I colori scappano sempre

Chiara Camoni, a bad painting which wants to escape, 2013
Dal 08 Ottobre 2022 al 04 Dicembre 2022
Gallarate | Varese
Luogo: Museo MA*GA
Indirizzo: Via Egidio De Magri 1
Orari: Martedì–Venerdì: 10.00–18.00 Sabato–Domenica: 11.00–19.00. Lunedì chiuso. Ultimo ingresso: 1 ora prima della chiusura
Curatori: Alessandro Castiglioni
Costo del biglietto: intero € 6, ridotto € 4. Gratuito minori di 14 anni e altre categorie
Telefono per informazioni: +39 0331 706011
Sito ufficiale: http://www.museomaga.it
I colori scappano sempre propone il nuovoallestimento della collezione del MA*GA, rimodulato proprio seguendo la linea e il ritmo del colore.
Due specifici approfondimenti si articolano attraverso gli spazi del museo, mettendo in luce alcuni episodi fondamentali della storia dell’arte italiana dal secondo Novecento a oggi. Il primo è riservato al rapporto tra astrazione geometrica e progettazione, dal Movimento Arte Concreta al design di anni cinquanta e sessanta, con opere di Soldati, Prampolini, Munari e oggetti di design di Campi, Magistretti e Sottsass. Il secondo si sofferma sulle possibili declinazioni dell’idea di colore come linguaggio, dagli aspetti più segnici a quelli di matrice concettuale caratteristici di movimenti come la Pittura Analitica, fino alle sperimentazioni più contemporanee di autori quali Griffa, Blank, Isgrò e Vitone.
Il titolo dell’esposizione trae ispirazione da una riflessione di Ettore Sottsass, il quale ricordava come “i colori scappano sempre da tutte le parti, scappano al rallentatore come le parole, che scappano sempre, come la poesia che non si può mai tenere nelle mani, come i racconti belli, i colori scappano da tutte le parti, non si riescono mai a fermare”.
Due specifici approfondimenti si articolano attraverso gli spazi del museo, mettendo in luce alcuni episodi fondamentali della storia dell’arte italiana dal secondo Novecento a oggi. Il primo è riservato al rapporto tra astrazione geometrica e progettazione, dal Movimento Arte Concreta al design di anni cinquanta e sessanta, con opere di Soldati, Prampolini, Munari e oggetti di design di Campi, Magistretti e Sottsass. Il secondo si sofferma sulle possibili declinazioni dell’idea di colore come linguaggio, dagli aspetti più segnici a quelli di matrice concettuale caratteristici di movimenti come la Pittura Analitica, fino alle sperimentazioni più contemporanee di autori quali Griffa, Blank, Isgrò e Vitone.
Il titolo dell’esposizione trae ispirazione da una riflessione di Ettore Sottsass, il quale ricordava come “i colori scappano sempre da tutte le parti, scappano al rallentatore come le parole, che scappano sempre, come la poesia che non si può mai tenere nelle mani, come i racconti belli, i colori scappano da tutte le parti, non si riescono mai a fermare”.
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