Guida al calendario della prossima stagione
12 mostre da vedere in Italia nel 2024
Edvard Munch, Starry Night Wanderer | © Munch Museet, Oslo
Francesca Grego
04/01/2024
Tra grandi mostre, nomi prestigiosi e tanti prestiti internazionali, la scena espositiva del 2024 promette bene. Picasso, Munch, Mirò, Monet, Van Gogh, Toulouse-Lautrec sono alcuni dei protagonisti dello spettacolo, accanto a movimenti come i Preraffaelliti e i Macchiaioli, sempre più amati dal pubblico, e influenti protagonisti dell'arte recente e contemporanea, da Willem de Kooning ad Anselm Kiefer.
Ecco gli appuntamenti da tenere d'occhio nei prossimi mesi.
Francisco Goya, Il parasole, 1777, Olio su tela, Madrid, Museo del Prado
Goya e Caravaggio: verità e ribellione. Roma, Musei Capitolini, dal 9 gennaio al 25 febbraio
Un dialogo inatteso inaugura la stagione espositiva romana. Tre secoli separano Caravaggio e Goya, due grandi innovatori che si preparano a stupire i visitatori dei Musei Capitolini con un intrigante gioco di rimandi. L’occasione è l’arrivo del celebre dipinto El quitasol (Il parasole) di Goya dal Prado di Madrid, che dal museo romano riceverà in prestito l’Anima beata di Guido Reni. Nella Pinacoteca Capitolina El quitasol si confronterà con il capolavoro la Buona Ventura di Caravaggio, in una conversazione tra giganti dal titolo “Verità e Ribellione”.
Odoardo Borrani, Le cucitrici di camicie rosse, 1863. Collezione privata
I Macchiaioli. Brescia, Palazzo Martinengo, dal 20 gennaio al 9 giugno
Oltre cento dipinti per raccontare una rivoluzione: arriveranno da esclusive collezioni private e prestigiosi musei della Penisola le opere scelte per ripercorrere l’avventura dei Macchiaioli nello storico palazzo bresciano. Tra i protagonisti, Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Vincenzo Cabianca, Odoardo Borrani, presenti con opere chiave in grado di rappresentare l’intera parabola del movimento della Macchia.
Joan Mirò, Le lézard aux plumes d'or
Mirò – La gioia del colore. Catania, Palazzo della Cultura, dal 20 gennaio al 7 luglio
La straripante creatività di un maestro del Novecento accende l’inverno siciliano: terzo capitolo di una serie di mostre che ha celebrato l’artista catalano a 40 anni dalla morte e a 130 dalla nascita, l’esposizione catanese restituisce il ritratto di un talento dai mille volti, tenuti insieme dalla passione per l’arte e per la libertà. Nel percorso curato da Achille Bonito Oliva, vedremo 100 opere tra dipinti, grafiche, sculture, ceramiche, ma anche video e fotografie, per conoscere da vicino un’icona del Surrealismo.
Pablo Picasso, La lecture de la lettre [Parigi], 1921. Olio su tela, 184 x 105 cm. Musée national Picasso-Paris. Dation Pablo Picasso, 1979. MP72 © Succession Picasso – Gestion droits d’auteur by SIAE 2023. Photo © RMN-Grand Palais (Musée national Picasso-Paris) / Mathieu Rabeau
Picasso. La metamorfosi della figura. Milano, Mudec, dal 22 febbraio al 30 giugno
“L’art négre? Connais pas”, rispose Picasso a un critico d’arte con impassibile faccia tosta. Ma il suo atelier era pieno di sculture e maschere africane, che lo ispirarono nell'inventare un linguaggio artistico di dirompente novità. Il Mudec prova a ricostruire la vera storia dell’attrazione di Picasso per l’arte africana, in una mostra che segue l’evoluzione del suo stile passo dopo passo. In arrivo dipinti, sculture e disegni dai maggiori musei europei, con un focus sulla genesi del rivoluzionario capolavoro delle Demoiselles d’Avignon.
L’omaggio di Milano a Picasso (che nel 2023 ha celebrato i 50 anni dalla morte) non finisce qui. Dal 20 settembre 2024 al 2 febbraio 2025 a Palazzo Reale la mostra Picasso, lo straniero riporterà alla luce la curiosa storia della sua condizione di immigrato in Francia, dove trascorse per gran parte della vita senza mai prendere la cittadinanza. Sono circa 80 le opere attese, in un progetto costruito attorno ai temi dell’accoglienza e della relazione con l’altro.
