Camillo Procaccini
Parma 1561 - Milano 1629
Appartenuto a un’illustre stirpe di pittori dalla natia Emilia, si trasferisce a Milano (1586) al seguito del conte Pirro Visconti Borromeo, che gli affida l'incarico della decorazione del Ninfeo nella Villa di Lainate. Tra le sue prime opere troviamo l'affrescatura della chiesa di San Prospero a Reggio Emilia (1587), della navata e dell'abside del Duomo di Piacenza (1605-1609) e gli affreschi della volta e del coro della chiesa dei Santi Paolo e Barnaba a Milano (1625). A Milano in Sant'Alessandro in Zebedia lascia una natività dipinta su commissione di Federico Borromeo, una Madonna Assunta e una Crocefissione. A Orta l’artista lavora al Sacro Monte d'Orta a una natività e a un quadro rappresentante San Carlo Borromeo durante la peste. A Pavia esegue numerose tele insieme al fratello Giulio Cesare; a Brescia è conservata una sua pala raffigurante San Carlo Borromeo; nella Chiesa di Santa Croce a Riva San Vitale è autore di affreschi e tele nella Cappella maggiore.
Le opere
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Basilica di San Simpliciano
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Chiesa di Santa Maria del Carmine
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Chiesa di San Raffaele
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Chiesa sant'Alessandro (in Zebedia)
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Disputa di Sant’Ambrogio e Sant’Agostino
Chiesa San Marco -
Chiesa dei Santi Barnaba e Paolo
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Sant'Ambrogio che ferma Teodosio di Camillo Procaccini
Basilica di Sant'Ambrogio