17. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia - Padiglione Nazionale Saudita. Accommodations
![<em>Hotel Al Yamamah</em>, Riyadh | © National Archive of Historical Photographs, King Fahad National Library <br /><br /> <em>Hotel Al Yamamah</em>, Riyadh | © National Archive of Historical Photographs, King Fahad National Library <br /><br />](http://www.arte.it/foto/600x450/f0/115641-unnamed_7_.jpg)
Hotel Al Yamamah, Riyadh | © National Archive of Historical Photographs, King Fahad National Library
Dal 22 Maggio 2021 al 21 Novembre 2021
Venezia
Luogo: Arsenale di Venezia
Indirizzo: Campo de la Tana 2169 f
Orari: Mar - Dom 10 - 18 | Lun chiuso (esclusi Lun 30 Ago, 6 Set, 1 Nov, 15 Nov)
Costo del biglietto: Esclusivamente online: 25 € | 20 E | 16 €
Telefono per informazioni: +39 041 5218711
E-Mail info: info@labiennale.org
Sito ufficiale: http://www.labiennale.org
Il Padiglione Nazionale Saudita parteciperà per la seconda voltaalla 17. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia con l’esposizione: Accommodations.
Gli architetti scelti per rappresentare l’Arabia Saudita sono Hussam Dakkak, Basmah Kaki e Hessa AlBader. Con attività che spaziano da Jeddah a Londra e Kuwait City, il trio rappresenta una nuova generazione creativa che sta crescendo sull’onda della trasformazione culturale del Paese. Lavoreranno a fianco dei curatori con sede a New York, Uzma Z. Rizvi e Murtaza Vali.
Riflettendo sul tema di quest’anno di How Will We Live Together?, visto attraverso la lente della quarantena (sia attuale sia storica), il Padiglione Nazionale Saudita si presenterà come una mostra sperimentale che affonda le radici nella ricerca di archivio. Sarà strutturato e ideato per invitare a momenti di esplorazione, retrospezione e analisi. Concepita come una molteplicità di spazi all’interno di un unico spazio, la mostra si svilupperà in tre parti che invitano i visitatori a esplorare i mondi della quarantena e con essi l’intreccio relazionale tra inclusione ed esclusione. La mostra indagherà il modo in cui gli involucri spaziali si evolvono in risposta ai contesti esterni, traendo nuovi significati da situazioni inedite e ridefinendo la relazione tra l’individuo, la comunità e l’altro.
“La mostra ripercorre la storia degli spazi chiusi, esaminando il modo in cui l’ambiente edificato e il tessuto urbano si adattano per far fronte a condizioni di emergenza e come il significato e l’uso di tali spazi cambino nel tempo. Il Padiglione Nazionale Saudita ha l’intento di stimolare una maggiore conoscenza delle tensioni tra le azioni di separazione, insite nella quarantena, e quelle di adattamento, necessarie per continuare a vivere” spiegano così i curatori Uzma Z. Rizvi e Murtaza Vali.
Ospitata ancora una volta all’interno dell’Arsenale di Venezia, la mostra sarà aperta al pubblico a Venezia e sarà accompagnata da un sito web dedicato che verrà attivato nel maggio 2021.
Il Padiglione Nazionale Saudita è stato commissionato dalla Commissione Architettura e Design, con il patrocino del Ministero della Cultura Saudita. Incaricata di gestire lo sviluppo del settore nell’ambito di Saudi Vision 2030, la Commissione sta attuando una serie di programmi e iniziative per promuovere e sostenere un ecosistema culturale che accoglie e incoraggia il talento locale.
La Dottoressa Sumayah Al-Solaiman, CEO della Commissione, ha affermato: “Il Padiglione Nazionale Saudita rappresenta una piattaforma per la nostra fiorente comunità architettonica nazionale che potrà così condividere la propria visione creativa con un pubblico internazionale, in occasione di uno dei principali eventi di scambio e dialogo culturale”.
“Gli espositori di quest’anno incarnano la molteplicità dei talenti emergenti del nostro Paese. Siamo lieti di poter ospitare le loro opere tornando per la seconda volta alla Biennale di Architettura con un progetto concepito per promuovere il dialogo sulle implicazioni architettoniche dell’ultimo anno”.
Gli architetti scelti per rappresentare l’Arabia Saudita sono Hussam Dakkak, Basmah Kaki e Hessa AlBader. Con attività che spaziano da Jeddah a Londra e Kuwait City, il trio rappresenta una nuova generazione creativa che sta crescendo sull’onda della trasformazione culturale del Paese. Lavoreranno a fianco dei curatori con sede a New York, Uzma Z. Rizvi e Murtaza Vali.
Riflettendo sul tema di quest’anno di How Will We Live Together?, visto attraverso la lente della quarantena (sia attuale sia storica), il Padiglione Nazionale Saudita si presenterà come una mostra sperimentale che affonda le radici nella ricerca di archivio. Sarà strutturato e ideato per invitare a momenti di esplorazione, retrospezione e analisi. Concepita come una molteplicità di spazi all’interno di un unico spazio, la mostra si svilupperà in tre parti che invitano i visitatori a esplorare i mondi della quarantena e con essi l’intreccio relazionale tra inclusione ed esclusione. La mostra indagherà il modo in cui gli involucri spaziali si evolvono in risposta ai contesti esterni, traendo nuovi significati da situazioni inedite e ridefinendo la relazione tra l’individuo, la comunità e l’altro.
“La mostra ripercorre la storia degli spazi chiusi, esaminando il modo in cui l’ambiente edificato e il tessuto urbano si adattano per far fronte a condizioni di emergenza e come il significato e l’uso di tali spazi cambino nel tempo. Il Padiglione Nazionale Saudita ha l’intento di stimolare una maggiore conoscenza delle tensioni tra le azioni di separazione, insite nella quarantena, e quelle di adattamento, necessarie per continuare a vivere” spiegano così i curatori Uzma Z. Rizvi e Murtaza Vali.
Ospitata ancora una volta all’interno dell’Arsenale di Venezia, la mostra sarà aperta al pubblico a Venezia e sarà accompagnata da un sito web dedicato che verrà attivato nel maggio 2021.
Il Padiglione Nazionale Saudita è stato commissionato dalla Commissione Architettura e Design, con il patrocino del Ministero della Cultura Saudita. Incaricata di gestire lo sviluppo del settore nell’ambito di Saudi Vision 2030, la Commissione sta attuando una serie di programmi e iniziative per promuovere e sostenere un ecosistema culturale che accoglie e incoraggia il talento locale.
La Dottoressa Sumayah Al-Solaiman, CEO della Commissione, ha affermato: “Il Padiglione Nazionale Saudita rappresenta una piattaforma per la nostra fiorente comunità architettonica nazionale che potrà così condividere la propria visione creativa con un pubblico internazionale, in occasione di uno dei principali eventi di scambio e dialogo culturale”.
“Gli espositori di quest’anno incarnano la molteplicità dei talenti emergenti del nostro Paese. Siamo lieti di poter ospitare le loro opere tornando per la seconda volta alla Biennale di Architettura con un progetto concepito per promuovere il dialogo sulle implicazioni architettoniche dell’ultimo anno”.
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