Il Museo del Gioiello
Dal 24 Dicembre 2014 al 02 Giugno 2015
Vicenza
Luogo: Museo del Gioiello
Indirizzo: piazza dei Signori
Orari: da lunedì a venerdì 10-18; sabato, domenica e festivi 9-19
Curatori: Fiera di Vicenza
Enti promotori:
- Comune di Vicenza
Costo del biglietto: intero € 4, ridotto € 2
Sito ufficiale: http://www.comune.vicenza.it
A fine dicembre 2014 aprirà il primo Museo del Gioiello in Italia, un luogo che si candida a diventare uno dei simboli della cultura italiana e che conferma Vicenza capitale internazionale del gioiello.
Il Museo è un’iniziativa di Fiera di Vicenza, realizzato con il patrocinio del Comune di Vicenza. Per Matteo Marzotto, Presidente dell’Azienda, si tratta di “un progetto unico che premia e valorizza la cultura di un territorio e una delle sue principali vocazioni produttive.? A conferma del continuo impegno di Fiera di Vicenza nel proporsi come luogo d’incontro tra business, cultura e fashion, punto di riferimento di un territorio che produce oltre il 40% dei beni di lusso europei. Il Museo rappresenta un unicum nel nostro paese?e, uno dei pochi al mondo dedicato esclusivamente all’arte orafa e gioielliera.?È stato pensato come uno spazio culturale dinamico e innovativo, rivolto tanto agli esperti quanto alle nuove generazioni.”
Secondo il sindaco Achille Variati, la scelta è ricaduta su Vicenza per la “capacitá della città di coniugare?saperi e mestieri del gioiello attraverso un’azione sistemica del territorio e del tessuto produttivo che ha fatto di Vicenza la capitale del gioiello.”
Il Direttore del Museo,?la Professoressa Alba Cappellieri, lo ha voluto come “un’esperienza della conoscenza e non come?una testimonianza polverosa del passato. L’iniziativa presenterà il gioiello nelle?sue molteplici sfaccettature: l’antico dialogherà con il contemporaneo e i capolavori etruschi o neoclassici saranno affiancati da oggetti più innovativi in 3D printing, la meravigliosa parure di Paolina Bonaparte con gli amuleti apotropaici, l’anello coltello dei Pokot con la spilla in micromosaico dei Castellani, la spilla?in pigmento verde di Giampaolo Babetto con?il collier di Bulgari o il?Tatoo di Tord Boontje e la collana indossata da Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany con la corona regale di Flora Sasson. Il Museo del Gioiello tiene insieme la preziosità dei materiali con la creatività del progetto e la qualità della manifattura ma fa anche convergere sul gioiello mondi e discipline finora distanti come l’antropologia e la moda, l’artigianato, il design o l’arte con le tecnologie. Il gioiello merita questo Museo perché é un oggetto antichissimo, profondamente radicato nella cultura umana ma ancora poco conosciuto e valorizzato.”
Per restituire la varietà di valori ed estetiche espresse dal gioiello, si é scelto di offrire una lettura polifonica lontana dai tradizionali canoni di classificazione per ordine cronologico o stilistico.?Uno degli aspetti più innovativi del Museo è?infatti il suo progetto culturale, caratterizzato dall’individuazione di 9 categorie che rimandano?ad altrettanti temi relativi al gioiello: Bellezza, Funzione, Magia, Simbolo, Arte, Moda, Design, Icone e Nuovi Scenari.
A ciascuna categoria è quindi stata dedicata una sala tematica, affidata ad un esperto del settore, curatori internazionali quali Aldo Bakker, Gijs Bakker, Bianca Cappello, Franco Cologni, Deanna Farneti Cera, Graziella Folchini Grassetto, Stefano Papi, Maura Picciau e Paolo Maria Guarrera, Alfonsina Russo e Ida Caruso.
In linea con i più recenti principi museografici improntati alla fruibilità dinamica, il Museo prevede una collezione temporanea, anziché permanente, sempre disponibile al pubblico e della durata di due anni.
Trascorso il biennio, il?Museo cambia i curatori e rinnova la sua collezione?in modo da offrire punti di vista diversi all’interno delle medesime aree tematiche, creare un dibattito critico e risultare attrattivo anche per i visitatori.?Questa scelta curatoriale?di forte impatto si propone?di restituire la complessità semantica dell’arte orafa?e gioielliera attraverso?punti di vista eterogenei, introducendo il visitatore?alla conoscenza di valori?e contenuti articolati e, al contempo, di Vicenza come polo culturale del gioiello.
La volontà di costituire?un ponte tra passato, presente e futuro traspare anche dall’allestimento, progettato da Patricia Urquiola, designer di?fama internazionale la cui sensibilità progettuale ha saputo valorizzare lo spazio della Basilica secondo un’eleganza contemporanea con soluzioni innovative?di grande impatto, quali le teche a grappolo, il sistema di illuminazione e la scelta dei materiali.
Il Museo si articola su?due livelli: al piano terreno l’ingresso con il bookshop che propone le edizioni più importanti sul mondo della oreficera e gioielleria e si configura come un luogo culturale per la città, facendo da trait d’union tra lo spazio interno e quello esterno. Segue la sala delle esposizioni temporanee che presenterà le migliori opere di artisti internazionali.
