Michele Manzini. L’errore e il disincanto
![Michele Manzini. L’errore e il disincanto, Palazzo Bembo, Venezia Michele Manzini. L’errore e il disincanto, Palazzo Bembo, Venezia](http://www.arte.it/foto/600x450/85/16065-L_errore_e_il_disincanto_Opera.jpg)
Michele Manzini. L’errore e il disincanto, Palazzo Bembo, Venezia
Dal 01 Giugno 2013 al 24 Novembre 2013
Venezia
Luogo: Palazzo Bembo
Indirizzo: San Marco 4785
Orari: 10-18; chiuso martedì
Telefono per informazioni: +39 041 2413683
Sito ufficiale: http://www.fondazionealdomorelato.org
MORELATO insieme alla FONDAZIONE ALDO MORELATO sostiene la partecipazione dell’artista Michele Manzini alla mostra “Personal Structures”, Evento collaterale della 55esima Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia, dal 1 giugno al 24 novembre 2013 presso il prestigioso Palazzo Bembo nelle vicinanze del ponte di Rialto sul Canal Grande.
“Personal Structures” combina artisti affermati e meno conosciuti provenienti da ogni parte del mondo con comune dedizione per i temi di Tempo, Spazio ed Esistenza interpretati in modo diverso e curioso.
La mostra è curata da Francesca Crudo, Sarah Gold, Carol Rolla e Valeria Romagnini dell’organizzazione Global Art Affairs Foundation.
L’opera di Michele Manzini “L’errore e il disincanto” è un’installazione “site specific”, posizionata all’interno di una stanza di Palazzo Bembo. Si tratta di 4 sculture che riprendono ciascuna la forma di una sedia, prodotte dall’azienda MORELATO su indicazioni dell’artista. Ogni pezzo ha dimensioni “gigantesche” pari a 55 x 55 x h 250cm. Sono tutte interamente realizzate in legno di frassino e rivestite da una verniciatura protettiva trasparente.
Michele Manzini racconta così l’opera “L’errore e il disincanto”: “L'errore, lo sbaglio non predeterminato, lo sguardo sghembo che porta a un risultato inatteso, è una delle forze più potenti nell'evoluzione del sapere. Nell’arte l'accettazione dell'imperfezione e dell’errore assume un valore che, dall'ambito tecnico, trapassa in quello estetico e aprendo nuovi varchi sulle modalità di vedere il reale. Nel mondo organizzato dalle leggi ferree del concetto, dell’etica e della morale per poter aspirare ad un confronto con la verità è necessario entrare anche in quello spazio che gli uomini cercano di evitare: lo spazio dell’errore.
La nostra ragione ci mette continuamente in guardia dal rapporto con l’errore, ma è solo nell’errore che si può scoprire la verità nascosta dei nostri desideri e dell’immaginazione.”
L’opera verrà poi donata al MAAM – Museo delle Arti Applicate nel Mobile – della Fondazione Aldo Morelato.
Michele Manzini nasce a Verona nel 1967 dove vive e lavora.
Da anni concentra la sua ricerca sul tema del paesaggio e sul concetto di armonia e dissonanza, alternando l’elaborazione teorica a quella visiva. Ha esposto le sue opere in numerose mostre sia in Italia che all’estero tra cui: l’istituto Italiano di Cultura a Praga nel 2009, il MAXXI di Roma nel 2009, il SUPEC di Shanghai per l’Expò del 2010 e alla 54. Biennale di Venezia nel 2011. Nel 2009 ha vinto il Premio Terna per l’arte contemporanea.
“Personal Structures” combina artisti affermati e meno conosciuti provenienti da ogni parte del mondo con comune dedizione per i temi di Tempo, Spazio ed Esistenza interpretati in modo diverso e curioso.
La mostra è curata da Francesca Crudo, Sarah Gold, Carol Rolla e Valeria Romagnini dell’organizzazione Global Art Affairs Foundation.
L’opera di Michele Manzini “L’errore e il disincanto” è un’installazione “site specific”, posizionata all’interno di una stanza di Palazzo Bembo. Si tratta di 4 sculture che riprendono ciascuna la forma di una sedia, prodotte dall’azienda MORELATO su indicazioni dell’artista. Ogni pezzo ha dimensioni “gigantesche” pari a 55 x 55 x h 250cm. Sono tutte interamente realizzate in legno di frassino e rivestite da una verniciatura protettiva trasparente.
Michele Manzini racconta così l’opera “L’errore e il disincanto”: “L'errore, lo sbaglio non predeterminato, lo sguardo sghembo che porta a un risultato inatteso, è una delle forze più potenti nell'evoluzione del sapere. Nell’arte l'accettazione dell'imperfezione e dell’errore assume un valore che, dall'ambito tecnico, trapassa in quello estetico e aprendo nuovi varchi sulle modalità di vedere il reale. Nel mondo organizzato dalle leggi ferree del concetto, dell’etica e della morale per poter aspirare ad un confronto con la verità è necessario entrare anche in quello spazio che gli uomini cercano di evitare: lo spazio dell’errore.
La nostra ragione ci mette continuamente in guardia dal rapporto con l’errore, ma è solo nell’errore che si può scoprire la verità nascosta dei nostri desideri e dell’immaginazione.”
L’opera verrà poi donata al MAAM – Museo delle Arti Applicate nel Mobile – della Fondazione Aldo Morelato.
Michele Manzini nasce a Verona nel 1967 dove vive e lavora.
Da anni concentra la sua ricerca sul tema del paesaggio e sul concetto di armonia e dissonanza, alternando l’elaborazione teorica a quella visiva. Ha esposto le sue opere in numerose mostre sia in Italia che all’estero tra cui: l’istituto Italiano di Cultura a Praga nel 2009, il MAXXI di Roma nel 2009, il SUPEC di Shanghai per l’Expò del 2010 e alla 54. Biennale di Venezia nel 2011. Nel 2009 ha vinto il Premio Terna per l’arte contemporanea.
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