Vincent van Gogh, L'arlesiana (Madame Ginoux), 1890, olio su tela, 50 x 60 cm, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea © Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea. Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo
Van Gogh. Trieste, Museo Revoltella, dal 22 febbraio al 30 giugno
Il maestro dei Girasoli fa tappa a Trieste in una mostra creata in collaborazione con il Kröller-Müller Museum di Otterlo, che nei Paesi Bassi conserva una delle più grandi collezioni di opere di Van Gogh. Se a Roma ha attratto 600 mila visitatori, a Trieste il progetto si arricchisce di un’attesa novità: per la prima volta dopo 134 anni, potremo vedere insieme i ritratti di Monsieur e Madame Ginoux (nota come l’Arlesiana), i proprietari del leggendario caffè di Arles. Intorno, altri 50 capolavori, nonché video e materiali per saperne di più sul celebre pittore olandese.
Henri de Toulouse-Lautrec, Le Divan japonais, affiche, 1893, Litografia su carta, 60 x 79 cm, 79 x 60, Collezione Michel & Sonja Langenstein, Svizzera
Toulouse-Lautrec. Rovigo, Palazzo Roverella, dal 23 febbraio al 30 giugno
In collaborazione con il Musée Toulouse-Lautrec di Aby, in Francia, una full immersion nelle atmosfere del maestro della Belle Époque. Con la magica Parigi fin de siécle sullo sfondo, l’opera di Henri de Toulouse-Lautrec prenderà forma in un racconto a 360 gradi, dalle celebri affiche che hanno scritto la storia della grafica (e non solo), a dipinti, pastelli, acquerelli, disegni preparatori, che brilleranno nel confronto con i lavori di altri artisti dello stesso periodo.
Frederic Leighton, Lezione di musica (dettaglio), 1877. Olio su tela. Guildhall Art Gallery, London
Preraffaelliti. Rinascimento moderno. Forlì, Musei di San Domenico, dal 24 febbraio al 30 giugno
Romantici e ribelli, i Preraffaelliti hanno conquistato il pubblico contemporaneo ancor più degli spettatori vittoriani. Ora tornano in scena a Forlì, in una mostra che, per la prima volta, indagherà sui loro legami con la grande arte italiana. Oltre 300 opere racconteranno l’avventura di Dante Gabriel Rossetti, John Everett Millais e compagni ai Musei di San Domenico: dipinti, sculture, disegni, fotografie, ma anche mobili, tessuti, ceramiche e gioielli, per tuffarsi nell’irresistibile estetica del movimento ottocentesco.
Claude Monet, Ninfee, 1916-1919 circa. Olio su tela, 130x152 cm. Parigi, Musée Marmottan Monet, lascito Michel Monet, 1966. Inv. 5098 (© Musée Marmottan Monet, Paris)
Monet. Padova, Centro Culturale Altinate San Gaetano, dal 9 marzo al 4 agosto
Ci saranno le gigantesche Ninfee, ma anche i riflessi del cielo nelle acque del Tamigi, i paesaggi idillici di Argenteuil e il ritratto del figlio Michel. Il maestro dell’Impressionismo approda a Padova per l’ultima tappa del suo tour italiano con oltre 50 capolavori provenienti dal Musée Marmottan di Parigi: i più amati, quelli che Monet volle tenere con sé fino alla fine, nella leggendaria casa tra i fiori a Giverny.
Anselm Kiefer, Dáphnē (Dafne), 2008-2011. Copyright © Anselm Kiefer. Photo Georges Poncet
Anselm Kiefer. Angeli caduti. Firenze, Palazzo Strozzi, dal 22 marzo al 28 luglio
Un viaggio completo nel mondo di uno degli artisti più significativi del nostro tempo, tra dipinti, installazioni, sculture, fotografie: debutta così il 2024 di Palazzo Strozzi, che prosegue la sua indagine tra i grandi del contemporaneo. Nel cuore di Firenze, in dialogo con le architetture del Rinascimento, troveremo le opere iconiche dell’artista tedesco ma anche nuove produzioni, tra cui una monumentale installazione site specific concepita per il cortile del palazzo.
Willem de Kooning in his East Hampton Studio, New York, 1971. Photograph by Dan Budnik © 2024 The Estate of Dan Budnik. All Rights Reserved I Courtesy Gallerie dell'Accademia, Venezia
Willem de Kooning e l'Italia. Venezia, Gallerie dell’Accademia, dal 17 aprile al 15 settembre
Accanto a Jackson Pollock, Willem de Kooning è stato uno dei principali protagonisti dell’Espressionismo astratto e dell’arte americana del XX secolo. Nel 1926 emigrò clandestinamente dall’Olanda negli Stati Uniti e nel ’59 per il suo primo viaggio fuori dall’America scelse l’Italia, dove sarebbe tornato ancora dieci anni dopo. Per la prima volta una mostra indaga l’impatto di questi soggiorni sull’arte di de Kooning, con prestigiosi prestiti rappresentativi di quasi trent’anni di ricerche. “De Kooning ha sempre affermato, nelle interviste e nella corrispondenza personale, di avere un legame elettivo con l’Italia”, racconta il co-curatore Mario Codognato: “Le due serie di lavori più significativi eseguiti a Roma, i Black and White Rome Drawings e le sculture, sono state molto importanti nella sua carriera, anche se poco studiate. Ci auguriamo che questa mostra le ricontestualizzi”.
