Dalla Florentia romana al Novecento il nuovo percorso archeologico
Due millenni di storia nei sotterranei di Palazzo Medici Riccardi
Dettaglio del nuovo percorso archeologico a Palazzo Medici Riccardi. Courtesy Palazzo Medici Riccardi
Francesca Grego
26/04/2019
Firenze - È la casa del Rinascimento, ma non solo: 2000 anni di storia si svelano a Palazzo Medici Riccardi, tra i luoghi simbolo di Firenze e della sua stagione d’oro.
Nell’edificio quattrocentesco progettato da Michelozzo per il capostipite dei Medici Cosimo il Vecchio, un’ampia campagna di scavi ha riportato alla luce strutture e oggetti che, dalla fondazione della Florentia romana al secondo dopoguerra, testimoniano l’evoluzione della città e della centralissima Via Larga, oggi via Cavour.
All’elegante cortile rinascimentale, al Giardino Mediceo, al Museo dei Marmi e alla Cappella dei Magi affrescata da Benozzo Gozzoli, cardini dell’offerta permanente del Palazzo, si affianca un nuovo itinerario archeologico.
Nella dimora di Lorenzo il Magnifico, dove lavorarono artisti come Donatello, Michelangelo, Paolo Uccello, Sandro Botticelli, oggi è possibile scoprire l’antico percorso del torrente Mugnone, deviato già in età romana, e i reperti restituiti dal letto del fiume: vasellame da tavola e da cucina, anfore per il trasporto dei prodotti alimentari, oggetti in vetro, lucerne, strumenti in bronzo per uso chirurgico e cosmetico.
Spostandoci qualche secolo più avanti, troviamo una sepoltura tardo antica che ha conservato gli arti inferiori di un corpo umano e, ancora, l’imponente struttura muraria su cui, come testimoniano fonti quattrocentesche, il palazzo di Michelozzo fu poggiato.
Anche l’epoca dei Medici ha riservato sorprese: due pozzi da acqua e il pavimento della stalla chiamata “magnifica” in onore di Lorenzo.
Nel 1658 l’edificio era ormai ritenuto troppo austero rispetto alle mode barocche. Così fu venduto ai marchesi Riccardi, che lo fecero ampliare e rinnovare con una campagna di lavori lunga 60 anni e costata il triplo della somma impegnata per l’acquisto dell’immobile. Se al primo piano il simbolo di questa fase è la sontuosa Galleria degli Specchi con la volta dipinta da Luca Giordano, nei sotterranei possiamo ora ammirare l’ampia scala che modificò l’accesso alle cantine e il loro assetto.
Tracce dei granduchi di Lorena, che acquistarono il Palazzo nel XIX secolo, e memorie di Firenze capitale del Regno d’Italia si susseguono in un percorso ricco di curiosità: come i resti dei caloriferi e dell’impianto che riscaldava le sale alla fine dell’Ottocento. E poi targhe del ventennio fascista, parti di un busto di Vittorio Emanuele III (ora in restauro), centraline del vecchio sistema tramviario di Firenze sono testimoni della storia del Novecento fino al secondo dopoguerra, quando a Palazzo Medici si insediò il Comitato Toscano di Liberazione Nazionale.
Il percorso archeologico di Palazzo Medici Riccardi è accessibile dal Cortile dei Muli, comunicante con il cortile di Michelozzo, e visitabile con il biglietto ordinario che include, oltre al Giardino e al Cortile, il Museo dei Marmi, la Cappella dei Magi, la Galleria di Luca Giordano e tesori come la Madonna col Bambino di Filippo Lippi, più le mostre temporanee: questa primavera è la volta di Heroes – Bowie by Sukita e Omaggio a Caterina.
Nell’edificio quattrocentesco progettato da Michelozzo per il capostipite dei Medici Cosimo il Vecchio, un’ampia campagna di scavi ha riportato alla luce strutture e oggetti che, dalla fondazione della Florentia romana al secondo dopoguerra, testimoniano l’evoluzione della città e della centralissima Via Larga, oggi via Cavour.
All’elegante cortile rinascimentale, al Giardino Mediceo, al Museo dei Marmi e alla Cappella dei Magi affrescata da Benozzo Gozzoli, cardini dell’offerta permanente del Palazzo, si affianca un nuovo itinerario archeologico.
Nella dimora di Lorenzo il Magnifico, dove lavorarono artisti come Donatello, Michelangelo, Paolo Uccello, Sandro Botticelli, oggi è possibile scoprire l’antico percorso del torrente Mugnone, deviato già in età romana, e i reperti restituiti dal letto del fiume: vasellame da tavola e da cucina, anfore per il trasporto dei prodotti alimentari, oggetti in vetro, lucerne, strumenti in bronzo per uso chirurgico e cosmetico.
Spostandoci qualche secolo più avanti, troviamo una sepoltura tardo antica che ha conservato gli arti inferiori di un corpo umano e, ancora, l’imponente struttura muraria su cui, come testimoniano fonti quattrocentesche, il palazzo di Michelozzo fu poggiato.
Anche l’epoca dei Medici ha riservato sorprese: due pozzi da acqua e il pavimento della stalla chiamata “magnifica” in onore di Lorenzo.
Nel 1658 l’edificio era ormai ritenuto troppo austero rispetto alle mode barocche. Così fu venduto ai marchesi Riccardi, che lo fecero ampliare e rinnovare con una campagna di lavori lunga 60 anni e costata il triplo della somma impegnata per l’acquisto dell’immobile. Se al primo piano il simbolo di questa fase è la sontuosa Galleria degli Specchi con la volta dipinta da Luca Giordano, nei sotterranei possiamo ora ammirare l’ampia scala che modificò l’accesso alle cantine e il loro assetto.
Tracce dei granduchi di Lorena, che acquistarono il Palazzo nel XIX secolo, e memorie di Firenze capitale del Regno d’Italia si susseguono in un percorso ricco di curiosità: come i resti dei caloriferi e dell’impianto che riscaldava le sale alla fine dell’Ottocento. E poi targhe del ventennio fascista, parti di un busto di Vittorio Emanuele III (ora in restauro), centraline del vecchio sistema tramviario di Firenze sono testimoni della storia del Novecento fino al secondo dopoguerra, quando a Palazzo Medici si insediò il Comitato Toscano di Liberazione Nazionale.
Il percorso archeologico di Palazzo Medici Riccardi è accessibile dal Cortile dei Muli, comunicante con il cortile di Michelozzo, e visitabile con il biglietto ordinario che include, oltre al Giardino e al Cortile, il Museo dei Marmi, la Cappella dei Magi, la Galleria di Luca Giordano e tesori come la Madonna col Bambino di Filippo Lippi, più le mostre temporanee: questa primavera è la volta di Heroes – Bowie by Sukita e Omaggio a Caterina.
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