André Masson. Venises
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© André Masson
Dal 13 Maggio 2017 al 30 Giugno 2017
Venezia
Luogo: Galerie Bordas
Indirizzo: San Marco 1994/b
Orari: da martedì a sabato 11-13 e 16-19
Curatori: Hervé Bordas, Domenico Brancale
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 041 5224812
E-Mail info: galeriebordas.staff@gmail.com
Sito ufficiale: http://http://www.galerie-bordas.com
La Galerie Bordas, in concomitanza della 57. Biennale d’Arte di Venezia, ospita nel suo spazio la mostra André Masson - Venises. Esistono dialoghi che non s’interrompono mai. Il dialogo di Masson con la città di Venezia è uno di questi, l’album Voyage à Venise del 1952 con 24 litografie e la serie di disegni degli anni successivi lo testimoniano. Oltre a queste opere la mostra presenta un significativo insieme di opere grafiche (incisioni, litografie), i libri illustrati come L’Anus Solaire di Georges Bataille, Les Sans-Cou e C’est les bottes de 7 lieues di Robert Desnos, L’Arme secrète di Philippe Soupault, il libro con Jean-Paul Sartre 22 Dessins sur le thème du Désir, monografie e documenti.
Il catalogo, oltre alla riproduzione di tutti i disegni e le grafiche presenti in mostra, racchiude una testimonianza del figlio, il direttore d’orchestra Diego Masson.
André Masson nacque a Balagny, Oise nel 1896. Subì l'influsso dapprima dei cubisti, specialmente di J. Gris, e fece parte del gruppo surrealista dal 1924 (data a cui risale il quadro Les quatre éléments) fino al 1929, legato soprattutto a Miró, Ernst e Artaud. Dopo una lunga serie di viaggi in Germania e in Olanda e dopo un periodo di lavoro isolato in Catalogna, dedicato soprattutto a dipingere scene di tauromachia e all'illustrazione (tra l'altro del Don Quijote), tornato in Francia, dal 1937 fu nuovamente in stretto contatto con i surrealisti. Questa seconda fase surrealista durò fino al 1947. Dal 1942 al 1945 soggiornò negli Stati Uniti e la sua presenza fu molto importante per la giovane pittura americana d'avanguardia. Nel 1947 si stabilì a Aix-en-Provence dove cominciò a dipingere dei paesaggi. La sua pittura strana e sottile, dalla materia quasi allo stato di fusione, di decomposizione, dalle forme ambigue, è andata sempre più orientandosi verso ritmi lineari e coloristici (decorazione del soffitto del Teatro dell'Odéon, 1965, Parigi). Si è dedicato anche alla scultura e alla scenografia, collaborando in particolare con J.-L. Barrault. È morto a Parigi nel 1987.
Vernissage: 13 maggio 2017 ore 18
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