Ugo Carmeni & Michele Bubacco. NOWISEEBEESIWON
Dal 22 Febbraio 2024 al 20 Marzo 2024
Venezia
Luogo: Galleria Garance & Marion
Indirizzo: Cannaregio 4590
E-Mail info: garancemarionshop@gmail.com
Sito ufficiale: http://garance-marion.com
A latere della mostra “Ugo Carmeni. Venice Mapping Time” (Museo di Palazzo Grimani, Venezia, 5 luglio - 26 novembre 2023), curata da Dario Dalla Lana e Daniela Ferretti, si è sviluppata una collaborazione con l’artista Michele Bubacco, nata da una discussione tra amici: una provocazione scherzosa, lanciata quasi per caso, e subito colta come una sfida allettante.
Michele Bubacco è un pittore veneziano, che è ritornato ad abitare nella sua città dopo aver vissuto alcuni anni a Vienna. Nella sua pratica artistica utilizza spesso delle fotografie e altre immagini come base di partenza e come supporto sul quale intervenire con colori e pennelli. Si tratta a volte di foto scattate da lui stesso e fatte stampare appositamente, oppure possono essere immagini trovate in libri illustrati, pagine strappate di riviste, o copertine di vecchi dischi etc… Nel nostro caso il palinsesto che ha dato vita alle sue variazioni pittoriche è il poster della mostra di Ugo Carmeni. Vi figura un dettaglio del paramento marmoreo della chiesa di San Moisè a Venezia, fotografato durante i lavori di restauro avvenuti nel 2022: il busto seicentesco di uno dei finanziatori della facciata, Vincenzo Fini, fotografato con uno dei tubi metallici dell’impalcatura che gli nasconde gli occhi. Una domenica d’agosto, dalle prime luci dell’alba, l’artista è intervenuto dipingendo su questi manifesti affissi sui muri della città. Accanto a lui, a documentare il lavoro in tutte le sue fasi, l’artista, Ugo Carmeni, e il grafico della mostra, Marco Ferracuti.
Per alcune ore Bubacco ha così dipinto su una trentina di manifesti: tutti sono stati fotografati da Carmeni prima che, nelle giornate successive, venissero ricoperti da nuove affissioni. Da questa documentazione fotografica è nato un oggetto: un piccolo, prezioso libro d’artista, prodotto in 150 esemplari firmati e numerati, che si presenta come un compatto volumetto, confezionato in una scatola appositamente disegnata e prodotta per l’occasione (12,8 x 10,8 x 4,2 cm). Alcune foto di questi manifesti sono state stampate in edizione limita quasi nelle medesime dimensioni dell’originale. Si evidenzia così la stratificazione alla quale l’immagine è stata sottoposta. Vi si leggono, sul bordo, le superfici sulle quali sono attaccati (mattoni, intonaco, pannelli di legno o metallici), l’azione del tempo, le tracce dell’attacchinaggio e dell’esposizione ai passanti e alle intemperie (grinze, macchie, parziali distacchi) e, naturalmente, gli interventi pittorici: i colori, la matericità dell’impasto, l’impronta del pennello o delle dita, gli aloni dell’olio. A inizio novembre si è replicato: una seconda sessione di pittura itinerante ha avuto luogo lunedì 6, intervenendo sui manifesti della mostra di Palazzo Grimani affissi sui muri della città. Per l’intera operazione (azione pittorica, libro d’artista, manifesti in edizione limitata) si è scelto il titolo palindromo “NOW I SEE BEES, I WON”, che ben illustra il movimento di andata e ritorno da un medium all’altro, dalla fotografia alla grafica alla pittura e ritorno. Come un pendolo o un movimento circolare: si parte dalla fotografia di Carmeni, dalla quale il grafico estrapola un dettaglio per il manifesto che, affisso in città, si fa palinsesto per l’intervento pittorico. Successivamente i singoli manifesti “hackerati” vengono ri-fotografati da Carmeni e ri-stampati su un supporto 100x70cm in carta blueback, la medesima utilizzata comunemente per le affissioni… Alla fine, complice anche l’immagine dell’ape già emersa nell’azione di agosto, e l’accecamento della statua dato dal tubo zincato, ha vinto la soluzione “NOWISEEBEESIWON” …
Tra le altre ipotesi valutate durante le discussioni attorno al titolo, si è a lungo indugiato anche tra i termini di ambito musicale: innanzi tutto perché Michele è un appassionato musicista, con la chitarra elettrica sempre pronta per improvvisazioni estemporanee in un angolo del suo studio, tra una sessione di pittura e l’altra. Ma si intendeva anche sottolineare la particolare modalità di lavoro adottata per questo progetto: partire da un sotto-testo sempre uguale (il manifesto con il dettaglio fotografico, appunto), quasi come se si trattasse di uno standard jazz sul quale improvvisare oppure come un basso continuo, un bordone sul quale condurre variazioni.