Edvard Munch, The Sun, 1910–13. Oil on canvas, 163.5 × 202.5 cm. Munchmuseet, Oslo
Munch. Milano, Palazzo Reale, da ottobre 2024 a febbraio 2025
Il 23 gennaio 2024 ricorreranno gli 80 anni dalla morte di Edvard Munch. Dopo 40 anni di assenza dalla scena espositiva milanese, il maestro norvegese approda a Palazzo Reale per una grande mostra in collaborazione con il Munch Museet di Oslo. Riflettori puntati dunque sulle inquietudini dell’autore dell’Urlo e sui suoi colori di sapore espressionista, ma anche sulla natura del Nord, specchio delle emozioni dell’artista. Con prestiti prestigiosi, l’esposizione milanese promette di ripercorrere l’intera parabola del pittore scandinavo, per arrivare fino al cuore della sua arte.
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Odoardo Borrani, Le cucitrici di camicie rosse, 1863. Collezione privata
I Macchiaioli. Brescia, Palazzo Martinengo, dal 20 gennaio al 9 giugno
Oltre cento dipinti per raccontare una rivoluzione: arriveranno da esclusive collezioni private e prestigiosi musei della Penisola le opere scelte per ripercorrere l’avventura dei Macchiaioli nello storico palazzo bresciano. Tra i protagonisti, Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Vincenzo Cabianca, Odoardo Borrani, presenti con opere chiave in grado di rappresentare l’intera parabola del movimento della Macchia.
Joan Mirò, Le lézard aux plumes d'or
Mirò – La gioia del colore. Catania, Palazzo della Cultura, dal 20 gennaio al 7 luglio
La straripante creatività di un maestro del Novecento accende l’inverno siciliano: terzo capitolo di una serie di mostre che ha celebrato l’artista catalano a 40 anni dalla morte e a 130 dalla nascita, l’esposizione catanese restituisce il ritratto di un talento dai mille volti, tenuti insieme dalla passione per l’arte e per la libertà. Nel percorso curato da Achille Bonito Oliva, vedremo 100 opere tra dipinti, grafiche, sculture, ceramiche, ma anche video e fotografie, per conoscere da vicino un’icona del Surrealismo.
Pablo Picasso, La lecture de la lettre [Parigi], 1921. Olio su tela, 184 x 105 cm. Musée national Picasso-Paris. Dation Pablo Picasso, 1979. MP72 © Succession Picasso – Gestion droits d’auteur by SIAE 2023. Photo © RMN-Grand Palais (Musée national Picasso-Paris) / Mathieu Rabeau
Picasso. La metamorfosi della figura. Milano, Mudec, dal 22 febbraio al 30 giugno
“L’art négre? Connais pas”, rispose Picasso a un critico d’arte con impassibile faccia tosta. Ma il suo atelier era pieno di sculture e maschere africane, che lo ispirarono nell'inventare un linguaggio artistico di dirompente novità. Il Mudec prova a ricostruire la vera storia dell’attrazione di Picasso per l’arte africana, in una mostra che segue l’evoluzione del suo stile passo dopo passo. In arrivo dipinti, sculture e disegni dai maggiori musei europei, con un focus sulla genesi del rivoluzionario capolavoro delle Demoiselles d’Avignon.
L’omaggio di Milano a Picasso (che nel 2023 ha celebrato i 50 anni dalla morte) non finisce qui. Dal 20 settembre 2024 al 2 febbraio 2025 a Palazzo Reale la mostra Picasso, lo straniero riporterà alla luce la curiosa storia della sua condizione di immigrato in Francia, dove trascorse per gran parte della vita senza mai prendere la cittadinanza. Sono circa 80 le opere attese, in un progetto costruito attorno ai temi dell’accoglienza e della relazione con l’altro.
Vincent van Gogh, L'arlesiana (Madame Ginoux), 1890, olio su tela, 50 x 60 cm, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea © Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea. Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo
Van Gogh. Trieste, Museo Revoltella, dal 22 febbraio al 30 giugno
Il maestro dei Girasoli fa tappa a Trieste in una mostra creata in collaborazione con il Kröller-Müller Museum di Otterlo, che nei Paesi Bassi conserva una delle più grandi collezioni di opere di Van Gogh. Se a Roma ha attratto 600 mila visitatori, a Trieste il progetto si arricchisce di un’attesa novità: per la prima volta dopo 134 anni, potremo vedere insieme i ritratti di Monsieur e Madame Ginoux (nota come l’Arlesiana), i proprietari del leggendario caffè di Arles. Intorno, altri 50 capolavori, nonché video e materiali per saperne di più sul celebre pittore olandese.
