DA CARPACCIO A CANALETTO
18/11/2004
Cinquanta capolavori, per la prima volta esposti in Italia, databili tra il Trecento e l’Ottocento, quasi tutti fino ad oggi ignoti alla critica.
Le opere sono state scelte tra le 200 che costituiscono la collezione di maestri Italiani del Museo Nazionale di Belgrado, il più importante della Serbia e di tutta l’area balcanica.
L’esposizione, accolta nella Sala delle Belle Arti della Pinacoteca, costituisce il più recente momento dello scambio culturale che ha visto particolarmente attiva Bologna nel corso dell’ultimo decennio.
La parte più rilevante della collezione è costituita da opere di scuola veneta: dai maestri del Trecento, a Carpaccio, Tintoretto, Bassano fino ai grandi vedutisti: come Canaletto, Guardi e Marieschi. Non mancano opere emiliane, tra cui un Bagnacavallo e un Creti, lombarde e toscane con Giovanni di Paolo, Paolo di Giovanni Fei, Spinello Aretino e romane con qualche ‘puntata’ a Napoli, Genova, e in altri centri della penisola.
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