Un prestito illustre dal 5 settembre al 7 gennaio
Nesso e Deianira di Guido Reni dal Louvre a Bologna

Guido Reni, Nesso rapisce Deianira, 1621, olio su tela, 218 x 284,7 cm, Museo del Louvre
Samantha De Martin
05/09/2017
Bologna - La favola antica di Nesso e Deianira, immortalata sulla tela in tutta la sua bellezza da Guido Reni e costodita al Louvre di Parigi, arriva a Bologna.
Ad accogliere il capolavoro - un armonioso trionfo di corpi travolti da un'esplosione di emozioni - ispirato a un passo delle Metamorfosi di Ovidio, sarà, dal 5 settembre al 7 gennaio, la Pinacoteca Nazionale che, in cambio della tela, ha concesso in prestito al museo Condé di Chantilly la Strage degli innocenti del celebre pittore seicentesco.
La trasferta bolognese di questo dipinto nel quale Reni illustra con intensa maestria il momento di inebriante gioia del centauro Nesso, fiducioso nella riuscita della sua impresa di rapire Deianira, moglie di Ercole, prima di essere ucciso dall’eroe con una freccia infettata del sangue dell’Idra, è un'occasione preziosa per i visitatori. Il pubblico potrà infatti assistere al confronto tra le opere religiose del maestro e una delle sue più significative realizzazioni.
Il dipinto appartiene alla serie di quattro tele dedicate alla storia di Ercole e realizzate dall'artista, tra il 1617 e 1620, per il duca di Mantova Ferdinando Gonzaga. Destinata ad una sala della villa La Favorita nei pressi della città, la serie dovette avere inizio con la commissione dell’Ercole sul rogo, cui seguirono, in un ordine che non è possibile stabilire con certezza, Ercole e l’Idra, Ercole e Acheloo e, appunto, Ercole e Deianira, oggi tutti conservati al Louvre.
Era prerogativa delle opere di Reni godere di una certa fortuna. E fu così anche per la serie dedicata alle storie di Ercole particolarmente apprezzata dall’arte incisoria francese del Seicento. L'incisore parigino Gilles Rousselet ne trasse le quattro stampe eseguite a bulino, esposte alla Pinacoteca di Bologna in occasione della mostra nella medesima sala della tela in prestito. Gli straordinari esemplari di Rousselet del Gabinetto Disegni e Stampe della Pinacoteca Nazionale di Bologna provengono dal volume 3 della cosiddetta “grande collezione” Lambertini, interamente dedicato alle incisioni realizzate dall’artista o tratte da sue opere.
Leggi anche:
• Guido Reni e la magnificente bellezza. Capolavori da Ascoli Piceno
• La strage degli innocenti. Da Poussin e Guido Reni ad Annette Messager
Ad accogliere il capolavoro - un armonioso trionfo di corpi travolti da un'esplosione di emozioni - ispirato a un passo delle Metamorfosi di Ovidio, sarà, dal 5 settembre al 7 gennaio, la Pinacoteca Nazionale che, in cambio della tela, ha concesso in prestito al museo Condé di Chantilly la Strage degli innocenti del celebre pittore seicentesco.
La trasferta bolognese di questo dipinto nel quale Reni illustra con intensa maestria il momento di inebriante gioia del centauro Nesso, fiducioso nella riuscita della sua impresa di rapire Deianira, moglie di Ercole, prima di essere ucciso dall’eroe con una freccia infettata del sangue dell’Idra, è un'occasione preziosa per i visitatori. Il pubblico potrà infatti assistere al confronto tra le opere religiose del maestro e una delle sue più significative realizzazioni.
Il dipinto appartiene alla serie di quattro tele dedicate alla storia di Ercole e realizzate dall'artista, tra il 1617 e 1620, per il duca di Mantova Ferdinando Gonzaga. Destinata ad una sala della villa La Favorita nei pressi della città, la serie dovette avere inizio con la commissione dell’Ercole sul rogo, cui seguirono, in un ordine che non è possibile stabilire con certezza, Ercole e l’Idra, Ercole e Acheloo e, appunto, Ercole e Deianira, oggi tutti conservati al Louvre.
Era prerogativa delle opere di Reni godere di una certa fortuna. E fu così anche per la serie dedicata alle storie di Ercole particolarmente apprezzata dall’arte incisoria francese del Seicento. L'incisore parigino Gilles Rousselet ne trasse le quattro stampe eseguite a bulino, esposte alla Pinacoteca di Bologna in occasione della mostra nella medesima sala della tela in prestito. Gli straordinari esemplari di Rousselet del Gabinetto Disegni e Stampe della Pinacoteca Nazionale di Bologna provengono dal volume 3 della cosiddetta “grande collezione” Lambertini, interamente dedicato alle incisioni realizzate dall’artista o tratte da sue opere.
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