Fino al 3 ottobre al Forte di Bard
Fine estate in Val d'Aosta con gli scatti premiati al Wildlife Photographer of the Year
![](http://www.arte.it/foto/600x450/6d/116569-liina_heikkinen.jpg)
Liina Heikkinen, The Fox That Got The Goose - Young Wildlife Photographer of the Year 2020
Francesca Grego
23/08/2021
Aosta - C’è tempo fino al 3 ottobre al Forte di Bard per ammirare le foto vincitrici della 56° edizione del Wildlife Photographer of the Year, il più importante premio dedicato alla fotografia naturalistica nel mondo. In anteprima per l’Italia, chi ha scelto di godersi la fine dell’estate in montagna troverà nelle cantine della vecchia fortezza le immagini selezionate da prestigioso un team di esperti internazionali sotto l’egida del Natural History Museum di Londra. Tra i boschi possenti della Valle d’Aosta, l’esperienza è quella di un viaggio attraverso lo sguardo nella bellezza, nella biodiversità e nella fragilità della natura dei cinque continenti.
Protagonisti, animali di ogni specie, ma anche i paesaggi di un pianeta in trasformazione. I fotografi li hanno sorpresi in pose espressive, azioni estremamente dinamiche e comportamenti curiosi, a volte quasi umani, o trasfigurati in stupefacenti effetti grafici, tra forme e colori che quasi non sembrano veri. Dagli abissi del mare alla vastità del cielo, fino alle mille forme della terra, tra deserti, foreste, vulcani, ghiacci polari, l’infinita varietà della natura si svela in un altrettanto variegato campionario di stili e di approcci alla fotografia.
![](http://www.arte.it/foto/orig/73/116567-_Sergey_Gorshkov_Wildlife_Photographer_of_the_Year_2020.jpg)
Sergey Gorshkov, The Embrace, 2020 (© Sergey Gorshkov / Natural History Museum London)
Il vincitore assoluto è il russo Sergey Gorshkov con lo scatto The Embrace, che ritrae una rara tigre siberiana mentre marca il territorio abbracciando un antico abete della Manciuria: un’immagine fortemente evocativa costata a Gorshkov più di dieci mesi appostamenti nella foresta, nonostante l’uso di fotocamere con sensore di movimento.
Crudo e potente, lo scatto The Fox That Got the Goose della fotografa finlandese Liina Heikkinen si è invece aggiudicato il premio "Young Wildlife Photographer of the Year". Tra i vincitori figurano anche due reporter italiani: Luca Gaudenzio, che ha prevalso nella categoria Earth Environment con una suggestiva immagine dell’Etna in eruzione, e il giovane Alberto Fantoni, destinatario del "Rising Star Portfolio Award".
Protagonisti, animali di ogni specie, ma anche i paesaggi di un pianeta in trasformazione. I fotografi li hanno sorpresi in pose espressive, azioni estremamente dinamiche e comportamenti curiosi, a volte quasi umani, o trasfigurati in stupefacenti effetti grafici, tra forme e colori che quasi non sembrano veri. Dagli abissi del mare alla vastità del cielo, fino alle mille forme della terra, tra deserti, foreste, vulcani, ghiacci polari, l’infinita varietà della natura si svela in un altrettanto variegato campionario di stili e di approcci alla fotografia.
![](http://www.arte.it/foto/orig/73/116567-_Sergey_Gorshkov_Wildlife_Photographer_of_the_Year_2020.jpg)
Sergey Gorshkov, The Embrace, 2020 (© Sergey Gorshkov / Natural History Museum London)
Il vincitore assoluto è il russo Sergey Gorshkov con lo scatto The Embrace, che ritrae una rara tigre siberiana mentre marca il territorio abbracciando un antico abete della Manciuria: un’immagine fortemente evocativa costata a Gorshkov più di dieci mesi appostamenti nella foresta, nonostante l’uso di fotocamere con sensore di movimento.
Crudo e potente, lo scatto The Fox That Got the Goose della fotografa finlandese Liina Heikkinen si è invece aggiudicato il premio "Young Wildlife Photographer of the Year". Tra i vincitori figurano anche due reporter italiani: Luca Gaudenzio, che ha prevalso nella categoria Earth Environment con una suggestiva immagine dell’Etna in eruzione, e il giovane Alberto Fantoni, destinatario del "Rising Star Portfolio Award".
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