Henri de Toulouse-Lautrec, Le Divan japonais, affiche, 1893, Litografia su carta, 60 x 79 cm, 79 x 60, Collezione Michel & Sonja Langenstein, Svizzera
Toulouse-Lautrec. Rovigo, Palazzo Roverella, dal 23 febbraio al 30 giugno
In collaborazione con il Musée Toulouse-Lautrec di Aby, in Francia, una full immersion nelle atmosfere del maestro della Belle Époque. Con la magica Parigi fin de siécle sullo sfondo, l’opera di Henri de Toulouse-Lautrec prenderà forma in un racconto a 360 gradi, dalle celebri affiche che hanno scritto la storia della grafica (e non solo), a dipinti, pastelli, acquerelli, disegni preparatori, che brilleranno nel confronto con i lavori di altri artisti dello stesso periodo.
Frederic Leighton, Lezione di musica (dettaglio), 1877. Olio su tela. Guildhall Art Gallery, London
Preraffaelliti. Rinascimento moderno. Forlì, Musei di San Domenico, dal 24 febbraio al 30 giugno
Romantici e ribelli, i Preraffaelliti hanno conquistato il pubblico contemporaneo ancor più degli spettatori vittoriani. Ora tornano in scena a Forlì, in una mostra che, per la prima volta, indagherà sui loro legami con la grande arte italiana. Oltre 300 opere racconteranno l’avventura di Dante Gabriel Rossetti, John Everett Millais e compagni ai Musei di San Domenico: dipinti, sculture, disegni, fotografie, ma anche mobili, tessuti, ceramiche e gioielli, per tuffarsi nell’irresistibile estetica del movimento ottocentesco.
Claude Monet, Ninfee, 1916-1919 circa. Olio su tela, 130x152 cm. Parigi, Musée Marmottan Monet, lascito Michel Monet, 1966. Inv. 5098 (© Musée Marmottan Monet, Paris)
Monet. Padova, Centro Culturale Altinate San Gaetano, dal 9 marzo al 4 agosto
Ci saranno le gigantesche Ninfee, ma anche i riflessi del cielo nelle acque del Tamigi, i paesaggi idillici di Argenteuil e il ritratto del figlio Michel. Il maestro dell’Impressionismo approda a Padova per l’ultima tappa del suo tour italiano con oltre 50 capolavori provenienti dal Musée Marmottan di Parigi: i più amati, quelli che Monet volle tenere con sé fino alla fine, nella leggendaria casa tra i fiori a Giverny.
Anselm Kiefer, Dáphnē (Dafne), 2008-2011. Copyright © Anselm Kiefer. Photo Georges Poncet
Anselm Kiefer. Angeli caduti. Firenze, Palazzo Strozzi, dal 22 marzo al 28 luglio
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Willem de Kooning e l'Italia. Venezia, Gallerie dell’Accademia, dal 17 aprile al 15 settembre
Accanto a Jackson Pollock, Willem de Kooning è stato uno dei principali protagonisti dell’Espressionismo astratto e dell’arte americana del XX secolo. Nel 1926 emigrò clandestinamente dall’Olanda negli Stati Uniti e nel ’59 per il suo primo viaggio fuori dall’America scelse l’Italia, dove sarebbe tornato ancora dieci anni dopo. Per la prima volta una mostra indaga l’impatto di questi soggiorni sull’arte di de Kooning, con prestigiosi prestiti rappresentativi di quasi trent’anni di ricerche. “De Kooning ha sempre affermato, nelle interviste e nella corrispondenza personale, di avere un legame elettivo con l’Italia”, racconta il co-curatore Mario Codognato: “Le due serie di lavori più significativi eseguiti a Roma, i Black and White Rome Drawings e le sculture, sono state molto importanti nella sua carriera, anche se poco studiate. Ci auguriamo che questa mostra le ricontestualizzi”.
Edvard Munch, The Sun, 1910–13. Oil on canvas, 163.5 × 202.5 cm. Munchmuseet, Oslo
Munch. Milano, Palazzo Reale, da ottobre 2024 a febbraio 2025
Il 23 gennaio 2024 ricorreranno gli 80 anni dalla morte di Edvard Munch. Dopo 40 anni di assenza dalla scena espositiva milanese, il maestro norvegese approda a Palazzo Reale per una grande mostra in collaborazione con il Munch Museet di Oslo. Riflettori puntati dunque sulle inquietudini dell’autore dell’Urlo e sui suoi colori di sapore espressionista, ma anche sulla natura del Nord, specchio delle emozioni dell’artista. Con prestiti prestigiosi, l’esposizione milanese promette di ripercorrere l’intera parabola del pittore scandinavo, per arrivare fino al cuore della sua arte.
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