Luigi Rifani. No Jacket Required

Luigi Rifani. No Jacket Required
Dal 04 Ottobre 2015 al 18 Ottobre 2015
Venezia
Luogo: Galleria Françoise Calcagno Art Studio
Indirizzo: Campo del Ghetto Novo 2918
Orari: da martedì a sabato 10 - 14; altri orari su appuntamento
Telefono per informazioni: +39 041 5246039
E-Mail info: calcagnoartgallery@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.calcagnoartstudio.com
La galleria Françoise Calcagno Art Studio è lieta di presentare la mostra “No Jacket Required” di Luigi Rifani. Luigi Rifani nasce nel 1940, da genitori italiani, a Leros (Grecia), vive e lavora a Venezia, Giudecca 620 (ex Convento S.S.Cosma e Damiano).
Da uno scritto dello stimato Eraldo Di Vita
“Si tratta di lavori concettuali, creati dall’alchimia dell’artista, costituiti da foto, montaggi, collage, eseguiti con grande vivacità e fantasia, estro e creatività, da un operatore come Luigi Rifani, un po’ visionario e un po’ folle come tutti i veri artisti.
Tutta la produzione che conosciamo di questo autore oscilla tra descrizione oggettiva dell’universo circostante e invenzione soggettiva del proprio mondo interiore.
Sul piano formale è tutto un alternare di moduli linguistici sempre diversi e talvolta contraddittori, che sono il frutto non di uno sterile sperimentalismo fine a sé stesso, ma di una ben precisa posizione esistenziale. Rifani rappresenta un “unicum” nel panorama della fotografia italiana, uno che opera nel campo della ricerca personale, dimostrandosi attento conoscitore delle tendenze internazionali contemporanee.
Rifani si accosta alla fotografia in quanto costruzione di un’immagine, piuttosto che ripresa di essa. Ordine e caos giocano entrambi un ruolo importante nelle sue creazioni e il suo lavoro ha affinità con l’espressionismo (proporzioni e spazi), con il surrealismo (luce e fotogrammi) e con il minimalismo (uso dei materiali e loro collocazione). Rifani intende forzare i parametri del mezzo fotografico per mettere in discussione il processo con cui viene creata e usata la fotografia.”
Eraldo Di Vita
Da uno scritto dello stimato Eraldo Di Vita
“Si tratta di lavori concettuali, creati dall’alchimia dell’artista, costituiti da foto, montaggi, collage, eseguiti con grande vivacità e fantasia, estro e creatività, da un operatore come Luigi Rifani, un po’ visionario e un po’ folle come tutti i veri artisti.
Tutta la produzione che conosciamo di questo autore oscilla tra descrizione oggettiva dell’universo circostante e invenzione soggettiva del proprio mondo interiore.
Sul piano formale è tutto un alternare di moduli linguistici sempre diversi e talvolta contraddittori, che sono il frutto non di uno sterile sperimentalismo fine a sé stesso, ma di una ben precisa posizione esistenziale. Rifani rappresenta un “unicum” nel panorama della fotografia italiana, uno che opera nel campo della ricerca personale, dimostrandosi attento conoscitore delle tendenze internazionali contemporanee.
Rifani si accosta alla fotografia in quanto costruzione di un’immagine, piuttosto che ripresa di essa. Ordine e caos giocano entrambi un ruolo importante nelle sue creazioni e il suo lavoro ha affinità con l’espressionismo (proporzioni e spazi), con il surrealismo (luce e fotogrammi) e con il minimalismo (uso dei materiali e loro collocazione). Rifani intende forzare i parametri del mezzo fotografico per mettere in discussione il processo con cui viene creata e usata la fotografia.”
Eraldo Di Vita
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