MEMORY FOR THE FUTURE: The Villa of Dubrovnik photography Damir Fabijanić | Nude drawing Ljubo Ivančić

Memory for the Future: The Villa of Dubrovnik Photography Damir Fabijanić | Courtesy of Ikona Photo Gallery, Venezia

 

Dal 03 Maggio 2019 al 29 Settembre 2019

Venezia

Luogo: Ikona Photo Gallery

Indirizzo: Campo del Ghetto Nuovo, Cannaregio 2909

Orari: Dom - Ven 11 - 19 | Sab chiuso

Enti promotori:

  • IKONA VENEZIA
  • Muzej Suvremene Umjetnosti Zagreb

Costo del biglietto: Ingresso libero

Telefono per informazioni: +39 041 528937

E-Mail info: ikonavenezia@ikonavenezia.com

Sito ufficiale: http://www.ikonavenezia.com


Ikona Venezia, in occasione del suo quarantesimo anniversario, apre al pubblico la mostra Memory for the Future: The Villa of Dubrovnik photography Damir Fabijanić | Nude drawing Ljubo Ivančić nella sua sede in Campo del Ghetto Nuovo.
Si possono ammirare gli scatti del celebre fotografo Damir Fabijanić (nato nel 1955) in dialogo con i disegni di Ljubo Ivančić (1925-2003), uno dei pittori croati più noti del XX secolo.

Anche se le fotografie e i disegni sono molto diversi ad un primo sguardo, essi condividono la stessa poetica, come svela questa mostra che li confronta e collega.

L'attenta selezione delle fotografie di Damir Fabijanić si concentra su una sua serie dedicata alle ville rinascimentali (costruite fra XV e XVI secolo) dell'ex Repubblica di Dubrovnik, e realizzata tra 1994 e 1995 quando ancora queste, malgrado le distruzioni belliche, godevano dei loro ultimi giorni di serenità. Nada Grujić, autrice di importanti pubblicazioni in merito, scrive: “il concetto del godimento è ciò che ha differenziato queste ville dalla vita quotidiana di campagna”, e aggiunge che gli impulsi letterari, filosofici ed estetici sono stati fattori determinanti nella loro edificazione. Queste ville con le loro viste, con le decorazioni architettoniche e con i giardini, sono i soggetti delle fotografie di Damir Fabijanić, che con il carattere riflessivo del bianco e nero si sofferma sulla loro bellezza arcadica mostrando momenti di quiete congelati nel tempo.
Anche se in forma diversa, la natura si presenta anche nei disegni di Ljubo Ivančić, “il più importante pittore esistenzialista” secondo Zvonko Maković, massimo conoscitore dell'arte di Ivančić. Nella maggior parte dei disegni si vedono il nudo femminile e l'autoritratto del pittore. Queste figure maschili espressive, essenziali, allungate e solitarie, o i nudi delle modelle dell'artista sono utilizzati per valorizzare il processo del “fare pittura”, non è quindi strano che questi disegni lascino l'impressione di essere “emotivamente distaccati, ansiosi o che implichino solitudine” come scrive Maković.

Si può sostenere che Fabijanić e Ivančić non abbiano legami forti, tuttavia sia nelle fotografie che nei disegni si vede una ricerca di sostanza, di essenzialità, e di un'esperienza autentica.
Come molti altri artisti croati prima di loro, Fabijanić e Ivančić vengono portati a Venezia per la prima volta da Živa Kraus, che ha scelto guidata dalla costatazione che Fabijanić si occupi della fisionomia e dell'identità della città d'arte (Venezia e Dubrovnik), della vita in questi luoghi, delle trasformazioni e degli effetti negativi del turismo di massa sulla memoria e sul passato. Ivančić è invece un esempio di artista croato e mediterraneo che nelle sue opere studia i diversi aspetti del valore e del significato dell'arte, e il ruolo dell'artista stesso.

Con questa mostra della serie Memory for the Future che segna i quaranta anni di attività di Ikona Photo Gallery, Živa Kraus mira a decodificare i significati e le possibilità del futuro. La mostra nasce in contemporanea con la cinquantottesima Esposizione internazionale d'Arte La Biennale di Venezia e quasi come dialogasse con il tema, May You Live In Interesting Times, questo progetto fa un passo indietro verso l'Arcadia del passato espressa nelle fotografie di Fabijanić, e, assieme con i disegni di Ivančić, tiene a mente il bisogno sempre attuale di valorizzare l'artista come individuum e la fotografia e i disegni come tecniche competitive, autonome, didattiche e riflessive.

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