Sebbene manchino i documenti, la costruzione della chiesa viene storicamente attribuita al vescovo Ambrogio (IV sec.). Sorta in area cimiteriale, con pianta a croce latina, San Simpliciano era costituita da una grande aula centrale. Della trasformazione romanica avvenuta in diverse fasi rimangono la maestosa facciata con il bellissimo portale di ingresso; l'interno dipartito in tre navate di differente ampiezza; l'attuale abside; il poderoso campanile a pianta quadrata. Il nuovo altare neoclassico progettato da Giulio Aluisetti fu l'avvio della trasformazione ottocentesca della chiesa che celò totalmente i segni dell'impianto paleocristiano. Dopo la guerra tutto il rivestimento ottocentesco fu smantellato e si cominciò a restaurare la chiesa con un criterio esclusivamente conservativo. Gli ultimi imponenti lavori di restauro sono terminati nel 2004.