C'era una volta ...un museo

La Rocca di Mondavio
22/05/2002
Abbiamo incontrato Claudio De Santi, direttore del Museo della Rievocazione storica di Mondavio, un’istituzione che offre la possibilità di attraversare il tempo e la storia per accedere ad un mondo particolare e ricco di fascino.
Come è nata l’idea di questo singolare progetto?
C.D.S. “Il museo nasce nel 1962 da una brillante idea del primo presidente della Pro Loco di Mondavio, il professor Mascherucci, che pensò di utilizzare le ricchezze artistiche del posto in maniera innovativa al fine di presentare la nostra località al mondo della scuola e al mercato turistico estivo.
Il Museo di Rievocazione Storica non è un luogo in cui sono conservate opere d’arte, ma un progetto finalizzato a scopo didattico ed educativo per far rivivere al turista, ma soprattutto ai ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori quella che poteva essere la vita, il quotidiano di una corte rinascimentale all’interno di un castello rinascimentale”.
Quali sono le sezioni in cui si articola il percorso nel museo?
C.D.S. “Il museo è situato all’interno della rocca roveresca, massima espressione dell’architettura del primo rinascimento italiano, ed è allestito in quattro sezioni. La prima sezione è quella rievocativa e presenta sale con diverse ambientazioni: la sala del convivio, della tortura, la sala del forno, il deposito delle munizioni, la stalla. La seconda sezione, collocata al V piano della rocca, si può definire più scientifica ed è costituita da un’esposizione di armi da scavo, armature e armi bianche da difesa e d’attacco che vanno dall’VIII al XVI secolo.
Subito fuori la rocca nel fossato abbiamo allestito una mostra di macchine da guerra, sono dodici apparati bellici perfettamente funzionanti e ricostruiti fedelmente su disegni originali di Francesco di Giorgio Martini. Infine si entra in una piazza coperta, il Rivellino, dove è possibile ammirare un vero e proprio parco artiglierie costituito da antiche armi da fuoco databili dal XV al XVII sec.: archibugi, bombarde fucili e cannoni”.
Come è organizzata la gestione del museo?
C.D.S. “Il proprietario di queste sezioni museali è l’amministrazione comunale, noi come associazione di volontariato abbiamo una regolare convenzione ormai da più di dieci anni e quindi ci occupiamo quasi di tutto; curiamo la gestione e la manutenzione ordinaria mentre l’amministrazione pubblica organizza l’amministrazione straordinaria.
La vita del museo è strettamente legata alla nostra associazione, cioè la Pro Loco, che lavora su quattro ambiti ben distinti: il primo quello turistico dispone di un ufficio aperto tutto l’anno ed è il centro di accoglienza per il turista e nello stesso tempo il punto nevralgico dell’organizzazione. Il secondo settore riguarda la gestione dei musei più la Pinacoteca che è situata nel Chiostro francescano. La terza attività riguarda la grande festa della Rievocazione Storica che si tiene ogni anno il 13-14-15 agosto. Infine abbiamo il gruppo storico che si esibisce ogni anno in numerosi spettacoli a livello nazionale e internazionale”.
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