Bosco Sodi a Palazzo Vendramin Grimani. What Goes Around Comes Around
Dal 23 Aprile 2022 al 27 Novembre 2022
Venezia
Luogo: Fondazione dell'Albero d'Oro
Indirizzo: Campo S. Polo 2033
Curatori: Daniela Ferretti e Dakin Hart
Telefono per informazioni: +39 041 8727750
E-Mail info: info@fondazionealberodoro.org
Sito ufficiale: http://www.fondazionealberodoro.org
La Fondazione dell’Albero d’Oro presenta, come Evento Collaterale della 59. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, un nuovo e originale progetto dell'artista messicano Bosco Sodi a Palazzo Vendramin Grimani,dimora storica sul Canal Grande a Venezia, dal 23 aprile al 27 novembre 2022. A cura di Daniela Ferretti e Dakin Hart, la personale dedicata ai dipinti e alle sculture di Sodi, dal titolo Bosco Sodi a Palazzo Vendramin Grimani. What Goes Around Comes Around sarà preceduta da un periodo di residenza dell'artista negli spazi del palazzo.
Bosco Sodi sarà infatti a Venezia tra fine febbraio e marzo per lavorare al piano terra del palazzo, che sarà parzialmente trasformato in atelier. Qui, l'artista realizzerà una parte delle opere che sarà poi in esposizione, attingendo all'eccezionale storia di Venezia come centro dinamico di scambi culturali e commerciali tra Europa, Asia e resto del mondo.
Bosco Sodi (b. 1970) è conosciuto a livello internazionale per la sua capacità di utilizzare materie prime grezze e naturali in dipinti e sculture di grandi dimensioni, dalla forte componente materica e traboccanti di potenza emotiva. L'essenzialità dei materiali impiegati insieme ai pigmenti dai colori vividi provenienti da tutto il mondo sono il punto nodale della sua esplorazione del gesto creativo, basata sulla centralità del processo. Sodi ha descritto il suo iter produttivo come un "caos controllato" che porta alla creazione di "qualcosa di totalmente irripetibile".
L'attenta selezione e la maestria nell'uso di pigmenti preziosi è una delle caratteristiche del lavoro di Sodi, e alcuni di questi pigmenti raccontano una storia lunga e complessa. Tra questi, il pigmento derivante dalla cocciniglia rappresenta un esempio particolarmente calzante. Prima dell'invenzione dei pigmenti sintetici, la cocciniglia rappresentava infatti una sorta di standard internazionale del colore rosso. Ma i lussuosi tessuti rossi che abitano le tele di Tiziano sono, letteralmente, appropriazioni dalle Americhe. E la cocciniglia, ancora oggi prodotta a Oaxaca, in Messico, ha vissuto recentemente un incremento di domanda in conseguenza dell'aumento della richiesta di pigmenti naturali.
Nell'installazione per Palazzo Vendramin Grimani i visitatori saranno testimoni di una brusca inversione rispetto a quell'antico flusso di commerci tra l'Europa e le Americhe. Gli opulenti interni di dimore mercantili come Palazzo Vendramin Grimani custodiscono la memoria di quello che era, storicamente, un flusso di materie a senso unico: la temporanea occupazione da parte di Sodi delle pareti e dei pavimenti del palazzo con opere strettamente connesse all'istinto materiale che le ha prodotte porterà quindi a una sorta di 'rivincita' di ciò che è grezzo.
Le fasi del progetto
L'artista organizzerà il proprio atelier al piano terra del palazzo tra fine febbraio e marzo 2022 per produrre in loco una serie di dipinti con la sua consueta tecnica che consiste nel deporre sulla tela di strati di una miscela di segatura, pasta di cellulosa, colla e pigmento. Le tele saranno lasciate ad asciugare al piano terra, esposte all'atmosfera della laguna per alcune settimane.
Le opere saranno quindi portate al primo piano per essere esposte nelle imponenti sale del piano nobile. Le scabre superfici dai colori intensi tipiche di Bosco Sodi andranno così a contrapporsi con gli spazi monumentali del salone e delle sale laterali, con i colori dei loro intonaci e tappezzerie, con le trame del terrazzo alla veneziana, con i riflessi degli specchi scuriti dal tempo, con i soffitti decorati con affreschi neoclassici, fitte travature lignee o stucchi ottocenteschi, e con la luce cangiante che filtra dalle finestre affacciate sul Canal Grande.