L’azione sui manifesti si è svolta con il supporto e il patrocinio del Museo di Palazzo Grimani come evento collaterale della mostra “Ugo Carmeni. Venice Mapping Time”. Il risultato dell'azione, il libro d'artista e i manifesti in edizione limitata, sono stati presentati in Museo il 17 novembre con un evento aperto al pubblico. Il 22 febbraio presenteremo i manifesti in galleria.
Michele Bubacco è un pittore veneziano, che è ritornato ad abitare nella sua città dopo aver vissuto alcuni anni a Vienna. Nella sua pratica artistica utilizza spesso delle fotografie e altre immagini come base di partenza e come supporto sul quale intervenire con colori e pennelli. Si tratta a volte di foto scattate da lui stesso e fatte stampare appositamente, oppure possono essere immagini trovate in libri illustrati, pagine strappate di riviste, o copertine di vecchi dischi etc… Nel nostro caso il palinsesto che ha dato vita alle sue variazioni pittoriche è il poster della mostra di Ugo Carmeni. Vi figura un dettaglio del paramento marmoreo della chiesa di San Moisè a Venezia, fotografato durante i lavori di restauro avvenuti nel 2022: il busto seicentesco di uno dei finanziatori della facciata, Vincenzo Fini, fotografato con uno dei tubi metallici dell’impalcatura che gli nasconde gli occhi. Una domenica d’agosto, dalle prime luci dell’alba, l’artista è intervenuto dipingendo su questi manifesti affissi sui muri della città. Accanto a lui, a documentare il lavoro in tutte le sue fasi, l’artista, Ugo Carmeni, e il grafico della mostra, Marco Ferracuti.
Per alcune ore Bubacco ha così dipinto su una trentina di manifesti: tutti sono stati fotografati da Carmeni prima che, nelle giornate successive, venissero ricoperti da nuove affissioni. Da questa documentazione fotografica è nato un oggetto: un piccolo, prezioso libro d’artista, prodotto in 150 esemplari firmati e numerati, che si presenta come un compatto volumetto, confezionato in una scatola appositamente disegnata e prodotta per l’occasione (12,8 x 10,8 x 4,2 cm). Alcune foto di questi manifesti sono state stampate in edizione limita quasi nelle medesime dimensioni dell’originale. Si evidenzia così la stratificazione alla quale l’immagine è stata sottoposta. Vi si leggono, sul bordo, le superfici sulle quali sono attaccati (mattoni, intonaco, pannelli di legno o metallici), l’azione del tempo, le tracce dell’attacchinaggio e dell’esposizione ai passanti e alle intemperie (grinze, macchie, parziali distacchi) e, naturalmente, gli interventi pittorici: i colori, la matericità dell’impasto, l’impronta del pennello o delle dita, gli aloni dell’olio. A inizio novembre si è replicato: una seconda sessione di pittura itinerante ha avuto luogo lunedì 6, intervenendo sui manifesti della mostra di Palazzo Grimani affissi sui muri della città. Per l’intera operazione (azione pittorica, libro d’artista, manifesti in edizione limitata) si è scelto il titolo palindromo “NOW I SEE BEES, I WON”, che ben illustra il movimento di andata e ritorno da un medium all’altro, dalla fotografia alla grafica alla pittura e ritorno. Come un pendolo o un movimento circolare: si parte dalla fotografia di Carmeni, dalla quale il grafico estrapola un dettaglio per il manifesto che, affisso in città, si fa palinsesto per l’intervento pittorico. Successivamente i singoli manifesti “hackerati” vengono ri-fotografati da Carmeni e ri-stampati su un supporto 100x70cm in carta blueback, la medesima utilizzata comunemente per le affissioni… Alla fine, complice anche l’immagine dell’ape già emersa nell’azione di agosto, e l’accecamento della statua dato dal tubo zincato, ha vinto la soluzione “NOWISEEBEESIWON” …
Tra le altre ipotesi valutate durante le discussioni attorno al titolo, si è a lungo indugiato anche tra i termini di ambito musicale: innanzi tutto perché Michele è un appassionato musicista, con la chitarra elettrica sempre pronta per improvvisazioni estemporanee in un angolo del suo studio, tra una sessione di pittura e l’altra. Ma si intendeva anche sottolineare la particolare modalità di lavoro adottata per questo progetto: partire da un sotto-testo sempre uguale (il manifesto con il dettaglio fotografico, appunto), quasi come se si trattasse di uno standard jazz sul quale improvvisare oppure come un basso continuo, un bordone sul quale condurre variazioni.
L’azione sui manifesti si è svolta con il supporto e il patrocinio del Museo di Palazzo Grimani come evento collaterale della mostra “Ugo Carmeni. Venice Mapping Time”. Il risultato dell'azione, il libro d'artista e i manifesti in edizione limitata, sono stati presentati in Museo il 17 novembre con un evento aperto al pubblico. Il 22 febbraio presenteremo i manifesti in galleria.
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