Vuoto / Pieno. I caratteri della Venezia che cambia

Ph. Sissi Cesira Roselli
Dal 17 Gennaio 2018 al 18 Gennaio 2018
Venezia
Luogo: Università Iuav di Venezia
Indirizzo: S. Croce 191
Curatori: Monica Centanni, Laura Fregolent, Sara Marini
Sito ufficiale: http://www.iuav.it
Il convegno è dedicato alla città di Venezia, ai suoi cambiamenti evidenti e impercettibili, a come si modifica nell’isola e nella sua laguna il confine tra pieno e vuoto.
Una città, un’architettura, una storia che sembrano cristallizzate, mentre le componenti sociali ed economiche cambiano rapidamente, anche per gli effetti e gli impatti del turismo.
Il convegno è strutturato in tre sessioni tematiche: sguardi ravvicinati e testimonianze dall’esterno concorreranno a mettere in luce l’ambiguità che da sempre Venezia espone nel suo essere immutabile mutando. Venezia “città singolare” in quanto paradigma di esperimenti di trasformazione, continuamente ridisegnata e ripensata, è un documento utile: il miglior banco di prova per sconfessare l’inutilità del progetto.
I sessione | L’arcipelago delle chiese chiuse di Venezia: eredità, usi, progetti a confronto
Nella città di Venezia è presente un arcipelago di trenta chiese, la cui porta è prevalentemente chiusa.
Le trasformazioni che interessano questi manufatti sono il riflesso della perdita di abitanti del centro storico, sanciscono usi e assenze nel tessuto urbano, rappresentano occasioni per definire una nuova idea di città. L’attuale condizione e le possibili trasformazioni di questi pieni/vuoti sono affrontate a partire da ragionamenti sul rapporto della città lagunare con le diverse vie della modernità e da una riflessione sui grandi patrimoni culturali che la disegnano. Attraverso il confronto tra diverse esperienze progettuali si verificano confini, possibilità e significati di un secondo ciclo di vita di spazi, di architetture attraverso le quali sono state costruite città e comunità.
II sessione | Venezia prima di Venezia, Venezia dopo Venezia: il vuoto come cifra della polis
Leggiamo già in Erodoto che la polis, invenzione tutta greca, si definisce paradossalmente non già per la massa dei suoi edifici pubblici e privati, ma piuttosto per un vuoto – agorà, forum – che ne disegna il cuore e il profilo. È un’emergenza unica rispetto alla consistenza palaziale propria delle monarchie orientali (e poi della rarefatta urbanizzazione medievale). Ed è quel vuoto, in cui i cittadini sono chiamati “fuori” dalle loro case (Hannah Arendt) a partecipare attivamente alla vita pubblica, il primo spazio ad essere costruito, pavimentato, politicamente abitato.
Fin dalle sue – leggendarie – origini, la storia di Venezia è il racconto di un conflitto tra vuoti e pieni: strappare terra all’acqua, regolare il flusso delle stesse acque, fare arcipelago tra isole contigue con ponti e passaggi edificati. Un luogo, per tutti, il luogo da cui, secondo la leggenda, Venezia è nata: Torcello. Il pieno della Basilica, il vuoto del sagrato – spazio profano per eccellenza – lastricato per essere abitabile; e intorno le case di legno, fabbriche, botteghe, imprese. Torcello dà una immagine di Venezia prima di Venezia che rappresenta – in totipotente embrione – quel che sarà l’edificazione
della città “singolarissima”. Ma anche quello che Venezia deve, continuamente, diventare reinventandosi di epoca in epoca. Venezia gioca con un ‘vuoto’ che non è mai perfettamente, assolutamente, vuoto: è un vuoto che, a partire dalla semplice, primaria pavimentazione, promette architettura. Il vuoto come cifra prima della città.
III sessione | Cambiamenti demografici e socio-economici nella Venezia contemporanea
Le città mutano, si trasformano e i processi che le attraversano hanno degli effetti sul tessuto fisico e sociale delle città stesse talvolta dirompenti. Venezia è una città peculiare che ha subìto trasformazioni rapide e profonde nell’arco degli ultimi decenni, esito di politiche urbane avviate negli anni passati, di dinamiche di mercato globali, di processi di gentrificazione e/o “turisticizzazione” della città, ma anche di azioni spontanee e non sempre lineari. Gli effetti sono evidenti: la città si è svuotata di popolazione residente, di attività commerciali di vicinato, di servizi e funzioni connesse alla residenza e si è riempita di attività economiche e funzioni diverse, connesse alle domande espresse dai nuovi city users. Queste dinamiche si sono molto accelerate negli anni recenti, e lo sguardo attento degli interlocutori invitati ci aiuterà nella loro lettura e comprensione e nell’individuazione di alcune possibili linee di intervento.
Programma
17.01.2018
14.30 Saluti
Alberto Ferlenga, rettore, Università Iuav di Venezia
Massimiliano De Martin, assessore all’Urbanistica, Comune di Venezia
15.00 Introduzione al convegno
Monica Centanni, Laura Fregolent, Sara Marini
15.30 / 18.30 I sessione | L’arcipelago delle chiese chiuse di Venezia: eredità, usi, progetti a confronto
introduce e modera: Sara Marini
interventi di: Nicola Emery (filosofo, Accademia di Architettura, Università della Svizzera italiana), Don Gianmatteo Caputo (delegato patriarcale per i Beni Culturali di Venezia), Massimiliano Locatelli (architetto, CLS Architetti, Milano), Patrizia Pisaniello (architetto, Microscape, Lucca)
18.01.2018
10.00 / 13.00 II sessione | Venezia prima di Venezia, Venezia dopo Venezia: il vuoto come cifra della polis
introduce e modera: Monica Centanni
interventi di: Lorenzo Braccesi (storico dell’antichità greca e romana); Diego Calaon (archeologo, Università Ca’ Foscari di Venezia); Maddalena Bassani (archeologa, Università di Padova)
13.00 / 14.30 pausa pranzo
14.30 / 17.30 II sessione | Cambiamenti demografici e socio-economici nella Venezia contemporanea
Introduce e modera: Laura Fregolent
Interventi di: Francesco Palumbo (direttore generale turismo, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo), Angela Vettese (critica d’arte, Università Iuav di Venezia), Ilaria Bramezza (segretario generale della Programmazione, Regione Veneto), Daniele Lazzarini (direttore ESU Venezia)
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