Inoltre, in parallelo all’allestimento delle opere realizzate a palazzo, Sodi posizionerà sul pavimento degli spazi espositivi 195 piccole sfere di argilla, modellate con la terra di Oaxaca e lì cotte in un forno improvvisato sulla spiaggia. La cifra corrisponde al numero attuale di stati-nazione esistente sulla Terra. Ogni persona che visiterà la mostra sarà invitata a spostare uno dei globi in miniatura: in questo modo l’installazione cambierà ogni giorno e le diverse collocazioni delle sfere verranno periodicamente fotografate per documentare l’evoluzione dell’opera. Al termine della mostra, i residenti della città di Venezia che visiteranno lo spazio potranno portare una sfera con sé, completando così un nuovo, seppur ancora in gran parte enigmatico, circuito di scambio.
La mostra sarà documentata da un catalogo stampato per l’occasione in lingua inglese con traduzioni in italiano e francese.
Bosco Sodi sarà infatti a Venezia tra fine febbraio e marzo per lavorare al piano terra del palazzo, che sarà parzialmente trasformato in atelier. Qui, l'artista realizzerà una parte delle opere che sarà poi in esposizione, attingendo all'eccezionale storia di Venezia come centro dinamico di scambi culturali e commerciali tra Europa, Asia e resto del mondo.
Bosco Sodi (b. 1970) è conosciuto a livello internazionale per la sua capacità di utilizzare materie prime grezze e naturali in dipinti e sculture di grandi dimensioni, dalla forte componente materica e traboccanti di potenza emotiva. L'essenzialità dei materiali impiegati insieme ai pigmenti dai colori vividi provenienti da tutto il mondo sono il punto nodale della sua esplorazione del gesto creativo, basata sulla centralità del processo. Sodi ha descritto il suo iter produttivo come un "caos controllato" che porta alla creazione di "qualcosa di totalmente irripetibile".
L'attenta selezione e la maestria nell'uso di pigmenti preziosi è una delle caratteristiche del lavoro di Sodi, e alcuni di questi pigmenti raccontano una storia lunga e complessa. Tra questi, il pigmento derivante dalla cocciniglia rappresenta un esempio particolarmente calzante. Prima dell'invenzione dei pigmenti sintetici, la cocciniglia rappresentava infatti una sorta di standard internazionale del colore rosso. Ma i lussuosi tessuti rossi che abitano le tele di Tiziano sono, letteralmente, appropriazioni dalle Americhe. E la cocciniglia, ancora oggi prodotta a Oaxaca, in Messico, ha vissuto recentemente un incremento di domanda in conseguenza dell'aumento della richiesta di pigmenti naturali.
Nell'installazione per Palazzo Vendramin Grimani i visitatori saranno testimoni di una brusca inversione rispetto a quell'antico flusso di commerci tra l'Europa e le Americhe. Gli opulenti interni di dimore mercantili come Palazzo Vendramin Grimani custodiscono la memoria di quello che era, storicamente, un flusso di materie a senso unico: la temporanea occupazione da parte di Sodi delle pareti e dei pavimenti del palazzo con opere strettamente connesse all'istinto materiale che le ha prodotte porterà quindi a una sorta di 'rivincita' di ciò che è grezzo.
Le fasi del progetto
L'artista organizzerà il proprio atelier al piano terra del palazzo tra fine febbraio e marzo 2022 per produrre in loco una serie di dipinti con la sua consueta tecnica che consiste nel deporre sulla tela di strati di una miscela di segatura, pasta di cellulosa, colla e pigmento. Le tele saranno lasciate ad asciugare al piano terra, esposte all'atmosfera della laguna per alcune settimane.
Le opere saranno quindi portate al primo piano per essere esposte nelle imponenti sale del piano nobile. Le scabre superfici dai colori intensi tipiche di Bosco Sodi andranno così a contrapporsi con gli spazi monumentali del salone e delle sale laterali, con i colori dei loro intonaci e tappezzerie, con le trame del terrazzo alla veneziana, con i riflessi degli specchi scuriti dal tempo, con i soffitti decorati con affreschi neoclassici, fitte travature lignee o stucchi ottocenteschi, e con la luce cangiante che filtra dalle finestre affacciate sul Canal Grande.
Inoltre, in parallelo all’allestimento delle opere realizzate a palazzo, Sodi posizionerà sul pavimento degli spazi espositivi 195 piccole sfere di argilla, modellate con la terra di Oaxaca e lì cotte in un forno improvvisato sulla spiaggia. La cifra corrisponde al numero attuale di stati-nazione esistente sulla Terra. Ogni persona che visiterà la mostra sarà invitata a spostare uno dei globi in miniatura: in questo modo l’installazione cambierà ogni giorno e le diverse collocazioni delle sfere verranno periodicamente fotografate per documentare l’evoluzione dell’opera. Al termine della mostra, i residenti della città di Venezia che visiteranno lo spazio potranno portare una sfera con sé, completando così un nuovo, seppur ancora in gran parte enigmatico, circuito di scambio.
La mostra sarà documentata da un catalogo stampato per l’occasione in lingua inglese con traduzioni in italiano e francese.
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