Al primo piano il percorso museale si snoda nelle 9 sale tematiche che descrivono?il gioiello nelle sue diverse manifestazioni e ne illustrano l’evoluzione in una narrazione avvincente e appassionante.
Il Museo è un’iniziativa di Fiera di Vicenza, realizzato con il patrocinio del Comune di Vicenza. Per Matteo Marzotto, Presidente dell’Azienda, si tratta di “un progetto unico che premia e valorizza la cultura di un territorio e una delle sue principali vocazioni produttive.? A conferma del continuo impegno di Fiera di Vicenza nel proporsi come luogo d’incontro tra business, cultura e fashion, punto di riferimento di un territorio che produce oltre il 40% dei beni di lusso europei. Il Museo rappresenta un unicum nel nostro paese?e, uno dei pochi al mondo dedicato esclusivamente all’arte orafa e gioielliera.?È stato pensato come uno spazio culturale dinamico e innovativo, rivolto tanto agli esperti quanto alle nuove generazioni.”
Secondo il sindaco Achille Variati, la scelta è ricaduta su Vicenza per la “capacitá della città di coniugare?saperi e mestieri del gioiello attraverso un’azione sistemica del territorio e del tessuto produttivo che ha fatto di Vicenza la capitale del gioiello.”
Il Direttore del Museo,?la Professoressa Alba Cappellieri, lo ha voluto come “un’esperienza della conoscenza e non come?una testimonianza polverosa del passato. L’iniziativa presenterà il gioiello nelle?sue molteplici sfaccettature: l’antico dialogherà con il contemporaneo e i capolavori etruschi o neoclassici saranno affiancati da oggetti più innovativi in 3D printing, la meravigliosa parure di Paolina Bonaparte con gli amuleti apotropaici, l’anello coltello dei Pokot con la spilla in micromosaico dei Castellani, la spilla?in pigmento verde di Giampaolo Babetto con?il collier di Bulgari o il?Tatoo di Tord Boontje e la collana indossata da Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany con la corona regale di Flora Sasson. Il Museo del Gioiello tiene insieme la preziosità dei materiali con la creatività del progetto e la qualità della manifattura ma fa anche convergere sul gioiello mondi e discipline finora distanti come l’antropologia e la moda, l’artigianato, il design o l’arte con le tecnologie. Il gioiello merita questo Museo perché é un oggetto antichissimo, profondamente radicato nella cultura umana ma ancora poco conosciuto e valorizzato.”
Per restituire la varietà di valori ed estetiche espresse dal gioiello, si é scelto di offrire una lettura polifonica lontana dai tradizionali canoni di classificazione per ordine cronologico o stilistico.?Uno degli aspetti più innovativi del Museo è?infatti il suo progetto culturale, caratterizzato dall’individuazione di 9 categorie che rimandano?ad altrettanti temi relativi al gioiello: Bellezza, Funzione, Magia, Simbolo, Arte, Moda, Design, Icone e Nuovi Scenari.
A ciascuna categoria è quindi stata dedicata una sala tematica, affidata ad un esperto del settore, curatori internazionali quali Aldo Bakker, Gijs Bakker, Bianca Cappello, Franco Cologni, Deanna Farneti Cera, Graziella Folchini Grassetto, Stefano Papi, Maura Picciau e Paolo Maria Guarrera, Alfonsina Russo e Ida Caruso.
In linea con i più recenti principi museografici improntati alla fruibilità dinamica, il Museo prevede una collezione temporanea, anziché permanente, sempre disponibile al pubblico e della durata di due anni.
Trascorso il biennio, il?Museo cambia i curatori e rinnova la sua collezione?in modo da offrire punti di vista diversi all’interno delle medesime aree tematiche, creare un dibattito critico e risultare attrattivo anche per i visitatori.?Questa scelta curatoriale?di forte impatto si propone?di restituire la complessità semantica dell’arte orafa?e gioielliera attraverso?punti di vista eterogenei, introducendo il visitatore?alla conoscenza di valori?e contenuti articolati e, al contempo, di Vicenza come polo culturale del gioiello.
La volontà di costituire?un ponte tra passato, presente e futuro traspare anche dall’allestimento, progettato da Patricia Urquiola, designer di?fama internazionale la cui sensibilità progettuale ha saputo valorizzare lo spazio della Basilica secondo un’eleganza contemporanea con soluzioni innovative?di grande impatto, quali le teche a grappolo, il sistema di illuminazione e la scelta dei materiali.
Il Museo si articola su?due livelli: al piano terreno l’ingresso con il bookshop che propone le edizioni più importanti sul mondo della oreficera e gioielleria e si configura come un luogo culturale per la città, facendo da trait d’union tra lo spazio interno e quello esterno. Segue la sala delle esposizioni temporanee che presenterà le migliori opere di artisti internazionali.
Al primo piano il percorso museale si snoda nelle 9 sale tematiche che descrivono?il gioiello nelle sue diverse manifestazioni e ne illustrano l’evoluzione in una narrazione avvincente e appassionante.
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