Museo Civico Archeologico
Bologna, Via dell'Archiginnasio, 2
- Indirizzo: Via dell'archiginnasio, 2
- E-Mail: mca@comune.bologna.it
- Telefono: Tel. 051 2757211. Fax 051 66516
- Apertura: 9 –15 (sab. dom. e festivi 10 - 18.30), chiuso lunedì
- Costo: € 4 / 2
- Trasporti: Bus n. 11 – 13 – 14 – 19 – 20 – 25 – 27 – 29 – 30 – a – B.
- Durata Visita: 1 ora e 30 minuti circa
DESCRIZIONE:
Il Museo è ospitato all'interno di Palazzo Galvani (sec. XV), dove un tempo aveva sede l'antico ospedale di Santa Maria della Morte. Il primo nucleo di opere si deve a due grandi collezioni di reperti classici, una proveniente dall’Università (collezioni Aldrovandi, Cospi, Marsili) e l’altra di proprietà del pittore bolognese Pelagio Palagi (acquisita dalla città nel 1861). Quest’ultima è tra le più importati in Europa (la seconda in Italia) per reperti provenienti dall’antico Egitto. Il museo fu inaugurato nel 1881 ma già nel 1869 poteva vantare reperti provenienti dalla campagna di scavi di tombe etrusche condotta presso la Certosa. Un’importante sezione è dedicata alla storia della città dal periodo preistorico al tardo-antico. Ricchissima è anche la collezione di monete e medaglie.
Il Museo è ospitato all'interno di Palazzo Galvani (sec. XV), dove un tempo aveva sede l'antico ospedale di Santa Maria della Morte. Il primo nucleo di opere si deve a due grandi collezioni di reperti classici, una proveniente dall’Università (collezioni Aldrovandi, Cospi, Marsili) e l’altra di proprietà del pittore bolognese Pelagio Palagi (acquisita dalla città nel 1861). Quest’ultima è tra le più importati in Europa (la seconda in Italia) per reperti provenienti dall’antico Egitto. Il museo fu inaugurato nel 1881 ma già nel 1869 poteva vantare reperti provenienti dalla campagna di scavi di tombe etrusche condotta presso la Certosa. Un’importante sezione è dedicata alla storia della città dal periodo preistorico al tardo-antico. Ricchissima è anche la collezione di monete e medaglie.
DA SAPERE: entrando nell’ampio atrio, dove è situata una ricca raccolta lapidaria, ai lati dell’ingresso è possibile osservare (quasi a testimonianza della tradizione culinaria bolognese) due stele che raffigurano, rispettivamente, un porcaro e un salumiere intento a preparare gli insaccati.
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