Buio Reale di Riccardo Bagnoli. I volti dell’amor di corte, tra Luci e Ombre

Dal 18 Giugno 2015 al 20 Settembre 2015
Verona
Luogo: Casa Giulietta
Indirizzo: via Cappello 23
Orari: da martedì a domenica 8,30-19,30; lunedì 13,30-19,30
Curatori: Roberto Mutti
Costo del biglietto: intero € 6, ridotto € 4.50 (gruppi min. 15 persone, studenti da 14 a 30 anni e over 60), € 1 (Scolaresche e ragazzi da 8 a 13 anni ), € 1 la 1° domenica del mese per tutti (da gennaio a maggio e da ottobre a dicembre). Gratis per i possessori di Verona Card
Telefono per informazioni: +39 045 8034303
Sito ufficiale: http://www.comune.verona.it/
Uno sfondo completamente nero. Dal buio, emergono i volti di personaggi reali. Re, regine, cortigiane o uomini di fede. Quello che li lega è l’intensità. Dello sguardo, del sentimento. Dell’amore che portano con sé. Così Riccardo Bagnoli sceglie di portare letteralmente alla luce una corte contemporanea, che nei volti dei suoi protagonisti cela le trame di sentimenti nobili e senza tempo. Quale luogo migliore della Casa di Giulietta per accogliere questi amanti destinati all’eterna peregrinazione tra Luce e Ombra?
Una straordinaria illuminazione alla Rembrandt rende l’indagine di Bagnoli quasi psicologica. Raffinata e sottile. Lo sguardo del personaggio ritratto guarda lo spettatore con intensità, con un’espressione di orgoglio e d’amore. Il fotografo affonda fino all’anima del soggetto, ne studia lo sguardo, e ne lascia immaginare i pensieri e le emozioni instaurando un inedito colloquio con chi osserva. Qui la luce, compenetrata con l’oscurità, si fa stile, forma, vera e alta protagonista della scena; una luce che emerge dall’ombra e che quasi d’incanto, come un’apparizione dal fondo notturno, illumina l’incarnato di un volto la cui allure è quella dei grandi ritratti pittorici. E che ricorda le donne amate nella storia dell’arte di tutti i tempi.
Il lavoro di Riccardo Bagnoli non è mai un’imitazione delle opere pittoriche, il suo primo interesse è quello di comunicare l’arte attraverso il ritratto fotografico in un dialogo costante tra l’eleganza dello schema pittorico e la mimesi della realtà del presente. L’affinità con opere quali La Dama con l’ermellino o i ritratti fiamminghi è solo un filo sottile che riporta alla nobile figura del Pittore di Corte le gesta del fotografo contemporaneo.
Citando Henri Cartier Bresson: in ogni singola istantanea si coglie una continua esplorazione che vuole conservare, nel ritratto fotografico, la “scintilla di vita”. Lo spettatore tende a voler dare vita all’immagine in base alla propria esperienza e per questo motivo il fotografo deve innanzitutto mobilitare la nostra proiezione. Questo quanto accade osservando i ritratti nel “Buio” godendone la luce “Reale”.
Riccardo Bagnoli, nasce il primo aprile 1963 a Firenze. Prima come fotografo di moda poi affermatosi nel campo della pubblicità, Riccardo Bagnoli è uno dei maggiori fotografi di Adv a livello internazionale tanto che il museo del Louvre custodisce quattro sue opere nel padiglione dedicato all’advertising. Oltre al mondo della pubblicità (per cui ha vinto alcuni tra i più importanti premi come il Leone d’Oro a Cannes) da sempre intraprende un percorso personale che lo ha portato nel 1996 a una prima mostra di immagini in bianco e nero intitolata During. Collabora con magazine nazionali per i quali ha ritratto personaggi appartenenti a diversi ambiti culturali. Nel 2001 la rivista Photo gli commissiona una serie di ritratti per una mostra che prenderà il nome di Heroes. Dalla collaborazione nel 2008 con il mensile Panorama First nascono le foto per la retrospettiva WRITERS: 15 ritratti di scrittori italiani immortalati nei propri luoghi del pensiero. Nel 2009 partecipa alla Biennale di Venezia con una mostra-evento alla Scuola dei Mercanti in collaborazione con l’artista Sandro Chia. The Warriors – I Guerrieri, il titolo della retrospettiva. Venti guerrieri, copie in terracotta provenienti dal Museo di Xi’an, reinterpretati dal colore di Sandro Chia e da Riccardo Bagnoli che astraendo le sculture dal loro territorio, ha immaginato nuovi paesaggi, ricercando spazi narrativi a tratti ironici e a tratti lirici, dove questo esercito della pace e del colore ha trovato la sua dimensione reale. Nel 2013 inaugura una mostra personale alla Fondazione BipielleArte Lodi, dove espone quattro lavori: UNO, TREDICI, BUIO REALE, PASSATO PROSSIMO, realizzati dal 2009 al 2013. E ancora, l’esibizione alla Fondazione Biffi di Piacenza nell’aprile 2014 con il lavoro dedicato al paesaggio e alla montagna CINQUE. Nel tema delle montagne, imperiose e lontane, spoglie e irraggiungibili, Bagnoli continua il suo percorso artistico puntando lo sguardo verso quella linea sottile che divide il reale dall’irreale.
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