Terminato il restauro della pala d’altare danneggiata dall’alluvione del ‘66
La Madonna col Bambino dei Della Robbia torna a splendere in Santa Croce
Courtesy Friends of Florence |
Giovanni Della Robbia, Madonna col Bambino e Santi, 1520 circa
Francesca Grego
14/12/2017
Firenze - Ci sono voluti oltre 40 anni per rivedere nel suo splendore originario La Madonna col Bambino e Santi di Giovanni Della Robbia, ma ne è valsa la pena.
Dal giallo al blu, i suoi smalti policromi hanno ritrovato la brillantezza di un tempo, a testimonianza del valore di una delle più note botteghe del Rinascimento fiorentino.
Oltre a fumi di candela e vernici posticce, a offuscare la bellezza della pala d’altare era stato il miscuglio di acqua e fango che durante l’alluvione del 1966 dall’Arno aveva raggiunto la Basilica di Santa Croce.
Grazie a un accurato intervento realizzato con il contributo dell’associazione Friends of Florence, di questa drammatica esperienza non restano che alcuni segni sul retro della predella.
“Il restauro di questo assoluto capolavoro - commenta la presidente dell’Opera di Santa Croce Irene Sanesi – apre una finestra sulla storia della città di Firenze e restituisce una luce straordinariamente nuova alla cappella trecentesca affrescata da Bernardo Daddi”.
La pala d’altare rappresenta una delle migliori realizzazioni dei Della Robbia, maestri nella produzione di sculture in terracotta invetriata.
Giovanni della Robbia, autore dell’opera e pronipote del capostipite Luca, portò avanti la tradizione di famiglia, aggiungendo alla tavolozza originaria una più ampia gamma di colori: smalti azzurri, verdi, bruni e gialli donano alle sue creazioni un inusitato dinamismo cromatico, mentre l’uso della pittura a freddo permise di caratterizzare gli incarnati in modo più realistico.
Realizzata negli anni Venti del Cinquecento per il convento domenicano di Santa Lucia in Camporeggi, fu trasferita in seguito alle soppressioni napoleoniche del 1808 nella Cappella Pulci Berardi della Basilica di Santa Croce, dove troneggia tra le vetrate gioiello in stile gotico e Le Storie di San Lorenzo e Santo Stefano dipinte da Bernardo Daddi.
Ma i restauri a Firenze non si fermano qui: sono appena iniziate infatti le operazioni di pulitura delle superfici del Battistero di San Giovanni, nell’ambito di un vasto intervento a cura dell’Opera di Santa Maria del Fiore, che coinvolgerà i mosaici parietali e le colonne marmoree, nonché il pavimento decorato da una splendida rappresentazione dello Zodiaco.
Leggi anche:
• Dagli USA a Firenze: la Resurrezione di Giovanni Della Robbia in Italia dopo cento anni
• Firenze: Pontormo e Rosso Fiorentino rinascono nel Chiostro dell’Annunziata
• A Firenze rinasce lo Spedale di Brunelleschi
Dal giallo al blu, i suoi smalti policromi hanno ritrovato la brillantezza di un tempo, a testimonianza del valore di una delle più note botteghe del Rinascimento fiorentino.
Oltre a fumi di candela e vernici posticce, a offuscare la bellezza della pala d’altare era stato il miscuglio di acqua e fango che durante l’alluvione del 1966 dall’Arno aveva raggiunto la Basilica di Santa Croce.
Grazie a un accurato intervento realizzato con il contributo dell’associazione Friends of Florence, di questa drammatica esperienza non restano che alcuni segni sul retro della predella.
“Il restauro di questo assoluto capolavoro - commenta la presidente dell’Opera di Santa Croce Irene Sanesi – apre una finestra sulla storia della città di Firenze e restituisce una luce straordinariamente nuova alla cappella trecentesca affrescata da Bernardo Daddi”.
La pala d’altare rappresenta una delle migliori realizzazioni dei Della Robbia, maestri nella produzione di sculture in terracotta invetriata.
Giovanni della Robbia, autore dell’opera e pronipote del capostipite Luca, portò avanti la tradizione di famiglia, aggiungendo alla tavolozza originaria una più ampia gamma di colori: smalti azzurri, verdi, bruni e gialli donano alle sue creazioni un inusitato dinamismo cromatico, mentre l’uso della pittura a freddo permise di caratterizzare gli incarnati in modo più realistico.
Realizzata negli anni Venti del Cinquecento per il convento domenicano di Santa Lucia in Camporeggi, fu trasferita in seguito alle soppressioni napoleoniche del 1808 nella Cappella Pulci Berardi della Basilica di Santa Croce, dove troneggia tra le vetrate gioiello in stile gotico e Le Storie di San Lorenzo e Santo Stefano dipinte da Bernardo Daddi.
Ma i restauri a Firenze non si fermano qui: sono appena iniziate infatti le operazioni di pulitura delle superfici del Battistero di San Giovanni, nell’ambito di un vasto intervento a cura dell’Opera di Santa Maria del Fiore, che coinvolgerà i mosaici parietali e le colonne marmoree, nonché il pavimento decorato da una splendida rappresentazione dello Zodiaco.
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