Le trecce di Faustina. Acconciature, donne e potere nel Rinascimento
![<em>Le trecce di Faustina. Acconciature, donne e potere nel Rinascimento</em>, Gallerie d'Italia, Vicenza | Giovanni Bellini (Venezia, 1430 circa - 1516), <em>Sacra Conversazione Renier (Madonna con il Bambino tra le sante Caterina d’Alessandria [?] e Maddalena)</em>, Particolare), 1488 circa, Venezia, Gallerie dell’Accademia | © G.A.VE - Archivio fotografico | Courtesy Ministero della Cultura <em>Le trecce di Faustina. Acconciature, donne e potere nel Rinascimento</em>, Gallerie d'Italia, Vicenza | Giovanni Bellini (Venezia, 1430 circa - 1516), <em>Sacra Conversazione Renier (Madonna con il Bambino tra le sante Caterina d’Alessandria [?] e Maddalena)</em>, Particolare), 1488 circa, Venezia, Gallerie dell’Accademia | © G.A.VE - Archivio fotografico | Courtesy Ministero della Cultura](http://www.arte.it/foto/600x450/22/145831-Le_trecce_di_Faustina.jpg)
Dal 14 Dicembre 2023 al 07 Aprile 2024
Vicenza
Luogo: Gallerie d'Italia
Indirizzo: Palazzo Leoni Montanari, Contra’ Santa Corona 25
Orari: Mer 13 Dic apertura in anteprima gratuita della mostra 18.30 - 21.30 / Ultimo ingresso ore 21 |Mar - Dom 10 - 18 / Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura | Lun chiuso
Curatori: Howard Burns, Vincenzo Farinella, Mauro Mussolin
Enti promotori:
- Intesa Sanpaolo
Costo del biglietto: 5 € | 3 € | Ingresso gratuito per convenzionati, scuole, minori di 18 anni, clienti del Gruppo Intesa Sanpaolo
Telefono per informazioni: 800 167 619
E-Mail info: vicenza@gallerieditalia.com
Sito ufficiale: http://https://gallerieditalia.com
Il titolo richiama una delle acconciature più spettacolari e famose, quella dell’imperatrice Faustina Maggiore, moglie di Antonino Pio, divenuta simbolo di concordia e amore coniugale. Il suo busto, presente nelle più celebri raccolte antiquarie rinascimentali, sia di artisti come Lorenzo Ghiberti e Andrea Mantegna, che di committenti come Lorenzo il Magnifico e Isabella d’Este, divenne un celebrato modello artistico e numerose copie e rielaborazioni diedero grande visibilità all’eccentrica capigliatura che finì per essere adottata da moltissime donne, specialmente in Veneto. Il percorso si snoda attraverso sei sezioni.
La prima sezione rivela la grande varietà di acconciature imperiali antiche e documenta il ruolo chiave degli studi antiquari nell’Italia del Rinascimento per la ripresa di alcuni modelli, primo fra tutti quello di Faustina Maggiore. La seconda sezione riproduce la tensione rinascimentale tra i moniti rivolti alle donne per tenere i capelli ben legati e in ordine e il desiderio di scioglierli, recuperandone la dimensione ribelle ed erotica. La terza sezione propone un doveroso e inevitabile confronto con le acconciature maschili, che non meno di quelle femminili, furono il prodotto del recupero di modelli classici combinati con sensibilità più moderne. La quarta sezione riscopre le possibilità creative che i grandi maestri rinascimentali, a cominciare da Raffaello e Michelangelo, hanno saputo dare alla rappresentazione dei capelli ed esamina le loro teste fantastiche che, partendo anch’esse da modelli antichi, giungono a nuove e personalissime invenzioni. La quinta sezione considera le pettinature come testimonianza della nuova visibilità della donna in società e della loro capacità di esprimere codici di costume adeguati a contesti assai diversi, dalle corti ai bordelli. La sesta e ultima sezione documenta come l’acconciatura di Faustina - filo rosso della mostra - abbia continuato a esercitare grande fascino anche in ambito neoclassico e, in particolare, nella ritrattistica di Antonio Canova.
Lo spazio espositivo raccoglie una selezione di ritratti di protagoniste del Rinascimento, tra cui Lucrezia Borgia, Isabella d’Este ed Eleonora da Toledo, e approfondirà l’espressività delle acconciature nella ritrattistica ufficiale, evidenziando come le stesse donne le abbiano utilizzate per proporre valori culturali e modelli di comportamento.
Allo stesso tempo, la mostra vuole sensibilizzare alla cultura materiale dell’epoca al fine di precisare il contributo degli artisti. Le acconciature che vediamo nei quadri sono fantasie puramente immaginarie o rappresentazioni precise della moda dell’epoca? In che modo la creatività si è manifestata nell’acconciatura quotidiana attraverso l’uso di parrucche, elementi posticci e costruzioni invisibili? Si può parlare di realtà e finzione per le acconciature del Rinascimento, oppure si tratta di due aspetti legati tra loro in maniera indissolubile?
Al termine del percorso, i visitatori avranno non solo riflettuto su questi aspetti, ma anche riscoperto i sorprendenti ruoli delle acconciature nel Rinascimento. Lontane dall’essere solo preoccupazioni cosmetiche femminili o semplici curiosità da artista, le acconciature devono essere considerate i legami di una cultura “totale”, quella rinascimentale, dove le credenze morali, sociali, religiose e fisiologiche si intrecciarono, rafforzandosi a vicenda.
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