Francesco Hayez
Venezia 1791 - Milano 1882
Ultimo nato di una modesta famiglia di origini francesi, Francesco viene presto affidato a una zia materna, moglie di un armatore e mercante di arte. Notato il talento che il nipote aveva per il disegno, lo zio lo invia presso un restauratore ad imparare il mestiere. A Venezia è allievo del Magiotto e del Quarena, dopodiché inizia a frequentare la Nuova Accademia delle Belle Arti (1806) e diviene allievo di Teodoro Matteini. Nel 1809, dopo aver vinto il Prix de Rome indetto dall’Accademia di Venezia, si trasferisce nella capitale dove frequenta l’Accademia di San Luca ed entra nella cerchia di Antonio Canova. Nel 1814 lascia Roma a seguito di un’aggressione avvenuta per questioni sentimentali, si trasferisce a Napoli e vi dipinge l’Ulisse alla corte di Alcinoo su commissione di Gioacchino Murat. Nel 1820 si sposta a Milano e nel 1822, dopo il successo del suo Pietro Rossi prigioniero degli Scaligeri a Pontremoli, comincia a insegnare all’Accademia di Belle Arti di Brera come aiuto di Luigi Sabatelli. Alla morte di quest’ultimo, nel 1850, diviene titolare della cattedra e la mantiene fino al 1879. In questi anni Hayez diviene il caposcuola del romanticismo pittorico italiano, i cui interessi, a dispetto delle soluzioni formali ancora neoclassiche (Il bacio di Romeo e Giulietta), ruotano intorno ai nuovi temi storici di valore civico-politico (I Vespri siciliani; I profughi di Parga). Molto nutrita è anche l’attività ritrattistica, come testimoniano il celebri ritratti di Manzoni, Rossini, Rosmini, e D’Azeglio.
Vedi anche:
- Hayez. La mostra
- Francesco Hayez. Rassegna filmica