Cenni biografici
Il dio Bacco di Caravaggio
11/04/2003
Caravaggio (1571-1610), un' artista geniale nella pittura, violento nella vita. Una gloria precoce, una morte prematura e solitaria, una vita attraversata da continue polemiche sul suo modo di dipingere, un alternarsi di condanne e profondo entusiasmo.
Michelangelo Merisi nasce a Caravaggio nel 1571. Nel 1584 è apprendista nelle bottega di Simone Paterzano allievo di Tiziano. La sua prima formazione quindi risente del clima veneto-lombardo segnato da Savoldo, Moretto, Lorenzo Lotto. Si trasferisce a Roma nel 1590 dove lavora presso Giuseppe Cesari, pittore specializzato nelle composizioni di fiori e frutta e in temi religiosi. In generale, questi primi anni romani nella vita dell'artista rimangono oscuri.
Si ammala e viene ricoverato in ospedale. Nel 1957 gli vengono commissionate alcune tele per la cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi ("Vocazione e martirio di San Matteo", "San Matteo e l'angelo") che lo rendono celebre e contestato allo stesso tempo. Infatti l'ultima viene giudicata irriverente. Intanto vanta importanti committenti come i Doria e i Giustiniani.
Realizza opere importantissime come la "Crocifissione di San Pietro" e la "Conversione di San Paolo" nel 1601, nel 1604 la "Madonna dei pellegrini o di Loreto", nel 1605, la "Morte della Vergine". Nel 1603 viene arrestato dopo un processo in cui lo si accusa di aver scritto alcune poesie diffamatorie nei confronti del pittore Giovanni Baglione . Ottiene la libertà condizionata solo grazie all'ambasciatore del re di Francia. Nel 1604 Karel Van Mander nel suo "Libro della Pittura" parla di Caravaggio come pittore celebre. Contemporaneamente l'artista è protagonista di risse, denunce alla polizia, processi. Condannato per porto d'armi abusivo, dopo aver ferito un cancelliere in tribunale, l'artista lombardo si rifugia a Genova. Nel 1606, dopo una partita di pallacorda (il tennis dei nostri giorni) uccide il suo avversario. Per questo riceve il "bando capitale" (chiunque può eseguire la sentenza di morte) ed è costretto a fuggire, prima a Palestrina e poi nell'Italia meridionale.
Nel 1607 esegue a Napoli la "Flagellazione di Cristo", le "Sette opere di misericordia". Nel 1608 si reca a Malta dove dipinge la "Decollazione di san Giovanni Battista" e viene accolto nell'ordine dei Cavalieri. Quando però viene indetta un'inchiesta sui motivi del suo esilio da Roma, Caravaggio scappa in Sicilia dove, vagabondando da un luogo ad un altro, dipinge il "Seppellimento di Santa Lucia" a Siracusa, la "Resurrezione di Lazzaro" e l'"Adorazione dei pastori", una "Natività" a Palermo. Nel 1609 torna a Napoli dove viene aggredito e gravemente ferito. Convalescente, nel 1610 si imbarca per lo Stato Pontificio, mentre era stata inoltrata da amici potenti la richiesta di grazia. Per un errore viene arrestato alla frontiera di Porto Ercole e, liberato due giorni dopo, in preda alla febbre, probabilmente per malaria, si ferma in una locanda dove muore, in solitudine, pochi giorni prima che fosse annunciata la grazia ricevuta.
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