranno fruire di una preview dedicata, dopodiché gli spazi del Centro Esposizioni si apriranno ai visitatori con un’offerta di opere ricca e variegata, ma anche per conversazioni e lectio magistralis con artisti come Joseph Kosuth, Paolo Canevari e lo stesso Isgrò, collezionisti come Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e Massimo Prelz, interventi del neuroscienziato Edoardo Boncinelli e della filosofa Lina Bertola, da seguire anche in streaming sul sito della manifestazione (www.wopart.eu).
Per i nuovi collezionisti sarà attivo un nuovo servizio di art advisory personalizzato, con consulenze a tutto tondo su ogni aspetto dell’attività.
Fuori dai padiglioni fieristici, la città di Lugano sarà animata da un nutrito programma di incontri e mostre, annunciato da tre installazioni di Container Lab nella centrale via Nassa.
Una scommessa vincente, quella di WopArt Fair: l’arte su supporto cartaceo è una nicchia che sta conquistando un interesse sempre maggiore grazie alla relativa accessibilità dei prezzi e all’espansione dell’offerta, complici la crescente popolarità della fotografia e la rivalutazione della stampa d’arte.
“Il mercato delle opere su carta sta crescendo – ha commentato Paolo Manazza, presidente del comitato scientifico insieme a Giandomenico Di Marzio. “Le case d’asta Sotheby’s e Christie’s hanno sviluppato cataloghi dedicati di works on paper e negli ultimi cinque anni nelle vendite a New York e a Londra sono state aggiudicate opere su carta per un controvalore di 178 milioni di dollari”.
“Da Rembrandt a Canaletto, da Mimmo Rotella a William Kentridge, il processo creativo nasce da un foglio di carta, da un lapis o da una matita”, ha aggiunto Di Marzio: “Sapremmo ben poco dell’arte se non potessimo partire da qui”.
Ma Works on Paper Art Fair, a Lugano dal 14 al 17 settembre, aggiunge al valore storico del disegno una nuova prospettiva: quella dell’autonomia estetica dell’opera su carta, rappresentata in tutta la sua ricchezza in un assortimento di lavori che spazia dall’antico al contemporaneo, abbracciando tecniche e linguaggi differenti.
Dopo il successo della prima edizione, apprezzata da ben 5000 visitatori, la fiera diretta da Luigi Belluzzi torna con le proposte di 62 gallerie basate in 11 paesi.
In esposizione disegni e incisioni antiche, libri d’artista, acquerelli, stampe orientali, carte di artisti contemporanei. Tra i più quotati, Raffaello e Guercino, Andy Warhol e Roy Lichtenstein, ma anche Renoir, Mirò, Klee, Mario Schifano e Mimmo Paladino, fino ai writer Mr Brainwash e Bansky.
Quattro i focus espositivi di quest’anno: 1930-1970: la fotografia d’avanguardia in Italia dalla collezione Prelz, a cura di Walter Guadagnini e Camera – Centro Italiano per la Fotografia di Torino; I mille volti del Kabuki, con una selezione di stampe giapponesi dal Museo delle Culture di Lugano. E ancora, opere su carta e libri d’artista dal Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato e l’installazione Storie Rosse di Emilo Isgrò (1974), composta da 10 pezzi e raramente visibile al pubblico prima d’ora.
Nella giornata inaugurale i grandi collezionisti potranno fruire di una preview dedicata, dopodiché gli spazi del Centro Esposizioni si apriranno ai visitatori con un’offerta di opere ricca e variegata, ma anche per conversazioni e lectio magistralis con artisti come Joseph Kosuth, Paolo Canevari e lo stesso Isgrò, collezionisti come Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e Massimo Prelz, interventi del neuroscienziato Edoardo Boncinelli e della filosofa Lina Bertola, da seguire anche in streaming sul sito della manifestazione (www.wopart.eu).
Per i nuovi collezionisti sarà attivo un nuovo servizio di art advisory personalizzato, con consulenze a tutto tondo su ogni aspetto dell’attività.
Fuori dai padiglioni fieristici, la città di Lugano sarà animata da un nutrito programma di incontri e mostre, annunciato da tre installazioni di Container Lab nella centrale via Nassa.
Una scommessa vincente, quella di WopArt Fair: l’arte su supporto cartaceo è una nicchia che sta conquistando un interesse sempre maggiore grazie alla relativa accessibilità dei prezzi e all’espansione dell’offerta, complici la crescente popolarità della fotografia e la rivalutazione della stampa d’arte.
“Il mercato delle opere su carta sta crescendo – ha commentato Paolo Manazza, presidente del comitato scientifico insieme a Giandomenico Di Marzio. “Le case d’asta Sotheby’s e Christie’s hanno sviluppato cataloghi dedicati di works on paper e negli ultimi cinque anni nelle vendite a New York e a Londra sono state aggiudicate opere su carta per un controvalore di 178 milioni di dollari”.
“Da Rembrandt a Canaletto, da Mimmo Rotella a William Kentridge, il processo creativo nasce da un foglio di carta, da un lapis o da una matita”, ha aggiunto Di Marzio: “Sapremmo ben poco dell’arte se non potessimo partire da qui”.
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