Dal 12 maggio al 10 settembre
A Genova cinque minuti con Van Gogh (in totale solitudine)
Vincent van Gogh, Paesaggio con covoni e luna nascente, 1889, Olio su tela, 72 x 91.3 cm, Otterlo, Kröller-Müller Museum | © 2020 Collection Kröller-Müller Museum, Otterlo, The Nederlands | Foto: Rik Klein Gotink, Harderwijk
Francesca Grego
08/05/2023
Genova - Mentre a Roma si chiude con un successo senza precedenti la grande mostra su Van Gogh a Palazzo Bonaparte - 580.741 visitatori, un risultato mai raggiunto negli ultimi 30 anni - Genova si prepara a ospitare il maestro olandese in un format speciale: nella Cappella del Doge di Palazzo Ducale, singoli visitatori, coppie, famiglie o gruppi di amici potranno ammirare da soli, in totale intimità, un capolavoro dell’artista per alcuni minuti.
Dopo le Ninfee di Monet, che hanno inaugurato con successo questa nuova forma di fruizione durante la pandemia, tocca dunque al Paesaggio con covoni e luna nascente di Van Gogh, proveniente dal Kröller-Müller Museum di Otterlo, il museo olandese che conserva una delle più grandi collezioni di opere dell’artista esistenti al mondo.
Realizzata a Saint-Rémy-de-Provence un anno prima della morte del pittore, la tela è testimone di uno dei suoi periodi più drammatici, ma anche più fecondi dal punto di vista creativo. Van Gogh la dipinse mentre era ricoverato al manicomio di Saint-Paul-de-Mausole, ritraendo il panorama che scorgeva dalla finestra della sua stanza: un campo di grano, “fotografato” a ogni cambio di stagione e a diverse ore del giorno, che diventerà presto il soggetto dominante delle opere di questa fase e quasi un’ossessione per lui.
"Cosa altro si può fare, pensando a tutte le cose la cui ragione non si comprende, se non perdere lo sguardo sui campi di grano?”, scriveva l’artista alla sorella Willemien: “La loro storia è la nostra, perché noi, che viviamo di pane, non siamo forse grano in larga parte? Dobbiamo o no sottostare a crescere, senza poterci muovere, come una pianta (....) ed essere falciati quando maturi?".
Mentre lottava con i suoi demoni interiori, il maestro trovava un po' di pace dipingendo la natura attorno a sé. Van Gogh sentiva il bisogno di ritrarre il paesaggio di Provenza come una persona comune desidera una passeggiata: per ristorarsi. E l'estate gli permetteva di inebriarsi di colori.
A lungo gli studiosi si sono interrogati su questo dipinto: la grande sfera arancione seminascosta da una collina è la luna che sorge o il sole che tramonta? La controversia è stata risolta dagli astronomi: alcuni ricercatori della Southwest Texas State University, guidati dal professor Donald Olson, ha stabilito che l’astro dipinto dall’artista olandese è la luna. Grazie alla posizione della luna in cielo, i ricercatori hanno potuto stabilire anche la data e l’ora della composizione: le 21.08 del 13 luglio 1889.
Dal 12 maggio al 10 settembre i visitatori di Palazzo Ducale potranno godere della sua bellezza come non succede quasi mai in un museo: da soli, per entrare in rapporto intimo e intenso con un capolavoro assoluto.
A cura di Costantino D’Orazio, Cinque minuti con Van Gogh è organizzata da Arthemisia (la stessa società promotrice della mostra di Palazzo Bonaparte) in collaborazione con il Kröller-Müller Museum di Otterlo, Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Comune di Genova e Regione Liguria. Il format ha ricevuto il premio Cultura+Impresa 2020-2021.
Dopo le Ninfee di Monet, che hanno inaugurato con successo questa nuova forma di fruizione durante la pandemia, tocca dunque al Paesaggio con covoni e luna nascente di Van Gogh, proveniente dal Kröller-Müller Museum di Otterlo, il museo olandese che conserva una delle più grandi collezioni di opere dell’artista esistenti al mondo.
Realizzata a Saint-Rémy-de-Provence un anno prima della morte del pittore, la tela è testimone di uno dei suoi periodi più drammatici, ma anche più fecondi dal punto di vista creativo. Van Gogh la dipinse mentre era ricoverato al manicomio di Saint-Paul-de-Mausole, ritraendo il panorama che scorgeva dalla finestra della sua stanza: un campo di grano, “fotografato” a ogni cambio di stagione e a diverse ore del giorno, che diventerà presto il soggetto dominante delle opere di questa fase e quasi un’ossessione per lui.
"Cosa altro si può fare, pensando a tutte le cose la cui ragione non si comprende, se non perdere lo sguardo sui campi di grano?”, scriveva l’artista alla sorella Willemien: “La loro storia è la nostra, perché noi, che viviamo di pane, non siamo forse grano in larga parte? Dobbiamo o no sottostare a crescere, senza poterci muovere, come una pianta (....) ed essere falciati quando maturi?".
Mentre lottava con i suoi demoni interiori, il maestro trovava un po' di pace dipingendo la natura attorno a sé. Van Gogh sentiva il bisogno di ritrarre il paesaggio di Provenza come una persona comune desidera una passeggiata: per ristorarsi. E l'estate gli permetteva di inebriarsi di colori.
A lungo gli studiosi si sono interrogati su questo dipinto: la grande sfera arancione seminascosta da una collina è la luna che sorge o il sole che tramonta? La controversia è stata risolta dagli astronomi: alcuni ricercatori della Southwest Texas State University, guidati dal professor Donald Olson, ha stabilito che l’astro dipinto dall’artista olandese è la luna. Grazie alla posizione della luna in cielo, i ricercatori hanno potuto stabilire anche la data e l’ora della composizione: le 21.08 del 13 luglio 1889.
Dal 12 maggio al 10 settembre i visitatori di Palazzo Ducale potranno godere della sua bellezza come non succede quasi mai in un museo: da soli, per entrare in rapporto intimo e intenso con un capolavoro assoluto.
A cura di Costantino D’Orazio, Cinque minuti con Van Gogh è organizzata da Arthemisia (la stessa società promotrice della mostra di Palazzo Bonaparte) in collaborazione con il Kröller-Müller Museum di Otterlo, Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Comune di Genova e Regione Liguria. Il format ha ricevuto il premio Cultura+Impresa 2020-2021.
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