Cate Maggia. Visioni areree

Cate Maggia, Campo di mirtilli a Cape Cod
Dal 28 Giugno 2014 al 18 Luglio 2014
Venezia
Luogo: Françoise Calcagno Art Studio
Indirizzo: Campo del Ghetto Novo
Orari: da martedì a sabato 11-14 / 15.30-19.30 o su appuntamento
Telefono per informazioni: +39 041 5246039
E-Mail info: calcagnoartstudio@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.calcagnoartstudio.com/
Il Françoise Calcagno Art Studio di Venezia è lieto di presentare la nuova mostra personale dell’artista piemontese Cate Maggia, intitolata “VISIONI AEREE”. Il riutilizzo di materiali già portatori di una vita propria, le colle, le resine, le stoffe, i pizzi, tutto nell’evoluzione dell’opera di Cate Maggia, inizia con il collage. Il collage, tecnica per eccellenza utilizzata dall'artista di Borgosesia (VC), è declinato in queste opere in diverse forme, attraverso l'utilizzo dei tessuti.
Ecco cosa scrive l'artista sul suo lavoro, in particolare sugli ultimi sviluppi della sua ricerca: “Il tessuto, declinato in tutti i materiali naturali come la lana o il cotone, ha sempre evocato in me il senso del ricordo e la nostalgia per i momenti significativi della mia vita. Un particolare attaccamento mi impedisce di gettare indumenti e accessori che hanno scandito la storia delle mie emozioni più profonde. E’ solo così che supero il momento del distacco: attraverso lo smembramento e la ricomposizione di abiti e maglioni dismessi. Sottili strisce colorate che dalla mia storia passano a raccontare la storia della terra e del paesaggio che ci circonda. Un simbolico ritorno alla mia terra d'origine dove telai, fili e tessuti erano di casa. Sulle mie tele prendono forma i grandi campi arati, le grandi distese coltivate, in una visione dall’alto: il legame ancestrale con la terra, a cui tutto ritorna, è la storia di ognuno di noi. Le mie opere sono un invito a trasformare ogni nostalgia, ogni nostro passato emozionale in nuove creazioni che possono essere, a loro volta, fonte di riflessioni. Un invito a mantenere salda la catena tra l’immaginario del singolo e la concretezza della realtà collettiva in un rapporto di reciproca stimolazione.”
Ecco cosa scrive l'artista sul suo lavoro, in particolare sugli ultimi sviluppi della sua ricerca: “Il tessuto, declinato in tutti i materiali naturali come la lana o il cotone, ha sempre evocato in me il senso del ricordo e la nostalgia per i momenti significativi della mia vita. Un particolare attaccamento mi impedisce di gettare indumenti e accessori che hanno scandito la storia delle mie emozioni più profonde. E’ solo così che supero il momento del distacco: attraverso lo smembramento e la ricomposizione di abiti e maglioni dismessi. Sottili strisce colorate che dalla mia storia passano a raccontare la storia della terra e del paesaggio che ci circonda. Un simbolico ritorno alla mia terra d'origine dove telai, fili e tessuti erano di casa. Sulle mie tele prendono forma i grandi campi arati, le grandi distese coltivate, in una visione dall’alto: il legame ancestrale con la terra, a cui tutto ritorna, è la storia di ognuno di noi. Le mie opere sono un invito a trasformare ogni nostalgia, ogni nostro passato emozionale in nuove creazioni che possono essere, a loro volta, fonte di riflessioni. Un invito a mantenere salda la catena tra l’immaginario del singolo e la concretezza della realtà collettiva in un rapporto di reciproca stimolazione.”
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